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Presentato il libro 'L’Italia secondo Auditel. Quarant’anni di ricerca sul pubblico della Tv e dei media'. Una storia che racconta anche le trasformazioni di un Paese. Sassoli de Bianchi: “Un volume fondamentale per addetti ai lavori e cittadini”

Un ritratto della società di rilevazione degli ascolti televisivi con documenti inediti è l’oggetto del volume a cura di Massimo Scaglioni, professore di Storia dei media in Università Cattolica e direttore del CeRTA (Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi dell’Ateneo), presentato ieri presso l'Università Cattolica di Milano. «Ricostruire il quarantennale percorso societario di Auditel significa non solo indagare le dinamiche industriali interne al settore televisivo italiano, ma anche guardare alla storia del medium da un'angolazione inedita, ponendo il pubblico al centro del racconto – ha dichiarato Scaglioni –. Perché la TV è stata, ed è ancora, uno specchio delle abitudini mediali, nonché un termometro dei mutamenti sociali che attraversano il Paese».

Nome: Auditel. Età: 40 anni. Professione: rilevazione delle audience tv, e oggi della total audience video (TV lineare + digitale). Segni particolare: precisione, evoluzione nel tempo, racconto diretto/indiretto delle abitudini d'intrattenimento degli italiani, dell'evoluzione sociale, economica, industriale, politica e culturale del Paese. Parrebbe impossibile sentito così, invece ,il libro intitolato 'L’Italia secondo Auditel. Quarant’anni di ricerca sul pubblico della Tv e dei media (1984-2024)', pubblicato da Il Mulino, ricostruisce per la prima volta, con documenti e testimonianze inedite, la storia della società che misura gli ascolti televisivi in Italia.

Curato da Massimo Scaglioni, professore di Storia dei media in Università Cattolica e direttore del CeRTA (Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi dell’Ateneo), il volume racconta quattro decenni di vita rivissuti e sintetizzati che, ha detta degli esperti e dello stesso Presidente di Auditel, Lorenzo Sassoli de Bianchi, “È già un'opera fondamentale per comprendere l'importanza di questa Istituzione”.

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Dalle difficoltà della nascita (mettere d'accordo la RAI e Berlusconi), Auditel viene fondata nel 1984 per volere di Sergio Zavoli e Biagio Agnes per l'emittente pubblico, e dal Presidente di Fininvest, e nel contempo inizia l'opera di educazione degli editori stessi ai benefici della misurazione.

La prima rilevazione partita con 600 utenti (gli stessi utilizzati per le rilevazioni politiche) vede una rapida crescita fino agli attuali 16mila (nessuna società al mondo lavora con la una precisione tale), un sinonimo di garanzia; e forse molti non sanno che se una tv rimane sintonizzata per troppo tempo su un unico canale viene esclusa dalla misurazione per evitare dispositivi fake privi di spettatori reali. Oggi, grazie alla Total Audience di Auditel, oltre ai 45 milioni di apparecchi TV presenti nelle case degli italiani si sono aggiunti i circa 75 milioni di nuovi schermi connessi.

Un volume che racchiude un lavoro scientifico frutto di quasi due anni di sforzi, nato dallo sfoglio degli archivi Auditel, impreziosito da saggi prestigiosi di noti studiosi; una ricerca che è anche divulgazione. Un libro che svela un aspetto dell'industria televisiva poco conosciuto, sottovalutato. Una storia fatta di momenti anche molto diversi il cui peso oggi è divenuto un volano d'innovazione.

Dal fondamentale ruolo di Giulio Malgara, fondatore ed ex presidente di Auditel, nonché Presidente di UPA fino a Sassoli, che diede il via alla misurazione, fino al consumo televisivo stimato nel dettaglio, per arrivare alla fruizione digitale, e lungo molti altri passaggi tecnologici e di visione che hanno stimolato gli editori ad abbracciare una evoluzione costante che poi si è dimostrata vincente.

