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Speciale Cannes: Il top management di Lowe conferma l’ingresso di Fronzoni
(Cannes). Nel logo dell’agenzia italiana entra il nome di Fronzoni e viene lanciato il network Rivet. Steve Gatfield e Tony Wright, rispettivamente Ceo e Chairman del Gruppo Worldwide, confermano le indiscrezioni pubblicate ieri da ADVexpress ed escludono un vero e proprio managing buy out. Movimento anche in ambito creativo.
Quello che fino a ieri era un rumor oggi è notizia. Intervistati da
ADVexpress Steve Gatfield e Tony
Wright, rispettivamente CEO e chairman del Gruppo Lowe &
Partners Worldwide, hanno confermato l'Off The Records di ieri che
anticipava l'ingresso di Alessio Fronzoni nella compagine
societaria della sede italiana che cambierà presto nome in Lowe Pirella
Fronzoni.
Per quindici anni Gatfield, che è anche Executive vice president strategy and
network operations di Interpublic Group, ha condiviso con
Fronzoni l'esperienza in Leo Burnett, lasciata nel 2003 quattro
anni prima rispetto all'amico e collega italiano.
Adesso incrociano
nuovamente i propri destini.
Sull'entità delle quote acquistate da Fronzoni Gatfield non intende ancora pronunciarsi poiché il Gruppo Lowe fa parte di Interpublic, società quotata in borsa. Per il resto il numero uno di Lowe risponde con assoluta disponibilità alle domande.
Quali sono i piani di sviluppo per il mercato italiano?
"È nostra intenzione costruire un gruppo di comunicazione importante. Cercheremo anche di importare in Italia il know how e le capacità necessarie per dare impulso alla crescita".
Come si articolerà, quindi, il rapporto tra Emanuele Pirella e Alessio Fronzoni?
"Sono entrambi fondamentali per l'agenzia. Emanuele con la sua grande
esperienza farà per così dire da padrino, nell'accezione ovviamente più positiva
del termine, e supporterà Alessio nel suo nuovo impegno".
Quali le caratteristiche migliori di un manager come Fronzoni?
"È un professionista capace, intelligente, abile sul mercato. Ha, insomma,
una mentalità imprenditoriale come è testimoniato dal suo recente passato".
E, poi, l'età non conta, tiene a sottolineare Gatfield: "Le cosa più
importanti sono la passione, l'entusiasmo e la volontà di costruire,
caratteristiche che hanno sempre contraddistinto l'attività di Alessio, e che in
un gruppo come Publicis non venivano sufficientemente valorizzate".
Questo ingresso può preludere a un vero e proprio management buy out dell'agenzia da parte di Pirella e Fronzoni?
"È escluso – commenta secco Gatfield - . Non abbiamo alcuna intenzione di disinvestire su un mercato così importante come quello italiano. Piuttosto, vogliamo investire meglio".
Il senso di quest'ultima affermazione sta nella sigla Rivet,
il nuovo network del Gruppo Lowe dedicato al direct, digital, retail e al
Customer relationship Management. Molto presto la sigla aprirà i battenti anche
in Italia e metterà in condizioni la Lowe Pirella Fronzoni di proporre
un'offerta più ampia di servizi, secondo l'evoluzione della nuova comunicazione.
In italiano Rivett è il rivetto, una sorta di clip che tiene uniti due
pezzi, in questo caso è un'agenzia che tiene unite le marche ai consumatori.
L'ingresso di Fronzoni verrà seguito da altri arrivi in Lowe?
"Come prima cosa è importante che Alessio capisca le capacità che risiedono all'interno del Gruppo per fare le sue scelte". Già si vocifera di un certo movimento in ambito creativo. "Potrebbero essserci novità in questo senso - conferma Tony Wright - ma è ancora troppo presto per dirlo".
La storia continua.
Salvatore Sagone