Editoriale

Space Available Here. Chi è degno del 'nido del cuculo'?

Nella sua rubrica Pasquale Diaferia, prendendo spunto dal club Cuckoo’s Nest, rivolto a “fondatori, amministratori delegati, investitori ed artisti”, riflette sulla possibilità o meno che nel nostro Paese venga creato un circolo del genere, a patto che si possano trovare anche in Italia  'professionisti influenti' . "Dietro alla crisi infinita della nostra industria c’è il vuoto. Mancano i matti, mancano i visionari, mancano perfino gli investitori e gli artisti. Io ci sto pensando, di iscrivermi al costosissimo Cuckoo’s Nest. Certo preferirei fondarne uno italiano, con pochi visionari clienti, molti veri investitori finanziari, tantissimi folli creativi".
Inizio d’anno, arrivano le prime richieste di rinnovo delle quote delle associazioni a cui sei iscritto: poche italiane, molte straniere. Allo stesso modo arrivano gli inviti a nuovi club.

Particolare interesse mi ha stimolato la richiesta di iscrizione che ha inviato via mail cuckoo’s nest (http://cuckoosnestclub.com).

Dice l’intestazione che il club è riservato a “fondatori, amministratori delegati, investitori ed artisti”. Ho sorriso. In fondo sono i tanti veri elementi che contribuiscono alla creazione di contenuti innovativi, il nostro business. Sono i soli, autentici protagonisti della nuova economia, quella che traina il PIl nel resto del mondo. Forse non da noi.

Perché al di là del piacere di essere stato invitato in un club così prestigioso, ho provato a riflettere se nel nostro paese sarebbe pensabile creare un circolo così influente. Esattamente come il mese scorso, davanti ai 100 account twitter più influenti della pubblicità americana, mi sono chiesto se in Italia si potrebbero trovare 10 cinguettatori davvero influenti di questa industry.

Insomma, dietro alla crisi infinita della nostra industria c’è il vuoto. Mancano i matti (spero che abbiate colto nel titolo del club la citazione al celebre film con Jack Nicholson, “qualcuno volò sul nido del cuculo”), mancano i visionari, mancano perfino gli investitori e gli artisti.

Ho sorriso anche perché mentre ricevevo questo invito, qualcuno scriveva sui nostri giornali che bisogna “riscrivere le regole del nostro mestiere fin dall’inizio.” E chi le dovrebbe riscrivere? Ripeto, segnalatemi 10 persone, non 100, del nostro business, che possano tranquillamente entrare nel nido del cuculo italiano. Cominciamo a pensare che non è stato saggio giocare al dumping (anche se si dice che non sono le remunerazioni il problema). Non è stato intelligente non investire sui talenti (che infatti se ne sono andati in altri business, nei videogiochi innanzitutto). Non è stato lungimirante continuare a pensare ad interessi personali invece che a quelli collettivi (ed infatti pochi continuano a vivere comodi, mentre gli altri soffrono).

Io ci sto pensando, di iscrivermi al costosissimo Cuckoo’s Nest. Certo preferirei fondarne uno italiano, con pochi visionari clienti, molti veri investitori finanziari, tantissimi folli creativi.

Magari ci riusciamo. Magari riusciamo a rifondarlo, questo mestiere. Chissà.

(pasquale diaferia Twitter @pipiccola)