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'Italians do it better'| My PR: hub italiano dalla vision internazionale
L’attuale posizionamento di MY PR è figlio di un’ampia ricerca di mercato effettuata nel 2007, in concomitanza con il decimo anniversario della società, che ha visto partecipare 540 tra direttori comunicazione, public affairs and institutional relations e marketing communication officer, perfettamente sintetizzato nel payoff ‘behind reputation’. Grazie a questo approfondito lavoro di ricerca, la società ha intuito le potenzialità dell’asset reputazionale e del mix di attività di comunicazione che vanno strutturate dalle imprese per valorizzarlo e difenderlo. Al tema ha dedicato un blog (www.behindreputation.com) che vanta oggi migliaia di articoli e molti contributi di importanti aziende.
“Da 15 anni - spiega il ceo Giorgio Cattaneo - facciamo parte di due network internazionali di cui siamo l’hub italiano e in questo alveo esprimiamo tutto il nostro dna italiano che è fatto di proattività e competitività. L’ultimo progetto che abbiamo ideato e promosso è un Exchange Talent Program, che mira a fornire ai giovani talenti una panoramica internazionale completa del settore Lavorando per alcune settimane presso le sedi di altre agenzie del network, i talenti hanno modo di comprendere il valore di far parte di una rete internazionale. Possono, inoltre, acquisire un approccio sempre più consulenziale, fondamentale per la gestione dei clienti internazionali, che sempre più spesso hanno bisogno di essere accompagnati nello sviluppo di strategie di comunicazione coordinate in diversi paesi”.

Partiamo dal tema dell’inchiesta: gli italiani lo fanno davvero meglio?
No, non credo che gli italiani siano intrinsecamente migliori di altri in termini di creatività. In passato, ci sono stati talenti incredibili e ci sono tutt’ora e, guarda caso, sono tutti creativi accomunati da una visione manageriale o imprenditoriale che li ha spinti a guardare alla competizione internazionale come modello per sviluppare le proprie idee e strutture.Ad oggi riconosco a Bruno Bertelli e Cristiana Boccassini con Le Pub una marcia ‘proprietaria’ nel declinare la creatività scevri da stereotipi, capaci di accompagnare le marche a testare nuovi territori. Spesso ci dimentichiamo che per avere delle buone intuizioni bisogna essere estremamente curiosi e altrettanto coraggiosi e non si può esserlo se i confini di riferimento sono le Alpi.
Quanto la reputazione e le pr sono centrali per far crescere concretamente il business delle aziende?
Oggi, non c’è impresa, start up, istituzione, associazione che non abbia specifici programmi, attività o campagne di comunicazione dedicati a valorizzare questo asset a livello di prodotto, brand, corporate, management. Tutte attività multicanale che prescindono dal ‘mezzo’, perché sono centrate sull’obiettivo e sul tema del racconto. La complessità delle scelte delle attività di comunicazione focalizzate nel valorizzare o difendere gli asset reputazionali vedono gli apicali e le direzioni comunicazione oggi finalmente quali figure centrali nel processo decisionale, perché è un’attività che deve rispondere agli obiettivi di business, ma anche all’assetto valoriale dell’impresa. Se c’è un fattore che abbiamo apprezzato negli ultimi cinque anni è che, laddove non c’è una direzione comunicazione corporate aziendale, sempre più direzioni marketing prevedono l’ingaggio di una società di PR, perché la ritengono strategica nelle attività di advisory e operative.

Nuove tecnologie (IA in primis), sostenibilità e uguaglianza di genere. Come vi ponete in merito?
Grazie al fatto di avere un’area focalizzata sulle big e le mid tech abbiamo la possibilità di confrontarci con le nuove tecnologie in fase di lancio; questo è un valore aggiunto che ci ha permesso di approfondire, ad esempio, l’IA sin dalla sua introduzione sul mercato. Il nostro team ha fatto specifici corsi di formazione e, con l’introduzione di nuove feature e tool, è indubbio che svilupperemo un nostro agent IA che possa rispondere ad alcune esigenze di condivisione di knowledge interno, ma anche di mercato. Siamo un hub di contenuti e relazioni ed esattamente come abbiamo affrontato le sfide dell’era del search con Google affronteremo la sfida dell’IA applicata alla società dell’informazione sperimentando e trovando alcune reference in collaborazione con i nostri clienti che ci contraddistingueranno.
Qual è il bilancio 2024 e quali le aspettative per il 2025?
Stimiamo che il 2024 sia stato il miglior anno di sempre in termini di fatturato e performance economico-finanziarie. Abbiamo registrato una crescita a doppia cifra, supportata dall’ingresso nel nostro team di nuovi giovani colleghi, che portano entusiasmo, curiosità e una forte motivazione ad affrontare i cambiamenti introdotti dall’IA nella produzione e condivisione di contenuti. Abbiamo dato il benvenuto a un nuovo partner, Sergio Pisano, che ha alle spalle una brillante carriera come top manager di multinazionali del settore e che ha mosso giovanissimo i primi passi in una MY PR appena fondata per cui ne conosce profondamente i valori. Con l’ingresso di un nuovo partner, abbiamo elaborato un piano industriale triennale che mira a una significativa crescita dimensionale attraverso la creazione di partnership strutturate e l’espansione per linee esterne.
A tal fine, stiamo analizzando i profili e le offerte di agenzie specializzate in ambito digital e content creation. Il nuovo anno parte con molte conferme, nelle aree ‘Corporate & Finance’ e ‘Brand & Innovation’, e negli ultimi tre mesi sia- mo stati coinvolti in molte gare, per cui sul fronte new business comunicheremo presto tre nuovi clienti in ambito fintech, legal e retail. Inoltre, nel 2025 presenteremo, attraverso un Outlook dedicato, un’attività di ricerca sul tema Esg e comunicazione con focus sulle società quotate a maggiore capitalizzazione, un benchmark significativo in questo ambito. Crediamo sia una mappatura interessante e coinvolgeremo Borsa Italiana, Assogestioni, Assonime ed altri stakeholder durante una fase di condivisione dei risultati.