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Inchiesta Image Power | Una storia in evoluzione: dai manifesti illustrati allo storytelling visivo

Con questo articolo inizia la pubblicazione su ADVexpress dell'Inchiesta, tratta dal numero di febbraio, marzo, aprile 2025 di NC - Nuova Comunicazione, dedicata ai contenuti visivi che comunicano in modo immediato, superano barriere culturali, potenziano il marketing, e, anche grazie all’AI possono diventare più creativi e personalizzati. La parola alle agenzie.

Da manifesti illustrati alle campagne digitali, le immagini continuano a essere il cuore pulsante della comunicazione, pubblicitaria e non, adattandosi ai cambiamenti dei media e delle abitudini dei consumatori. L’evoluzione delle immagini riflette non solo il progresso tecnologico, ma anche i desideri e i valori di ogni epoca. L’advertising, fin dalle sue origini, ha fatto ampio uso delle immagini come strumento fondamentale per comunicare messaggi e catturare l’attenzione del pubblico. La storia dell’immagine in pubblicità è una cronaca dell’evoluzione visiva e creativa che ha accompagnato la trasformazione della società e dei media. Lo storytelling visivo è oggi una forma di narrazione che utilizza immagini, video, grafiche e altri elementi visivi per raccontare una storia. Nel tempo, si è adattato alle nuove tecnologie e preferenze culturali, passando dall’adv tradizionale ai contenuti digitali interattivi. La sua evoluzione continua, con l’uso di realtà aumentata e AI, che promettono di trasformare ulteriormente il modo di raccontare e raccontarsi.

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Le Origini: dai Manifesti Illustrati all’Arte Grafica

L’uso dei manifesti come strumento pubblicitario si sviluppa a partire dalla seconda metà del XIX secolo, quando le città europee e americane iniziano a popolarsi di cartelloni che pubblicizzano eventi, spettacoli, prodotti e servizi. Le prime pubblicità visive erano spesso disegnate a mano, con una forte enfasi sull’illustrazione e il colore per attirare l’attenzione. I manifesti illustrati non sono solo una forma di comunicazione commerciale, ma anche una forma d’arte.

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Artisti come Henri Toulouse-Lautrec e Jules Chéret hanno utilizzato i manifesti per promuovere spettacoli, bevande e prodotti di consumo, trasformandoli in oggetti estetici e culturali. Con la Rivoluzione Industriale, la produzione in serie di beni e il progresso della stampa portano a una maggiore diffusione della pubblicità visiva. I poster e i manifesti sono un modo economico ed efficace per raggiungere un vasto pubblico. Con l’introduzione della litografia e di altre tecniche di stampa, la qualità delle immagini pubblicitarie migliora notevolmente, e l’industria della pubblicità comincia a evolversi verso una forma più professionale e sofisticata. Verso la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, l’Art Nouveau, con il suo stile decorativo caratterizzato da linee fluide, motivi naturali e una forte componente di eleganza, influenza fortemente la pubblicità. Artisti come Alphonse Mucha, in particolare, diventano noti per i loro manifesti pubblicitari per prodotti come lo champagne e il teatro. Questo periodo vede anche la nascita dell’idea di branding, con la creazione di marchi visivi forti, spesso utilizzando loghi stilizzati o simboli distintivi.


 

L’Avvento della Fotografia

Con l’invenzione della fotografia, alla fine del XIX secolo, l’immagine pubblicitaria subisce una rivoluzione. Essa offre un maggiore realismo, permettendo di rappresentare prodotti e situazioni in modo più diretto e persuasivo. Negli anni ‘20 e ‘30, il connubio tra fotografia e grafica diviene una delle caratteristiche distintive delle pubblicità di riviste e giornali. Le campagne più riuscite, infatti, sono quelle che riescono a creare uno shock emozionale, attraverso visione e originalità, e per raggiungere questo obiettivo la soluzione è anche la fusione di grafica e fotografia. Una foto, rappresentazione del reale per come lo conosciamo, può essere trasformata rispetto al suo significato originario dall’intervento di un graphic designer. L’intensità dell’immagine dipende proprio dalla relazione tra forma e contenuto. L’alterazione di ciò che esiste, se attuata con un’intenzione comunicativa, ha un fortissimo impatto sull’attenzione e sulla memoria dell’osservatore.

