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Cannes 2015. Ross Hoffmann: Twitter, un ‘ponte’ fra i media che genera engagement
In un incontro con la stampa, Ross Hoffman, Senior Director Global Brand Strategy di Twitter, e il country manager per l’Italia, Salvatore Ippolito, hanno illustrato attraverso alcuni casi concreti il ruolo di Twitter (e Periscope) nell’aiutare le marche a raggiungere i propri consumatori in tempo reale., e come grazie alla collaborazione strategica e creativa i risultati possano essere tanto sorprendenti quanto assicurati, in termini di reach e soprattutto di engagement.
(Cannes. Dal nostro inviato Tommaso Ridolfi) Ross Hoffman, Senior Director Global Brand Strategy di Twitter, è a capo di un team con 22 sedi nel mondo - inclusa quella di Milano - dedicato a studiare le strategie e a generare idee creative per qualsiasi attività una marca voglia o debba intraprendere, dal lancio internazionale in grande stile di una nuova autovettura ai più ‘semplici’ eventi locali: “Il nostro obiettivo - ha detto in occasione di un appuntamento con la stampa italiana sulla Croisette - è rendere Twitter ‘il’ luogo dove trovare i contenuti più rilevanti per ogni persona, rendendo più semplice e più veloce avvicinanrsi ai propri interessi. A dimostrarlo sono i 500 milioni di tweet inviati quotidianamente in tutto il mondo, insieme ai 500 milioni di visitatori mensili del nostro sito che non sono tutti ‘creatori’ e che anzi in buona parte non hanno neppure un account”.
Numeri che possono crescere ulteriormente e a dismisura grazie alle partnership del social network con brand e agenzie e grazie ai diversi strumenti che la company mette a loro disposizione: i tweet, naturalmente, ma anche il video streaming in tempo reale di Periscope, Vine, i talenti creativi di Niche e molto altro ancora.
In linea con il trend che sembra unire come un filrouge gran parte degli interventi del Festival, chiediamo quindi a Hoffmann come e quanto Twitter usi i big data a sua disposizione per aumentare efficacia ed efficienza della comunicazione dei brand: “Il nostro approccio al discorso sui dati è duplice - risponde di Hoffmann -: da un lato studiamo a fondo ed estraiamo tutte le possibili informazioni da ogni singolo tweet per trovare insight, costruire storie e generare idee. Dall’altro, insieme a IBM, offriamo ai nostri partner la possibilità di accedere ai nostri dati per approfondire la conoscenza dei loro consumatori e clienti”.
Qualche caso concreto? La recentissima case history di Mercedes che in occasione del rilancio della Mille Miglia ha permesso anche da chi non era presente sul percorso di seguire, commentare e votare attraverso Periscope l’intero svolgimento della corsa. Così come la sfilata Calzedonia in cui tre fotocamere - una puntata sulla prima fila del parterre, una sul backstage e una sulla passerella - permettevano agli utenti del network di scattare le immagini dei momenti preferiti con un tweet, anziché con un click. E ancora, il ‘live studio’ realizzato per Jeep nel corso della trasmissione televisiva della finale di Coppa dei Campioni Barcellona-Juventus.
“In tutti i casi - ribadisce Hoffmann - l’aspetto essenziale è l’altissimo livello di partecipazione e coinvolgimento delle persone consentito da questo genere di storytelling interattivo e in tempo reale”.
“Calzedonia, da questo punto di vista, è stato un successo straordinario - ha aggiunto Ippolito -: l’operazione è stata coordinata dall’Italia ma ha riguardato 6 paesi, e ha ottenuto un engagement rate - ossia la misura di tutte le attività effettuate dei consumatori che hanno visto il tweet - del 20% contro una media che va dall’1% al 3%”.
Se il numero di persone che hanno abbracciato la piattaforma è cresciuto anche nel nostro paese, sta accadendo lo stesso sul lato aziende e agenzie?
“Calzedonia, Jeep e Mercedes sono tutte case history recentissime - interviene il country manager di Twitter Italia, Salvatore Ippolito -. E gli incontri che abbiamo avuto con Barilla e Coca-Cola, per esempio, sono stati proficui. Il mercato sta crescendo e il nostro lavoro è proprio quello di informare ed educare gli advertiser sulle potenzialità della piattaforma sotto tutti i punti di vista: visibilità e reach, creatività e contenuti”.
