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Al via la quinta edizione di Marie Claire Bistrot, due giorni per parlare del cibo di domani
Come cambierà il cibo di domani? Parte con una domanda estremamente attuale la quinta edizione di Marie Claire Bistrot, l’evento dedicato ai diversi aspetti della nostra alimentazione, storie di cibo e rapporto con esso.
Negli anni Marie Claire Bistrot ha affrontato la cultura del cibo sotto molti punti di vista: da quello sensoriale a quello nutritivo sempre coniugando le riflessioni con l’arte e il gusto e proponendole in un programma denso di appuntamenti con esperti e momenti di degustazione.
Sarà così anche per queste due giornate di evento in programma il 2 e 3 dicembre al Grand Hotel et de Milan, anche perché quello proposto è un tema sentito e condiviso nel momento in cui si discute di nuove forme di cibo, di consumo delle risorse per l’alimentazione, di ambiente e di una categoria di chef e imprenditori sempre più attenti al domani.
Ne è la prova anche lo speciale “Il Cibo ci cambia” del numero di Marie Claire di dicembre-gennaio, in edicola questa settimana, che evidenzia come ci sia una crisi di fiducia profonda del consumatore, tanto da mettere in discussione anche il totem più grande, la presunta eccellenza del cibo made in Italy.
“Siamo tra i primi in Europa per residui di pesticidi e fitofarmaci sul cibo – spiega la giornalista e ricercatrice Agnese Codignola in La cucina di chi
non cucina , articolo di apertura - la nostra agricoltura è quasi solo industriale, a parte le produzioni di nicchia per le élite. Il resto è mistificazione”. Ma siamo anche uno dei leader globali del biologico, con 2,2 milioni di ettari è il 17% della superficie agricola totale, molto di più della media europea del 9%. Le vendite bio in Italia valgono 5 miliardi di euro all'anno, il 3,5% di tutto quello che viene consumato al mondo”.
Una ricerca di fiducia che si riflette anche nella scelta dei ristoranti, come rivela l’inchiesta firmata da Arianna Galati, Food Editor di Marie Claire dal titolo “Le sfide della ristorazione e dei menù per tutti”.
Il parere di decine di chef e imprenditori confermano un cambiamento nelle scelte del pubblico e delle cucine. Spiega Claudio Liu, titolare di Iyo e Aalto a Milano: “Cambierà tanto, ci tengo a dirlo, quello che avremo la possibilità di servire al tavolo: stiamo arrivando a uno stadio in cui faremo veramente fatica a trovare materia prima, e quella che ci sarà, sarà di difficile accesso”.
“Non dobbiamo dimenticarci di costruire posti che abbiano una vera identità”, conferma lo chef e imprenditore Giuseppe Iannotti del Krésios di Telese Terme. E ancora “Dobbiamo rimettere i piedi per terra e tornare a cucinare, riproporre una cucina comprensibile, infilare la testa direttamente dentro i conti e dentro le nostre tasche. Smettere di stupire, ma sorprendere”, sostiene Nikita Sergeev, chef dell'Arcade di Porto San Giorgio.
Analisi e domande che saranno al centro anche dei due giorni di incontri al Grand Hotel et de Milan con relatori che provengono da mondi molto diversi fra loro che condivideranno il loro punto di vista sul futuro del cibo.
Marie Claire Bistrot è un’occasione non solo per parlare di cibo, ma anche per provarlo: i partecipanti potranno partecipare a delle Masterclass e per tutta la settimana il ristorante Caruso Nuovo avrà un menu dedicato Marie Claire Bistrot.
L’evento vivrà su tutti i social media del brand @marieclaireitalia e su marieclaire.com/it.
Per partecipare agli eventi, ad accesso libero, è necessario prenotarsi scrivendo una mail a marieclaire.eventi@hearst.it