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Oliviero Toscani mette in mostra 'Più di 50 anni di Magnifici Fallimenti' alla Whitelight Art Gallery e afferma: "L'estetica nella fotografia è sinonimo di mediocrità"

L'esposizione mette in scena la potenza creativa e la carriera del fotografo, attraverso le sue immagini più note che hanno fatto discutere il mondo su temi come il razzismo, la pena di morte, l’AIDS e la guerra. Insieme alla mostra è stata lanciata anche un'originale iniziativa: per un solo giorno e per un numero limitato di 40 persone, è stato possibile diventare i soggetti di una fotografia di Oliviero Toscani.

Si chiama 'Più di 50 anni di magnifici fallimenti' la mostra dedicata a Oliviero Toscani inaugurata ieri, 15 febbraio, alla Whitelight Art Gallery di Milano, dove resterà aperta fino al 28 aprile. Un'esposizione che mette in scena la potenza creativa e la carriera del fotografo, attraverso le sue immagini più note che hanno fatto discutere il mondo su temi come il razzismo, la pena di morte, l’AIDS e la guerra. Tra i lavori in mostra il famoso Bacio tra prete e suora del 1991, i Tre Cuori White/Black/Yellow del 1996, No-Anorexia del 2007 e decine di altri.

In mostra anche i lavori realizzati per il mondo della moda, che Oliviero Toscani ha contribuito a cambiare radicalmente, dalle celebri fotografie di Donna Jordan fino a quelle di Monica Bellucci, oltre ai ritratti di Mick Jagger, Lou Reed, Carmelo Bene, Federico Fellini e i più grandi protagonisti della cultura dagli anni '70 in poi.

Insieme alla mostra è stata lanciata anche un'originale iniziativa: per un solo giorno e per un numero limitato di 40 persone, è stato possibile diventare i soggetti di una fotografia di Oliviero Toscani. 

Il 15 febbraio dalle 14 alle 22 infatti, presso Whitelight Art Gallery, è stato possibile acquistare il proprio ritratto realizzato dall'artista. E' stato infatti allestito negli spazi della galleria un set fotografico, per uno speciale shooting firmato da Oliviero Toscani

Le immagini, firmate ed autenticate, sono state consegnate sia in formato cartaceo, sia in digitale, e con esse sono stati ceduti i diritti ad uso esclusivamente personale. 

Il set rientra nel progetto Razza Umana, che Oliviero Toscani da anni porta avanti realizzando ritratti nelle strade e nelle piazze del Mondo. "Razza Umana è frutto di un soggetto collettivo - ha scritto il critico Achille Bonito Oliva -,  lo studio di Oliviero Toscani inviato speciale nella realtà della omologazione e della globalizzazione. Con la sua ottica frontale ci consegna una infinita galleria di ritratti che confermano il ruolo dell’arte e della fotografia: rappresentare un valore che è quello della coesistenza delle differenze".

"Sono sempre stato contro le mostre, perché la fotografia è la memoria storica dell'umanità ed è qualcosa che va molto più in là dell'arte - ha affermato Toscani in occasione del vernissage della mostra - . Noi fotografi avremmo dovuto lottare per portare avanti il concetto di fotografia come servizio pubblico invece di farci incastrare ad appendere foto. Sarebbe bello fare una mostra delle mostre, un progetto che ho in testa da anni". 

"Il mio lavoro sulla razza umana è volto a eliminare dalla fotografia l'estetica e il virtuosismo propri di alcuni fotografi - ha spiegato Toscani - Basta con Cartier-Bresson, basta con i grandi maestri dell'estetica fotografica: estetica, forma e composizione sono sinonimo di mediocrità. Qualcuno ha detto che l'unico vero fine dell'arte è la condizione umana. Ecco, con il mio progetto cerco di fotografare l'intangibile, l'anima, l'interiorità, perché sono convinto che la vera fotografia sia quella che attraverso il silenzio racconta ciò che non è stato ancora capito fino in fondo nemmeno dal soggetto stesso. Nessuno è brutto, come invece i media vogliono farci credere, ogni sguardo ha qualcosa di unico e io mi impegno da dieci anni proprio nella ricerca delle storie che caratterizzano gli individui".

Toscani ha accennato anche a Neverendingphotomasterclass, ciclo di workshop che si terranno in varie località d'Italia e nel mondo (leggi news). "Appuntamenti non per apprendere la tecnica della fotografia, ma per imparare a mettere la macchina fotografica dietro la testa e non davanti, come fanno tutti. I workshop serviranno a capire cosa, perché e come si fotografa", ha chiosato Toscani. 

SP