Digital
Pavone a Bruno Vespa: 'Colpevole non è la rete, ma il suo uso scorretto'
A seguito delle dichiarazioni negative verso internet e i blog all'interno della trasmissione Porta a Porta dello scorso 21 febbraio, in cui la Sessuologa Alessandra Graziottin ha definito internet come 'l'anticamera della prostituzione giovanile', Layla Pavone, presidente IAB e altri professionisti del settore hanno inviato una lettera a Bruno Vespa.
Riceviamo e pubblichiamo questa lettera, inviata da
Layla Pavone, (nella foto), presidente di IAB Italia, a
seguito delle dichiarazioni negative verso internet e i blog
all'interno della trasmissione Porta a Porta dello scorso 21 febbraio
dedicata al delitto di Perugia, nel corso della quale la Sessuologa
Alessandra Graziottin, in un intervento, ha definito
internet come 'l'anticamera della prostituzione giovanile'.
Questa affermazione ha scatenato la reazione di molti addetti ai lavori, di blogger, professionisti, giornalisti, docenti universitari, spingendoli a scrivere una lettera a Bruno Vespa, che riportiamo di seguito.
Egregio Dott. Vespa,
Internet raggiunge nel mondo oltre un miliardo di
utenti e in Italia circa 24 milioni di persone. Ogni giorno nascono circa
120.000 blog, per un totale di oltre 100 milioni di blog in tutto il mondo. Nel
solo 2007, 44 milioni di persone si sono avvicinate con un ruolo partecipativo
al più grande fenomeno sociale, culturale e democratico della storia
recente.
In molti paesi autoritari i blogger difendono la libertà
d'espressione e la democrazia sfidando la repressione e, talora, andando in
prigione per questo. Nei paesi democratici i blogger estendono la libera
circolazione delle idee, la comunicazione comunitaria e in definitiva la
partecipazione alla vita sociale. Il blog è diventato uno strumento di
comunicazione di massa; più del 25% della popolazione del Canada e del 20% di
quella del Regno Unito partecipano a 'reti sociali' basate su Internet. In
Italia si stimano oltre mezzo milione di blogger, in maggioranza non adolescenti
ma giovani e adulti. Sono noti blogger anche alcuni esponenti politici italiani
(ricordiamo tra i vari l'on. Gentiloni, l'on. Di Pietro, l'on. Letta, l'on
Pecoraro Scanio, l'on Lanzillotta, l'on Storace, l'on. Santachè, ...), inclusi
candidati premier alle prossime elezioni, e ben un terzo dei parlamentari
britannici (incluso il primo ministro).
Ci sembra che demonizzare i blog e
il social networking, che sono fondamentalmente espressione di libertà, di
democrazia e di socializzazione, sia negativo e antistorico. Ancora peggio è
criminalizzare i blog - come cercano talora di fare i paesi autoritari per
giustificare le loro censure - solo perchè alcuni - giovani o no - lo usano
male. Ci sembra che la trasmissione da lei curata del 21 febbraio 2008, peraltro
dedicata ad un altro tema, abbia purtroppo (crediamo involontariamente) generato
un sospetto generalizzato verso i blog e il social networking, se non
addirittura verso la comunicazione via Internet. Sarebbe, a nostro parere, un
errore grave analogo a quello di alcuni intellettuali aristocratici che, tanto
tempo fa, condannavano in blocco la televisione perchè ... fa male ai bambini e
toglie anche del tempo prezioso agli adulti per leggere libri e
giornali...
Internet, il social networking e i blog non sono solamente un
fenomeno sociale, culturale e politico di enorme importanza. Sono anche
diventati i servizi trainanti di un settore economico centrale e strategico per
lo sviluppo economico delle economie avanzate: le telecomunicazioni. Le
telecomunicazioni sono infatti da un lato un settore a sè stante - che di per sè
porta ricchezza e occupazione qualificata e genera fenomeni finanziari economici
di prima grandezza - e dall'altro sono un fattore propulsivo decisivo per
l'economia nel suo complesso, e in particolare per la diffusione
dell'innovazione presso le aziende e le famiglie.
La Commissaria UE Viviane
Reding ha più volte ricordato che ben il 50% della crescita del PIL
europeo è legata allo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione (ICT), di cui Internet costituisce la spina dorsale. Anche il
recente rapporto Attalì per lo sviluppo economico della Francia è pervaso da
iniziative di impulso alle tecnologie della informazione e telecomunicazione. In
Italia purtroppo l'economia cresce meno dei nostri omologhi europei anche perché
le telecomunicazioni sono nelle posizioni di coda nelle graduatorie
internazionali, come del resto lo è la televisione digitale (terrestre, via
Internet e via satellite). La scarsa diffusione della banda larga è forse
l'indice più significativo della nostra arretratezza nel settore decisivo delle
tlc.
Secondo i recentissimi dati diffusi dall'organizzazione degli operatori
TLC europei ECTA, il quadro italiano relativo alla banda larga è il seguente:
1. Diffusione della banda larga: L'Italia (16,5) si sta
allontanando dalla media UE (19,8) ed è sempre più distante dai paesi
comparabili come Francia, UK, Germania. Siamo lontanissimi, ovviamente, dai
paesi nordici. Nell'Europa dei 15 siamo superati anche dall'Irlanda, e seguiti
da vicino dal Portogallo. In sostanza, la banda larga in Italia è meno diffusa
che in altri paesi, a prescindere da circostanze di omogeneità industriale e
sociale.
