Editoriale
Space Available in WBF. Felix Baumgartner: 'Sono un provocatore perché a 5 anni mi arrampicavo sugli alberi'
Questa settimana la rubrica di Pasquale Diaferia si trasferisce al World Business Forum in corso a Milano. "Baumgartener ha invitato i manager a seguire il suo esempio ed a gettarsi dopo aver progettato con accuratezza; la Carter, invece, spinge a pesare i numeri dei social, per evitare di fare salti nel vuoto. Il mondo del management è bello perché è vario".
Adrenalina al mattino presto per i manager spaventati dalla crisi infinita. WOBI propone Ai 2500 ospiti del World Business Forum, WOBI propone Felix Baumgartner (nella foto a dx), lo Space Jumper di Red Bull, che si è gettato da 40.000 metri da terra. Obiettivo neanche tanto celato è dare la carica a chi teme per la crisi di scivolare ogni giorno dalla propria poltrona in azienda. "Esorcizzare il tonfo" pare sia il tema del giorno, perché l’avventuroso atleta ll racconta per un’ora che dietro tutti i successi, sportivi o aziendali, c’è soprattutto una attenzione ai dettagli progettuali e la valutazione di tutti i rischi, visibili ed invisibili.
“Chi aveva tentato prima di me di battere il record di Kittinger era un camionista che si chiamava Nick Piantanidis. Il suo team lo portò alla stessa mia altezza, si aprirono le porte della capsula, ma Nick non riuscì a scollegarsi dal tubo dell’ossigeno. La missione venne abortita, il Jumper venne riportato giù, ma la capsula rimase aperta. Piantanidis rimase congelato, con danni cerebrali e coma. Morì pochi mesi dopo, nonostante tutta la missione fosse perfettamente organizzata. Quel dettaglio, lo sblocco mancato del tubo, fu fatale.”
E visto che il tema della due giorni sono 'I Provocatori', Baumgartner ribadisce che la sua capacità di stupire non nasce da un’educazione particolarmente avventurosa. Proviene da una famiglia austriaca molto tradizionale e conservatrice, padre falegname e madre casalinga. Ma Felix, a differenza dei suoi fratelli più grandi, già a 5 anni si arrampica sugli alberi: è la sua vocazione, è il suo desiderio. ha già trovato il suo modo di provocare emozioni negli altri: ieri provocava terrore nei genitori che lo trovavano in cima all’abete, oggi ammirazione nei milioni di telespettatori che hanno seguito in diretta globale il suo salto di 39 chilometri. (Nella foto a sx Pasquale Diaferia)
E se l’invito del recordman ai manager è curare i dettagli ed assecondare le passioni, subito dopo Sandy Carter, una delle 10 più influenti esperte di social media mondiali lancia una sfida ancora più complessa ai comunicatori italiani: prendere decisioni basate sui dati provenienti da un uso competente e razionale della comunicazione Social. Infatti, se è vero che nei 10 più grandi mercati del mondo 6 sono rappresentati da social network, i dati che provengono da questi mercati permettono un management predittivo non solo delle vendite, ma addirittura della costruzione di nuovi prodotti, nuovi packaging, nuove proposte. Addirittura IBM ha sviluppato un software che sulla base dell’analisi di 200 tweet di una persona, è in grado di prevedere la personalità e l’orientamento di consumo di questo soggetto. Vengono citati casi soprattutto nell’area retail che hanno portato ad incrementi a due cifre.
E provando a sintetizzare le due voci della mattinata, Baumgartener ha invitato i manager a seguire il suo esempio ed a gettarsi dopo aver progettato con accuratezza; la Carter, invece, spinge a pesare i numeri dei social, per evitare di fare salti nel vuoto.
Il mondo del management è bello perché è vario.
(pasquale diaferia tweetter @pipiccola)
“Chi aveva tentato prima di me di battere il record di Kittinger era un camionista che si chiamava Nick Piantanidis. Il suo team lo portò alla stessa mia altezza, si aprirono le porte della capsula, ma Nick non riuscì a scollegarsi dal tubo dell’ossigeno. La missione venne abortita, il Jumper venne riportato giù, ma la capsula rimase aperta. Piantanidis rimase congelato, con danni cerebrali e coma. Morì pochi mesi dopo, nonostante tutta la missione fosse perfettamente organizzata. Quel dettaglio, lo sblocco mancato del tubo, fu fatale.”
E visto che il tema della due giorni sono 'I Provocatori', Baumgartner ribadisce che la sua capacità di stupire non nasce da un’educazione particolarmente avventurosa. Proviene da una famiglia austriaca molto tradizionale e conservatrice, padre falegname e madre casalinga. Ma Felix, a differenza dei suoi fratelli più grandi, già a 5 anni si arrampica sugli alberi: è la sua vocazione, è il suo desiderio. ha già trovato il suo modo di provocare emozioni negli altri: ieri provocava terrore nei genitori che lo trovavano in cima all’abete, oggi ammirazione nei milioni di telespettatori che hanno seguito in diretta globale il suo salto di 39 chilometri. (Nella foto a sx Pasquale Diaferia)
E se l’invito del recordman ai manager è curare i dettagli ed assecondare le passioni, subito dopo Sandy Carter, una delle 10 più influenti esperte di social media mondiali lancia una sfida ancora più complessa ai comunicatori italiani: prendere decisioni basate sui dati provenienti da un uso competente e razionale della comunicazione Social. Infatti, se è vero che nei 10 più grandi mercati del mondo 6 sono rappresentati da social network, i dati che provengono da questi mercati permettono un management predittivo non solo delle vendite, ma addirittura della costruzione di nuovi prodotti, nuovi packaging, nuove proposte. Addirittura IBM ha sviluppato un software che sulla base dell’analisi di 200 tweet di una persona, è in grado di prevedere la personalità e l’orientamento di consumo di questo soggetto. Vengono citati casi soprattutto nell’area retail che hanno portato ad incrementi a due cifre.
E provando a sintetizzare le due voci della mattinata, Baumgartener ha invitato i manager a seguire il suo esempio ed a gettarsi dopo aver progettato con accuratezza; la Carter, invece, spinge a pesare i numeri dei social, per evitare di fare salti nel vuoto.
Il mondo del management è bello perché è vario.
(pasquale diaferia tweetter @pipiccola)