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L’Era del Cinema e della Televisione

Nel XX secolo, l’immagine in movimento introdotta dal cinema e dalla televisione rivoluziona ulteriormente il settore. Spot pubblicitari ricchi di narrazione visiva e cinematografica diventano strumenti potenti per vendere prodotti. Le campagne pubblicitarie televisive sfruttano l’emozione visiva per creare storytelling memorabili. Ad esempio:

  • Slogan visivi: marchi come Coca-Cola usano immagini animate per trasmettere un senso di felicità e appartenenza.

  • Prodotti iconici: La Marlboro Man, con la sua immagine forte e mascolina, diventa simbolo del potere della pubblicità televisiva.

  • Effetto emozionale: la combinazione di musica, colori (soprattutto dopo l’introduzione del colore) e immagini in movimento permette di creare un impatto emotivo molto più profondo rispetto ai manifesti o alla stampa.

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L’Influenza della Pop Art

La Pop Art ha un’enorme influenza sulla pubblicità, specialmente a partire dagli anni ‘60, trasformandola in un mezzo creativo in grado di rompere le convenzioni tradizionali. Questo movimento artistico, rappresentato da icone come Andy Warhol e Roy Lichtenstein, fonde arte e cultura popolare, portando una nuova estetica nelle campagne pubblicitarie. I marchi avvicinano così alla ‘cultura popolare’, rendendo i prodotti più accessibili e desiderabili per il grande pubblico. Le aziende comprendono il valore dell’arte come strategia per distinguersi, utilizzando riferimenti alla Pop Art per posizionarsi come innovativi e all’avanguardia.

Ma quali sono gli elementi della Pop Art che influenzano le immagini pubblicitarie?

1. Uso di Colori Vivaci: la pop art introduce colori saturi e accesi nelle pubblicità, rendendole visivamente accattivanti e immediatamente riconoscibili.

2. Stile Grafico e Fumettistico: le opere di Lichtenstein ispirano un’estetica fumettistica, con linee nette, punti Ben-Day e l’uso del testo come elemento visivo.

3. Elevazione del Quotidiano: la Pop Art ridefinisce il modo in cui le pubblicità rappresentano il ‘banale’ rendendolo straordinario. Ad esempio, il lavoro di Warhol con la Campbell’s Soup dimostra come i prodotti ordinari possano diventare arte e simboli culturali.

4. Ironia e Gioco: portato un approccio ludico e ironico alla pubblicità, rendendola più coinvolgente e meno formale.

5. Celebrity Culture: Warhol eleva la figura delle celebrità e influenza le pubblicità che le utilizzano come volti dei brand, trasformandole in oggetti d’arte e consumo.

L’Era Digitale e i Social Media

Con l’era digitale, l’immagine in pubblicità prende una forma ancora più dinamica e interattiva, e viene portata a un livello ancora più sofisticato, integrando animazioni, video e grafica in movimento. Le nuove tecnologie, come la grafica computerizzata, il design 3D e l’uso di software avanzati cambiano il modo in cui i brand utilizzano le immagini per raccontare storie e attrarre i consumatori, dando vita a una nuova forma di pubblicità visiva, più interattiva e coinvolgente. La pubblicità digitale introduce concetti come il ‘visual storytelling’ in cui le immagini raccontano storie emozionali e coinvolgenti, e piattaforme come Instagram e TikTok rendono le immagini e i video brevi i protagonisti della comunicazione pubblicitaria.