Ll’incontro, avvenuto presso L'Università Cattolica di Milano, ha visto la presenza del preside della Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere Giovanni Gobber, interverranno Riccardo Brizzi, docente di Storia contemporanea e Giacomo Manzoli, docente di Cinema, fotografia e televisione all’Università di Bologna, Lorenzo Sassoli De Bianchi presidente di Auditel e Massimo Scaglioni. Ospite speciale del pomeriggio sarà Gerry Scotti.

Lo stesso Scotti, “L'uomo più misurato dall'Auditel” (40 anni di attività ndr) secondo la definizione dello stesso presentatore, ha fatto luce anche sulle dinamiche interne, di chi produce i programmi, che la misurazione ha innescato, raccontando anche della “malattia dell'ascolto del giorno dopo, arrivata negli anni '90” riferendosi allo stress innescato in alcuni colleghi dalla valutazione reale e precisa.

Molti non sanno che Jerry Scotti ha avuto un passato in McCaan come copywriter, esperienza “Che mi ha permesso di acquisire e comprendere lo stesso linguaggio dei pubblicitari con i quali ci confrontavamo in un momento in cui tutto stava nascendo.” Il 'segreto' avuto da Mike Bongiorno di provare tutti i prodotti che andavano pubblicizzati per avere un giudizio onesto su cosa proponessero alle spettatore, per costruire fiducia, non solo popolarità. La verità di Bongiorno nel scegliere la nascente Canale 5 e non più la RAI perché “È meglio prendere ordini dagli sponsor che dai partiti politici.”

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Certo, un sistema, quello di Auditel, che può ancora migliorare, ma che, va ripetuto, non ha eguali nel mondo. E che non sia anche questa autorevolezza, in qualche modo, a contribuire al mantenimento di così alti tassi di fruizione della tv in Italia rispetto al resto dell'Europa, del mondo?

«Studiare Auditel e i dati d'ascolto ci dà l'opportunità di tracciare un'inedita mappa culturale dell’Italia, basata sui consumi televisivi – ha spiegato il curatore del volume Massimo Scaglioni: dalla persistente centralità dei grandi eventi collettivi in diretta come Sanremo o le partite della nazionale di calcio alle nuove modalità di fruizione definitivamente affermatesi durante la pandemia, che spezzano le ritualità consolidate e portano la televisione oltre i confini dello schermo tradizionale. In questo senso, Auditel si configura come uno specchio fedele e ricettivo, ma anche come un motore di cambiamento: negli anni il Joint Industry Committee non si è limitato a misurare l'esistente, ma ha saputo leggere i mutamenti dell'audience e del mercato, talvolta addirittura anticipandoli, tracciando l’evoluzione della televisione italiana nell’era della convergenza digitale».

La presenza di Malgara in sala ha inoltre permesso un racconto della genesi di Auditel che, dopo quattro anni di lavoro, ha visto la prima rilevazione avvenire il 7 dicembre 1984, il giorno dopo che Berlusconi autorizzò la rilevazione delle sue reti a patto che lo stesso Malgara ne divenisse Presidente. “La prima rilevazione? uno shock! – sottolinea Malgara – Poi la normalizzazione e l'aumento di una fiducia costruita nel tempo con la serietà e l'abilità d'ingegneri di altissimo profilo.” Per proseguire con la costanza del lavoro serio e meticoloso, fino all'inclusione degli altri dispositivi video.

Soddisfazione espressa dal Presidente di Auditel, Lorenzo Sassoli de Bianchi, per “L'ottimo contributo che il volume dona alla comprensione di un Istituto fondamentale per il benessere degli investitori, ma anche per tutto il Paese. Auditel è una società che guarda al futuro con grande slancio, sempre disposta a migliorarsi e ad accogliere i nuovi player del settore dello streaming per costruire un rapporto che, come certificano i quarant'anni di successo di Auditel, genererà benefici per le piattaforme e per l'intero indotto della comunicazione pubblicitaria.”

DR