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Consorzio Vino Chianti Classico su stampa con Saatchi & Saatchi. Pianifica Vizeum

È stata presentata oggi la campagna ideata dall'agenzia, che si era aggiudicata la gara. La creatività è di Alessandro Omini, copy, e Francesco Degano , art, con la direzione creativa di Agostino Toscana e Guido Cornara . Investimento lordo di oltre 2 milioni di euro, pianifica Vizeum.

 

Dopo avere assegnato lo scorso gennaio la gara relativa all'incarico per la creatività a Saatchi & Saatchi, (vedi notizia correlata), il Consorzio del Vino Chianti Classico si appresta ora a lanciare la campagna, che è stata presentata oggi, 15 marzo, a Milano, presso la sede dell'agenzia. L'iniziativa nasce a seguito della fusione di due realtà, il Consorzio Vino Chianti Classico e il Consorzio del Gallo Nero, poi Consorzio del Marchio Storico. Dopo la nascita, che risale al 1924, il Consorzio aveva infatti suddiviso nel 1987 la propria attività nei due organismi, di cui il secondo dedito alla promozione dei vini contraddistinti dal marchio Gallo Nero, sottoposti a norme più restrittive e controlli più severi sulla qualità.

"Nel 2005 si è deciso di riunire di nuovo le attività dei due consorzi – ha spiegato il direttore generale Giuseppe Liberatore -, per poter essere presenti sul mercato con un unico marchio, quello del Gallo Nero, che comparirà sulla fascetta rosa della bottiglia, e consentirà di distinguere il prodotto dagli altri vini a marchio Chianti, evidenziandone l'alta qualità e il legame tra il marchio e il territorio". Le prime bottiglie saranno distribuite da venerdì 17 marzo, ma l'esordio ufficiale avverrà in occasione del Vinitaly, dal 6 al 10 aprile. "L'obiettivo della campagna pubblicitaria – ha dichiarato Liberatore – è quello di allargare il target dei potenziali consumatori. Ci rivolgiamo ai cultori del vino, dal profilo socio-culturale medio-alto, di età compresa fra i 35 e i 60 anni, attenti anche a contenuti immateriali del prodotto, come l'origine e la storia". E di storia è ricco il Chianti Classico, dato che la sua origine risale fino agli etruschi, e che nel 1716 il Granduca Cosimo III fissò i confini della zona di produzione, "facendo così del vino un DOC ante litteram" come ha ricordato il presidente del Consorzio Vittorio Pozzesi.

Quello della qualità e dell'unicità del vino è il concetto su cui ruota l'intera campagna, attraverso la metafora dell'intenditore che va alla ricerca della qualità propria del Chianti Classico, così come il cacciatore si lancia alla ricerca della sua preda. Il visual rivisita alcuni oggetti tradizionalmente legati al consumo del vino, rappresentandoli appunto come strumenti di caccia: così, due bicchieri diventano un binocolo, un cavatappi un arco e un insieme di bottiglie un bosco. "Chianti Classico. Se siete a caccia del grande Chianti" recita l'headline. L'idea è del gruppo creativo composto da Alessandro Omini, copywriter, e Francesco Degano, art director, con la direzione creativa di Agostino Toscana e Guido Cornara. Le fotografie sono di Peter Lippmann , fotografo con una lunga esperienza nei marchi di lusso. La pianificazione, curata da Vizeum , che si è aggiudicato l'incarico a seguito della gara per il media, sarà incentrata sulla stampa quotidiana (fra le testate coinvolte, La Repubblica, Corriere della Sera, Sole 24 ORE, Il Giornale, Il Messaggero, QN, Il Tempo...) e periodica (Panorama, Espresso, Venerdì di Repubblica, Corriere della Sera Magazine, Il Mondo...).

"L'investimento lordo è di oltre 2 milioni di euro per il primo anno – ha spiegato ancora Liberale – ma stiamo valutando la possibilità di prolungare l'attività di comunicazione fino a un triennio". Due i flight: il primo a partire dal 25 marzo fino a metà maggio, il secondo dai primi di settembre a fine novembre.

Nel 2005 il Consorzio, che riunisce 640 soci, comprende un territorio di 70.000 ettari e produce circa 280.000 ettolitri di vino (pari a circa 35 milioni di bottiglie) ha visto le vendite incrementare del 15%. Il 55% della produzione è destinato all'estero, con gli Stati Uniti al primo posto per le esportazioni, mentre il resta 45% è assorbito dal mercato italiano.