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NC n.109. The Bunch: la ‘Bunchieness’ passa da idee, dedizione, ricerca e curiosità

Essere competitivi sul mercato, comprendere le necessità dei clienti e rispondere con una strategia e una creatività che forniscano valore aggiunto in modo innovativo. Al centro? Sempre e comunque, le idee. ecco in cosa consiste la ‘bunchieness’. Ce lo spiegano i fondatori dell’agenzia indipendente dell’anno 2024.

Una crescita costante quella dell’agenzia fondata nel 2021 da Francesco De Guido, Michelangelo Cianciosi e Oliver Palmer, che ha dimostrato in pochissimo tempo, grazie alla grande capacità strategica, creativa e di dialogo, di saper conquistare la fiducia dei clienti.

Numerose le campagne di successo: da ‘Tu sei Futuro’, realizzata per Fastweb, per la quale The Bunch ha profondamente rinnovato la comunicazione con un linguaggio unico, riconoscibile, Gen-Z oriented, a ‘We Think Outside’, che ha inaugurato il nuovo posizionamento di Emu, storica azienda italiana di mobili per esterni, dal rebranding di un ente della pubblica amministrazione come l’Autorità di Bacino del fiume Po, che ha inaugurato così un rapporto nuovo con la cittadinanza fino all’ingresso di un brand coraggioso come Kawasaki su TikTok. Abbiamo chiesto ai tre professionisti di raccontarci le tappe della storia dell’a- genzia e i punti di forza, che hanno contribuito all’assegnazione in occasione degli NC Awards 2024, del premio ‘Agenzia Indipendente dell’Anno’.

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Cosa rappresenta per voi il riconoscimento di ‘Agenzia Indipendente dell’Anno’?

(De Guido, Palmer, Cianciosi) Dopo soli tre anni dalla nostra nascita è una bella soddisfazione di cui ci sentiamo onorati. Quella di The Bunch è la storia di un’avventura che ha visto tre professionisti mettersi in gioco negli anni bui della pandemia e arrivare a questo punto non era affatto scontato. Fin dall’inizio avevamo due cose in mente, quella di non voler fondare l’ennesima piccola agenzia che se la giocasse ai margini del sistema e quella di ritornare a far parlare le idee creative: volevamo puntare subito in alto e grazie ai clienti che ci hanno dato fiducia, a tutto il nostro team, oggi ci siamo e ci facciamo sentire. Credo che sia soprattutto questo che ci ha portati qui.

 

Qual è la genesi del vostro nome e quali le tappe principali della vostra storia e i vostri elementi distintivi?

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(Palmer) Il nome, insieme al logo, ha rappresentato fin dall’inizio il nostro spirito. Un gruppo di individui che compongono un tutto più grande. Noi siamo partiti dal buon feeling iniziale e l’abbiamo confermato ogni giorno in cui abbiamo lavorato insieme e ogni volta che si sono aggiunti nuovi membri. Un Bunch è forse la forma più anarchica possibile di Team e questo riesce a valorizzare sia i vantaggi del lavorare insieme, sia i talenti dei singoli. Ulteriore fattore da non sottovalutare è offrire ai clienti il meglio per raggiungere i propri obiettivi. Per farlo le ricette sono tante, ma sicuramente la più importante è avere un team preparato, pieno di passione per il proprio lavoro a cui lasciamo vera- mente molto spazio per potersi esprimere al meglio. Quando hai la fortuna di trovare valore nelle persone è corretto indicare la strada, ma poi lasciare che facciano il proprio lavoro con serenità. Il successo lo si ottiene circondandosi di persone sempre motivate, brave ma che vivano l’agenzia da protagonisti e non da comparse. Per noi ogni persona è importante.

Oggi, siamo in grado di lavorare come agenzia partner di clienti di ogni tipo, perché nel corso di questi anni, siamo riusciti a integrare all’interno dei nostri reparti tutta una serie di servizi che prima affidavamo a ottimi professionisti esterni. Così, all’Atl che in qualche modo è il terreno su cui siamo nati e ai social, con una particolare predilezione per TikTok, si è aggiunto ultimamente anche il Btl.

 

Vi definite ‘Agenzia immersiva’. Perché?

(De Guido) Perché vogliamo offrire un’esperienza completamente diversa ai nostri clienti, senza più il confine tra cliente e agenzia. Quella di un luogo accogliente non solo per le persone (la sala riunioni di The Bunch è una specie di club, ndr), ma soprattutto per le idee. Chi ci viene a trovare sa che da noi può sedersi per venire a raccontarci i suoi problemi o i suoi progetti e che potrebbe uscirne con una soluzione completamente diversa da quella che immaginava all’inizio. Crediamo che i nostri clienti si meritino qualcuno che tenga al loro business e alla loro comunicazione almeno quanto loro.

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Sul vostro sito si legge che il vostro approccio si sviluppa intorno a Dialogo, Dedizione e Interruzione. Ci spiega come interpretate questi concetti? (Cianciosi) Sì, le 3D! Era un modo per giocare sul filo dell’ironia sull’idea di qualche tecnologia particolare, che poi si risolve invece in qualcosa di molto umano, la cosa più importante che possiamo regalare a chi si rivolge a noi. È attraverso il dialogo e la promessa di almeno uno dei soci presente su ogni progetto che possiamo garantire un lavoro di un certo tipo.

