Inchieste

Ronaldo VS Coca-Cola. Gitto (ADCI): “Nel confronto tra brand e influencer vincono i primi. Il gesto inaspettato di CR7 impone alle aziende una risposta comunicativa immediata. Per gestire i social in tempo reale servono professionisti e agenzie di valore"

"Numerose e autorevoli ricerche dimostrano come i consumatori considerino i brand veri e propri punti di riferimento e si aspettino da loro scelte di valore e prodotti o servizi che abbiano un impatto positivo sulla società. La credibilità di un marchio deve sempre essere inattaccabile, quella di un influencer non ha di certo le stesse implicazioni” commenta ad ADVexpress il Founder Gitto Battaglia_22 e President ADCI.

In occasione dell'evento che ha tenuto banco sui social, e non solo, riguardante la sostituzione, durante una conferenza stampa di EURO 2020, di due bottigliette di Coca-Cola con una di acqua da parte di Cristiano Ronaldo, abbiamo chiesto qualche considerazione in merito a Vicky Gitto, Founder Gitto Battaglia_22 e President ADCI. Partendo da una domanda: I consumatori si fidano più dei brand o dei propri idoli/influencer?

"Nel confronto tra brand e influencer vincono i primi - dichiara Gitto - . Numerose e autorevoli ricerche dimostrano come i consumatori considerino i brand dei veri e propri punti di riferimento e si aspettino da loro scelte di valore e prodotti o servizi che abbiano un impatto positivo sula società. La credibilità di un brand deve sempre essere inattaccabile, quella di un influencer non ha di certo le stesse implicazioni”.

Certo è che secondo quanto si apprende dalla stampa, il gesto di Ronaldo a poche ore di distanza avrebbe generato all'azienda un danno economico stimato in circa 4 miliardi di valore sfumato.

Il presidente dell'ADCI va giustamente cauto in merito a questo dato, ricordando come spesso sui social la rapidità e diffusione di un'informazione la rende apparentemente veritiera a prescindere. Ma il punto non è questo. Continua Gitto: “Quello che emerge dall'accadimento è che non si può prevedere un atteggiamento di questo tipo da parte di un personaggio come Ronaldo. In questi casi la forza dei grandi brand, oggi, è intervenire con una risposta immediata e adeguata, magari ironizzando sull'accaduto e capovolgendo a proprio favore la situazione. É impensabile  ipotizzare una reazione dopo giorni di riunione. I grandi marchi sono costretti a gestire i propri social in tempo reale proprio come fanno gli utenti privati e questo è possibile solo dando fiducia a professionisti o ad agenzie di primissimo valore del mercato”.

Il Founder di Gitto Battaglia_22, nella sua interessante analisi anticipa la nostra seconda domanda che vuole indagare come un grande marchio dovrebbe rafforzare purpose ed equity di marca, tutelandosi da situazioni come  quella in cui si è trovata Coca-Cola. 

“Un'azienda come Coca-Cola non ha bisogno di insegnamenti. Ha tutti gli strumenti e le capacità per poter gestire nel migliore dei modi questa e analoghe situazioni; è un brand in possesso di potenzialità straordinarie, come ha sempre dimostrato. Più volte io stesso l'ho citata come esempio per lucidità e capacità d'innovare pur mantenendo un prodotto uguale a se stesso. Ricordiamo che il marchio, negli anni, è stato in grado, attraverso la comunicazione, di dare al prodotto un valore aggiunto notevole. Forse è stato uno dei primissimi brand che ha saputo cogliere le sollecitazioni che il mondo dava in questa direzione (contenuti valoriali) senza variare il prodotto, ma trasformandolo in un veicolo diffusivo di valori: inclusività tra popoli diversi, amicizia, attenzione alla diversity, con case di comunicazione molto impattanti che hanno generato un valore infinito al brand”.