2. Crescita della banda larga nel periodo settembre
2006-settembre 2007: In Italia vi è stata una crescita del
3%, bassissima se paragonata con altri paesi comparabili, dove la
crescita si attesta tra il 5% ed il 10%. I dati italiani sono gravi non solo
perché riflettono una situazione peggiore di altri paesi, ma anche perché
indicano la difficoltà del Paese nel recuperare il gap. Anzi, la distanza con il
resto d'Europea si va accentuando. Una corretta comunicazione sui mezzi di
informazione di massa riguardo le tecnologie ICT potrebbe contribuire in modo
importante ad avvicinare sempre più persone alle telecomunicazioni, ad Internet
e all'informatica con ricadute positive per l'intero sistema.
Vorremmo
sottolineare che Internet è oggi il principale sistema di comunicazione mondiale
assieme alla rete telefonica fissa e cellulare, e rispetto a queste ultime è
molto più esteso nelle funzionalità. Come la rete telefonica, Internet viene
impiegato per comunicazioni lecite come per quelle illecite. La differenza è che
le comunicazioni e le funzionalità di Internet sono nella grande maggioranza dei
casi pubbliche e rendono così visibili anche gli usi banali, deviati o
addirittura illegali e criminali che purtroppo, proprio per la loro maggiore
visibilità in rete, vengono additati come peculiari solo di Internet. Mai
nessuno però, giustamente, ha pensato di criminalizzare in maniera generica la
rete telefonica, pur essendo noto, antico, esteso e grave l'uso illecito e
criminoso delle reti fisse e mobili, come è testimoniato dalle intercettazioni
telefoniche rese pubbliche in diverse occasioni.
Discutere pubblicamente dei
problemi sociali che Internet inevitabilmente riflette e, fortunatamente, spesso
svela al pubblico, è importante ma va fatto mettendo nella giusta relazione gli
effetti e le loro cause ed evitando considerazioni semplicistiche e condanne
aprioristiche del mezzo. Secondo noi è importante che non si criminalizzi la
rete e che anzi se ne promuova l'uso e la diffusione estesa. La
criminalizzazione di Internet tende a confondere gli effetti con le cause e non
permette di affrontare adeguatamente i problemi negativi - sociali o criminali -
che tutti desideriamo combattere. Una disinformazione su Internet non ne
rallenterà la diffusione presso il pubblico competente ma ne frenerà l'adozione
e la conoscenza proprio nel pubblico più bisognoso di informazione, spostando in
là nel tempo l'occasione di far crescere questo Paese. Viceversa, una corretta e
approfondita informazione può contribuire decisivamente a massimizzare i
benefici di Internet e a ridurre invece gli effetti negativi dei nuovi sistemi
di comunicazione. Fiduciosi che in futuro vorrà considerare anche i benefici di
Internet e delle telecomunicazioni e non solo i problemi sociali, anche gravi,
che essa rivela, le manifestiamo fin d'ora la nostra disponibiiltà a partecipare
a un confronto su questi temi che a nostro parere sarebbe importante trattare in
maniera approfondita e positiva in una delle prossime trasmissioni che a nostro
parere sarebbe opportuno programmare e alla quale, se lei desidera, siamo pronti
a dare il nostro contributo di esperienza e competenza. Restiamo a sua
disposizione per ogni eventuale chiarimento e approfondimento e nel frattempo Le
porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Marco Camisani Calzolari, Blogger, Imprenditore, Chairman
Speakage
Gildo Campesato, Giornalista, Direttore del
Corriere delle Comunicazioni
Mario Citelli, Blogger,
Imprenditore, Direttore Beltel
Lele Dainesi, Blogger,
Giornalista, Executive Communication Cisco Systems Italy
Luca De
Biase, Blogger, Giornalista, Caporedattore Nova24
Juan Carlos De Martin, Blogger, Docente Politecnico di Torino -
Responsabile italiano Creative Commons
Michele Ficara,
Blogger, Imprenditore, Presidente Assodigitale
Paolo
Forcellini, Imprenditore, Segretario Generale Consulta Digitale
Assocomunicazione - Confindustria
Alfonso Fuggetta,
Blogger, Docente Politecnico di Milano
Enrico Gasperini,
Blogger, Imprenditore, Presidente Audiweb
Enrico Grazzini,
Blogger, Analista, Collaboratore Corriere Economia
Marco
Montemagno, Imprenditore, Conduttore Reporter Diffuso - Sky
TG24
Layla Pavone, Blogger, Dirigente, Presidente IAB -
Interactive Advertising Bureau
Marco Palombi, Blogger,
Imprenditore, Fondatore 1st Generation Network
Stefano
Quintarelli, Blogger, Imprenditore, Past president AIIP - Associazione
Italiana Internet Provider
Francesco Sacco, Blogger,
Docente e Managing Director EntER - Centro studi per l'imprenditorialità -
Università Bocconi
Francesco Siliato, Blogger, Docente
Economia dei Media - Politecnico di Milano
Gigi
Tagliapietra, Blogger, Imprenditore, Presidente Clusit - Associazione
Italiana per la Sicurezza Informatica
Guido Tripaldi,
Blogger, Imprenditore, Presidente Voipex - Consorzio per l'interoperabilità dei
servizi Internet