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CANNES. Film (Bernardi): la buona pubblicità strizza l'occhio al sociale
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Oltre all'oro della campagna di Coordown Onlus (cdp Akita, Made, Mercurio Cinematografica), in questa sezione per il nostro giurato meritava di più l'altra campagna, sempre sociale, andata a premio con un leone di bronzo: 'Hate' di Jwt Italia (cdp Filmmaster), con la direzione creativa di Davide Boscacci, giurato italiano Direct in questa edizione del Festival.
Due campagne tricolore andate a premio in una categoria, quella del sociale, che permette alla creatività nostrana di esprimersi al meglio senza incorrere in restrizioni tipiche dell'approccio delle marche italiane verso la comunicazione. Una mentalità, quella dei clienti, che nel belpaese fatica a cambiare direzione.
La creatività italiana è altamente competitiva a livello internazionale, e questa ne è l'ennesima dimostrazione. Non a caso grandi soddisfazioni arrivano ogni anno al Festival dai giovani leoni italiani, portati a Cannes da Sipra e ADCI, liberi di esprimere il potenziale creativo senza i condizionamenti del cliente. In questa edizione dopo l’argento assegnato ai nostri giovani talenti nel Direct e il bronzo nel Cyber, è stato eletto come il migliore della Young Lions Competition Film il lavoro della coppia italiana Livio Basoli e Lorenzo Picchiotti, copy e art director in M&C Saatchi, ha sbaragliato la concorrenza e incantato la giuria con il film di sensibilizzazione sociale realizzato per organizzazione no profit Movembe.
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Anche per il Grand Prix, assegnato a Chipotle (leggi news), la giuria ha continuato a seguire il filone della responsabilità sociale, lanciando un chiaro messaggio di positività alla communication industry perchè vada in questa direzione. In corsa per il GP c'erano anche ‘Three little pigs’ di Bbh per The Guardian, ‘The Bear’ di Betc Paris per Canal+ e i sei soggetti di Grey New York per DirectTV.