Inchieste
Influencer e nuove guidelines AgCom. Perrelli (Buzzoole): "Centinaia di migliaia di professionisti tra top, micro e nano creator/influencer sotto il milione di follower non vengono considerati in questo primo step"
Dopo il punto di vista di Rosario Magro, COO dell'agenzia part of Uniting Group e di Maria Caso, PR & Media Relations Director di Connexia, prosegue con l'intervista a Gianluca Perrelli, CEO di Buzzoole, l'inchiesta avviata da ADVexpress tra alcune delle maggiori agenzie di influencer marketing per conoscere il loro parere sulle nuove norme per i creators digitali introdotte da AgCom dopo il caso Balocco - Ferragni per garantire il rispetto da parte degli influencer delle disposizioni del ‘Testo unico sui servizi di media audiovisivi'. (Leggi su ADVexpress la notizia con tutti i dettagli ).
Quali aspetti positivi e quali criticità emergono a vostro parere dalle norme definite e dai tetti stabiliti in termini di follower ed engagement rate?
Bisogna tenere conto che sotto il milione di follower ci sono centinaia di migliaia di professionisti tra top, micro e nano creator/influencer che non sono considerati in questo primo step. Inoltre, in riferimento all'Engagement Rate è molto probabile che si debba rivedere quanto indicato nel comunicato ufficiale in quanto “suscitare interazioni in almeno il 2% dei contenuti pubblicati” non è il significato che gli addetti ai lavori danno a tale metrica.
Ritenete che queste misure possano essere risolutive delle criticità che riscontrate maggiormente nel rapporto con gli influencer?
Non tanto le misure in sé ma il fatto che si sia concretizzato un primo importante passo verso un mercato più trasparente dal punto di vista della regolamentazione fa ben sperare.
Anche le agenzie sono chiamate a far parte del Tavolo di Lavoro annunciato sul tema. Quali proposte suggerireste per rendere ancora più trasparente il rapporto con gli influencer, veri e propri media?
La partecipazione al tavolo tecnico dovrà essere sinergica e sarà cruciale il contributo di tutti i principali stakeholder della filiera Influencer Marketing: dagli influencer alle aziende, dalle agenzie intermediarie alle piattaforme. È un'azione che non può essere ad appannaggio di una sola delle parti in causa, ma di tutti gli attori coinvolti. In campo, infatti, ci sono la credibilità e la fiducia che si stabiliscono tra chi comunica e il target di riferimento. In aggiunta, Buzzoole, come martech company specializzata in tecnologie e servizi per l’Influencer Marketing, è stata la prima a fornire un quadro completo dello stato della trasparenza in Italia tramite la propria piattaforma Buzzoole Suite, sensibilizzando già dal 2019 gli operatori del settore. Buzzoole, inoltre, è stata tra i primi a sostenere e contribuire alla Digital Chart promossa dall’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP). Il nostro supporto per favorire il benessere di questo mercato c'è e ci sarà sempre. Ad esempio, tutte le nostre campagne obbligano i creator/influencer a rispettare il codice della digital chart, a partire dall’utilizzo degli hashtag della trasparenza per segnalare la tipologia di contenuto (post, reels, stories, ecc.) che viene pubblicato.
In generale come monitorate le attività con influencer e creator e quali criteri adottate per selezionarli in rapporto ai brand e ai messaggi da veicolare?
Abbiamo in casa il nostro software martech Buzzoole Suite, sviluppata in primis per aiutare le aziende a gestire tutte le fasi dell’Influencer Marketing ma che ci consente di tenere il polso delle attività degli influencer/creator sui social, da Instagram a TikTok. I driver di scelta del giusto creator/influencer sono diversi, tutti importanti. Sicuramente la nostra suite tecnologica e la nostra expertise decennale ci consente di ottenere un vantaggio competitivo sul mercato.