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Vespa 1946 - 2006. Un viaggio italiano

Allo stile a metà tra il vintage, la retorica del "come eravamo" e la serenità dello spirito giovane si rifà la campagna Tbwa/Italia (direzione creativa di Fabrizio Russo) on air sui quotidiani nazionali. Pianifica Mediaedge:cia.

PONTEDERA - (dalla nostra inviata Margherita Baroni) - Sono stati festeggiati oggi, giovedì 27 aprile, a  Pontedera (Pisa) i primi 60 anni di vita del ciclomotore Vespa. All'interno del Museo Piaggio situato là dove è di sede il Gruppo, si è tenuta la conferenza stampa che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del vice presidente Matteo Colaninno, l'amministratore delegato Rocco Sabelli, e l'architetto Massimiliano Fuksas.

E' Vespa GT 60° la sorpresa preziosa che celebra questi primi sessant'anni delle famose due ruote. Vespa GT 60° è sviluppata sulla base del modello Vespa GTS e vuole essere un tributo alla capostipite di tutti gli scooter: la Vespa nata nel 1946, il "modello 98", iniziatrice di una che ha portato a quasi 17 milioni di Vespa diffuse in tutto il mondo e ha cambiato per sempre il concetto di mobilità individuale di intere generazioni.

A tenere le fila del tutto, un volto del giornalismo italiano dal nome piuttosto calzante: è stato infatti Bruno Vespa a condurre l'evento, interpretando per lo più il punto di vista dello spettatore "esterno", non avvezzo al design, che della Vespa conosce innanzitutto gli aspetti di costume. E infatti proprio su quanto il famoso motociclo abbia impattato nell'immaginario collettivo, sono state spesi ampi commenti provenienti anche da testimoni insospettabili come Rita Levi Montalcini che in un video-collegamento registrato ha rievocato la giovinezza a cavalcioni della Vespa.

Lo scooter disegnato da Corradino D'Ascanio ha infatti rappresentato nel primo dopoguerra un veicolo di liberazione morale e sociale ben più grande di quanto la storia industriale e del design siano state in grado di raccontare. Messa sul mercato dalla Piaggio nel 1946, la Vespa, come è stato sottolineato a più riprese, ha dato corpo e forma ai sogni collettivi di spensieratezza delle nuove generazioni in contrasto col pauperismo post-bellico, alimentandosi costantemente delle istanze giovaniliste fino ad assumere, a sessant'anni dalla sua prima commercializzazione, un appeal moderno sì, ma al contempo vintage e quindi decisamente in linea con lo spirito dei tempi.

La parte del leone l'hanno fatta le immagini che hanno ricostruito la storia di Vespa come esemplare caso di immortalità nell'evoluzione del design industriale tanto da essere in grado di sdoganarsi dall'ambito del semplice prodotto per divenire appunto protagonista del costume sociale in senso più ampio.
Così negli anni della "Dolce Vita" Vespa diventò sinonimo di scooter, i reportage dei corrispondenti stranieri descrivevano l'Italia come "il Paese delle Vespa" e il ruolo giocato da Vespa nel costume non solo italiano è documentato dalla presenza del veicolo in centinaia di film. Ed è una storia che continua anche oggi. Così Roberto Colaninno (nella foto a destra) fa notare che "Audrey Hepburn e Gregory Peck in 'Vacanze Romane' del '53 infatti sono solo i primi di una lunga serie di attrici e attori internazionali che negli anni sono stati ripresi sullo scooter più famoso del mondo, in film che vanno da 'Quadrophenia' ad 'American Graffiti', da 'Il talento di Mr. Ripley' fino a 'La carica dei 102', per non parlare di 'Caro Diario' o dei recentissimi 'Alfie' con Jude Law e 'The Interpreter' con Nicole Kidman ".

 Proprio a questo mood che il cinema ha da sempre rilevato e interpretato si rifà la campagna Tbwa/Italia , sotto la direzione creativa di Fabrizio Russo e con la pianificazione di Mediaedge:cia, on air in questi giorni su tutti i quotidiani nazionali. "È una comunicazione – spiega ad ADVexpress il direttore marketing Fulvio Zendrini (nella foto a sinistra)– ironicamente ispirata alla stereotipia iconica della generazione degli anni '60. Si è voluto esaltare quello stile Vespa a metà tra il vintage, la retorica del 'come eravamo' e la serenità dello spirito giovane. La campagna che ha comportato all'azienda un investimento 2 milioni di euro, si inserisce in un progetto più ampio di comunicazione che mira alla revisione non solo del marchio Vespa ma anche di Gilera e Aprilia in vista della loro imminente quotazione in borsa".

Per un ingresso così importante ci saranno ulteriori sviluppi di comunicazione? " Tutto quello che per ora posso dire – continua Zendrini – è che il processo è molto lungo (procede già da un anno e mezzo) e non è esclusa una campagna che vada a sollecitare gli appetiti del pubblico risparmio".
Anche se al momento vige il più granitico "no comment" sui criteri di individuazione dell'agenzia che potrebbe seguire la creatività di quest'ultima campagna, si conoscono le cifre di investimento complessivo in comunicazione che si attestano intorno ai 10 milioni di euro.

"Un altro sipario, e non voglio aggiungere altro– conclude Zendrini - si aprirà per la stampa l'11 maggio a Roma quando verrà presentata la novità assoluta di casa Piaggio per cui non sono ancora stati definiti nè il lancio commerciale nè le maestranze creative".