Il motto di Twitter, the power of now, vuole appunto indicare che non si tratti solo di raggiungere numeri stratosferici, ma di ottenere contatti ‘utili’: “I nostri punti di forza - ha ricordato infatti Hoffman - sono l’engagement e il targeting, ma come ricordavo con i numeri indicati prima, quando serve possiamo offrire una scala globale davvero importante. Possiamo dire inoltre che Twitter ospita il maggior numero di esperti su qualsiasi genere di argomento: ed è questo ciò che mettiamo a disposizione di aziende e agenzie. Sarebbe però sbagliato pensare a Twitter come a un media, o a un social media, stand alone: siamo piuttosto un ponte capace di collegare tutti gli altri mezzi, e tutto in real time”.
Numeri che possono crescere ulteriormente e a dismisura grazie alle partnership del social network con brand e agenzie e grazie ai diversi strumenti che la company mette a loro disposizione: i tweet, naturalmente, ma anche il video streaming in tempo reale di Periscope, Vine, i talenti creativi di Niche e molto altro ancora.
In linea con il trend che sembra unire come un filrouge gran parte degli interventi del Festival, chiediamo quindi a Hoffmann come e quanto Twitter usi i big data a sua disposizione per aumentare efficacia ed efficienza della comunicazione dei brand: “Il nostro approccio al discorso sui dati è duplice - risponde di Hoffmann -: da un lato studiamo a fondo ed estraiamo tutte le possibili informazioni da ogni singolo tweet per trovare insight, costruire storie e generare idee. Dall’altro, insieme a IBM, offriamo ai nostri partner la possibilità di accedere ai nostri dati per approfondire la conoscenza dei loro consumatori e clienti”.
Qualche caso concreto? La recentissima case history di Mercedes che in occasione del rilancio della Mille Miglia ha permesso anche da chi non era presente sul percorso di seguire, commentare e votare attraverso Periscope l’intero svolgimento della corsa. Così come la sfilata Calzedonia in cui tre fotocamere - una puntata sulla prima fila del parterre, una sul backstage e una sulla passerella - permettevano agli utenti del network di scattare le immagini dei momenti preferiti con un tweet, anziché con un click. E ancora, il ‘live studio’ realizzato per Jeep nel corso della trasmissione televisiva della finale di Coppa dei Campioni Barcellona-Juventus.
“In tutti i casi - ribadisce Hoffmann - l’aspetto essenziale è l’altissimo livello di partecipazione e coinvolgimento delle persone consentito da questo genere di storytelling interattivo e in tempo reale”.
“Calzedonia, da questo punto di vista, è stato un successo straordinario - ha aggiunto Ippolito -: l’operazione è stata coordinata dall’Italia ma ha riguardato 6 paesi, e ha ottenuto un engagement rate - ossia la misura di tutte le attività effettuate dei consumatori che hanno visto il tweet - del 20% contro una media che va dall’1% al 3%”.
Se il numero di persone che hanno abbracciato la piattaforma è cresciuto anche nel nostro paese, sta accadendo lo stesso sul lato aziende e agenzie?
“Calzedonia, Jeep e Mercedes sono tutte case history recentissime - interviene il country manager di Twitter Italia, Salvatore Ippolito -. E gli incontri che abbiamo avuto con Barilla e Coca-Cola, per esempio, sono stati proficui. Il mercato sta crescendo e il nostro lavoro è proprio quello di informare ed educare gli advertiser sulle potenzialità della piattaforma sotto tutti i punti di vista: visibilità e reach, creatività e contenuti”.
Il motto di Twitter, the power of now, vuole appunto indicare che non si tratti solo di raggiungere numeri stratosferici, ma di ottenere contatti ‘utili’: “I nostri punti di forza - ha ricordato infatti Hoffman - sono l’engagement e il targeting, ma come ricordavo con i numeri indicati prima, quando serve possiamo offrire una scala globale davvero importante. Possiamo dire inoltre che Twitter ospita il maggior numero di esperti su qualsiasi genere di argomento: ed è questo ciò che mettiamo a disposizione di aziende e agenzie. Sarebbe però sbagliato pensare a Twitter come a un media, o a un social media, stand alone: siamo piuttosto un ponte capace di collegare tutti gli altri mezzi, e tutto in real time”.