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La nuova Fiat è parte della Storia anche in Polonia

Dopo la straordinaria accoglienza ottenuta in Francia, il film realizzato da Leo Burnett Torino espatria in Polonia. Il format di comunicazione è sempre lo stesso, cambiano, naturalmente, i fatti di cronaca sociale, di costume e politica raccontati.

Il 4 luglio 2007 è andata in onda in Italia la campagna che Leo Burnett, l'agenzia guidata da Giorgio Brenna, ha realizzato per Fiat. Due cortometraggi di un minuto e mezzo che ripercorrono la storia degli italiani degli ultimi cinquanta anni: dalla nascita della Repubblica ai giorni nostri.

Il risultato complessivo di questa nuovo modo di comunicare è stato estremamente positivo, tanto da aprire dibattiti e discussioni, nei bar come nelle agenzie e negli uffici delle aziende.

Sembrava potesse essere un successo solo italiano, invece la vision attuale e futura della casa torinese ha tutte le carte in regola per varcare i confini nazionali. Perché la nuova Fiat è anche parte della Storia dei Paesi a noi vicini.

Dopo la straordinaria accoglienza ottenuta in Francia, adesso il film espatria in Polonia.

Il format di comunicazione è sempre lo stesso: ci sono gli occhi del bambino Totò Cascio di Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore; c'è sempre l'indimenticabile e romantico proiezionista Philippe Noiret. Anche il brano che accompagna i film è lo stesso, Back to life, composto ed eseguito al pianoforte da Giovanni Allevi.

Rimane uguale il testo sofisticato e analitico, che non fa nessuna concessione al prodotto o all'oggetto automobile, ma riesce a coinvolgere, creare attenzione e, si chiude con quella che è la sostanza dei film: la nuova Fiat è anche parte della vostra storia, dove per vostra qui si intende quella polacca.

Cambia, invece, la voce narrante: la Polonia ha scelto, infatti, il proprio 'Ricky Tognazzi' nazionale. Così come cambiano, naturalmente, anche i fatti di cronaca sociale, di costume e politica raccontati.

Firma la campagna Leo Burnett Torino e il team dei direttori creativi Riccardo Robiglio e Paolo Dematteis.