 

Che cosa significano per voi l’indipendenza e l’italianità?

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(Palmer) L’indipendenza è per noi un elemento primario proprio perché ti fa fare quello che ritieni giusto per i tuoi clienti. Essere indipendenti rappresenta dedizione, velocità e soprattutto ti fa esprimere al meglio la passione che merita questo lavoro, senza vincoli. L’italianità mi ha sempre attratto perché sono nato e ho vissuto in Germania fino a 8 anni fa. E questa distanza mi ha fatto realizzare che tutto il mondo ama gli Italiani per tante ragioni diverse che, messe insieme, fanno dell’italianità un tesoro inestimabile. Perché anche gli altri Paesi sono pieni di talenti, ma non sempre riescono a colpire cuore, occhi e pancia. (De Guido) Essere indipendenti, è innegabile, ti rende più veloce nel prendere decisioni.

Il problema, eventuale, diventa subito un’opportunità sia per l’agenzia sia per il cliente. Il valore del servizio è un asset imprescindibile. Questo succede anche stando attenti a creare un bel clima in agenzia, tra le persone. Le agenzie crescono anche così.

 

Come è possibile oggi arrivare al cuore delle nuove generazioni?

(Palmer) Nel film ‘Big’ Tom Hanks era un bambino nel corpo di un adulto e questo gli ha fatto fare carriera nel business dei giocattoli. Non siamo più bambini ma abbiamo figlie e figli Gen Z che hanno un grande potenziale e grandi personalità e che vogliono essere prese e presi sul serio – come noi da piccoli. Siamo sempre stati dell’idea che gli elementi di comunicazione devono viaggiare su binari ben precisi; cambia il target e di conseguenza il linguaggio. Ma la strategia e le idee non hanno e non devono avere confini.

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Idea creativa, contenuti e mezzi. Che importanza hanno ai fini di progetti di successo?

(Palmer) Non esistono mezzi senza idee. Per noi è importantissimo partire dalle idee. Solo così possiamo veramente fare la differenza. È stato il nostro mantra fin dalla nostra nascita.

Il mondo della comunicazione ha sempre avuto bisogno di idee. Quando ci siamo seduti con l’idea di fondare The Bunch, siamo partiti da questo punto, proprio perché avevamo notato che le idee non erano più protagoniste o, alle volte erano un ‘di cui’ dei mezzi.

 

Quali consigli dareste a un giovane che desidera intraprendere una carriera nel vostro settore?

(De Guido) Non c’è dubbio: dedizione, ricerca continua, curiosità e voglia di sperimentare, sono alla base del nostro lavoro. Ciò che è fondamentale è avere la voglia di ascoltare e ricevere da parte nostra la giusta guida. Nell’era della velocità tutto può sembrare effimero, ma per fare esperienza e crescere c’è bisogno di pazienza. Nonostante tutto il nostro è ancora il lavoro più bello del mondo.

 

Può raccontarci una case history che ben rappresenti il vostro modus operandi e vi ha dato maggiore soddisfazione?

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(Cianciosi) ‘Tu sei Futuro’ di Fastweb e come lo abbiamo raccontato e l’abbiamo fatto evolvere ci ha dato molta soddisfazione. È nato dalla voglia dell’azienda di mettere la gente al centro e quello che abbiamo raggiunto insieme, il linguaggio creato ed esportato su tutti i canali, è davvero di grande rilevanza. Di recente abbiamo fatto un bellissimo progetto per Emu che, partendo da una sessione di design thinking, ci ha fatto approdare a un posizionamento e una piattaforma di comunicazione molto fertile che vedrete crescere nei prossimi anni. Non da ultimo anche il lavoro che stiamo facendo per l’Ente dell’Autorità del Bacino del Fiume Po. Riteniamo che il metodo giusto sia sempre partire da una riflessione con- divisa con il cliente. Il dialogo è per noi fondamentale. Solo così si può veramente affrontare ogni sfida.

 

Parliamo di numeri. Quali risultati avete raggiunto nel 2023? Quali previsioni per il 2024?

(De Guido) Il 2023 ha segnato un +35% rispetto al 2022. Questo grazie al con- solidamento di clienti già in portfolio e di quattro nuove acquisizioni. Il 2024 ci vede già proiettati a un +40% rispetto al 2023, ma l’anno non è ancora chiuso. Il nostro approccio ai nuovi clienti deve rispecchiare la nostra genesi. Fare ‘gruppo’ con i clienti è per noi fondamentale e quindi deve scattare una chimica che ci permetta di far crescere entrambi. Privilegiamo la qualità alla quantità.

 

Passiamo al futuro. Quali progetti bollono in pentola?

(Cianciosi) Nel futuro più prossimo c’è una nuova sede in cui ci trasferiremo a breve perché siamo cresciuti molto e una serie di progetti per i nostri clienti, vecchi e nuovi, di cui siamo sempre orgogliosi. Di aggiungere un po’ di ‘bunchieness’.

(De Guido) The Bunch ha appena compiuto tre anni, intensi, ma molto divertenti. Da alcuni mesi stiamo lavorando a un progetto per ampliare la nostra offerta. L’obiettivo è guardare oltre i confini, sia locali sia internazionali. Ma di questo avremo modo di parlarne molto presto.