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L’Intelligenza Artificiale

Oggi, l’uso dell’AI sta ridefinendo il ruolo delle immagini in pubblicità. Strumenti avanzati permettono di generare immagini su misura per target specifici e di analizzare l’efficacia visiva di una campagna. Ecco alcune delle principali aree in cui l’IA e le immagini si incrociano:

Generazione: l’IA può creare immagini realistiche da zero. Un esempio sono le GANs (Generative Adversarial Networks), che generano immagini nuove e originali partendo da un dataset esistente. Questi modelli sono in grado di generare volti, paesaggi, opere d’arte e persino immagini completamente immaginarie che sem- brano realistiche.

Riconoscimento e classificazione: i modelli di IA, come le reti neurali convoluzionali (CNN), sono in grado di riconoscere e classificare oggetti, persone o scene all’interno delle immagini. Questo è alla base di tecnologie come il riconoscimento facciale, la diagnosi medica tramite immagini (come la radiologia) e la catalogazione automatica di grandi archivi fotografici.

Modifica: l’IA è anche utilizzata per migliorare o modificare le immagini. Strumenti come i filtri di Instagram o gli algoritmi di restauro delle immagini possono essere potenziati dall’IA per ridurre il rumore, migliorare la qualità o aggiungere effetti speciali. Più avanzati sono gli strumenti di manipolazione delle immagini, come i deepfake, che possono creare video o immagini che sembrano essere reali ma sono completamente falsi.

Creazione da testo (Text-to-Image): modelli come Dall-E e MidJourney sono in grado di generare immagini a partire da descrizioni testuali. Per esempio, se fornisci una descrizione come “un gatto che suona il piano sotto un cielo stellato”, il modello genera un’immagine che corrisponde alla tua descrizione. Questo tipo di IA sta diventando molto popolare anche per scopi creativi, come l’arte digitale o la progettazione.

Segmentazione e analisi semantica: l’IA può anche essere utilizzata per analizzare il contenuto di un’immagine a livello semantico. Ad esempio, può identificare oggetti specifici all’interno di un’immagine, separare il fondo dal soggetto principale, o interpretare scene complesse.

 

Il futuro

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 Il futuro delle immagini nella comunicazione sarà probabilmente dominato dall’uso avanzato dell’intelligenza artificiale, delle tecnologie immersive e delle esperienze personalizzate. Le immagini pubblicitarie non saranno più statiche volte a veicolare un messaggio, ma esperienze visive e interattive, profondamente personalizzate, coinvolgenti e emotivamente intelligenti. L’innovazione tecnologica, in particolare l’uso dell’IA, trasformerà il modo in cui le aziende comunicano con il pubblico, creando un mondo pubblicitario sempre più dinamico, visivamente ricco e coinvolgente.


Ecco alcune delle principali tendenze che potrebbero definire l’evoluzione delle immagini in comunicazione:

Personalizzazione avanzata: le immagini saranno adattate in tempo reale alle preferenze individuali, creando esperienze visive uniche per ogni utente.

Generazione automatica: l’IA permetterà di creare contenuti visivi originali a partire da descrizioni, abbattendo i costi di produzione e creando versioni personalizzate per vari canali.

Esperienze immersive con AR e VR: le immagini diventeranno sempre più interattive, offrendo esperienze coinvolgenti attraverso la realtà aumentata e virtuale.

Immagini ‘live’ e video interattivi: video che si adattano in tempo reale al comportamento dell’utente, aumentando l’engagement.

Immagini emotive e storytelling: Le pubblicità si concentreranno su storie visive che evocano emozioni, utilizzando l’IA per comprendere le reazioni del pubblico.

Sostenibilità e responsabilità sociale: le immagini rifletteranno valori come la sostenibilità e l’inclusività, rispondendo alle aspettative dei consumatori.

Influencer virtuali e avatar: personaggi digitali creati con l’IA diventeranno protagonisti delle campagne pubblicitarie.

Interazione tramite social media: le immagini saranno ottimizzate per piattaforme social e offriranno contenuti interattivi come storie e video brevi.

Targeting visivo avanzato: le tecnologie di computer vision analizzeranno come gli utenti reagiscono a specifici dettagli visivi, migliorando l’efficacia delle campagne pubblicitarie.