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Codignoni: niente di certo per la raccolta di Sportitalia

"Siamo in trattativa con Sky Pubblicità, ma non è escluso che in futuro diventeremo noi stessi operatori di pubblicità". Con queste parole l'ad Europa tv ha commentato le sorti della raccolta pubblicitaria del canale tematico. Sportitalia, ma anche  Radio & Reti, Sky e Auditel le questioni aperte affrontate durante la conferenza tenuta oggi negli studi di via Feltre.

Sportitalia festeggia due anni di vita, all'insegna del rinnovamento. Angelo Codignoni (nella foto a sinistra), ad Europa Tv, e Bruno Bogarelli (nella foto in basso a destra), direttore di Sportitalia, hanno fatto il punto della situazione, oggi, durante la conferenza tenuta presso gli studi di via Feltre, toccando tutte le questioni aperte a proposito di Sportitalia, Europa tv, Radio e Reti, Sky e Auditel.

Certo è che, parlando della storia recente del canale 'tutto sport' di Tarak Ben Ammar (vedi notizie correlate), in seguito alla vendita della quota di maggioranza della società Europa tv, a cui fanno capo le frequenze analogiche su cui trasmette Sportitalia, il canale rimarrà sull'analogico solo fino a metà luglio, mentre è già passato sul digitale e su Sky225. Allo spostamento di piattaforma, come già annunciato a dicembre, è seguita l'interruzione della collaborazione con la concessionaria Radio&Reti. Lo 'scossone', inevitabilmente, ha interessato anche il 'fratello maggiore' di Sportitalia, ovvero il canale satellitare Eurosport (entrambi appartenenti alla società francese Tf1), della cui raccolta si occupava sempre Radio&Reti.

"La concessionaria Radio&Reti, con cui siamo rimasti in ottimi rapporti – ha spiegato Codignoni –si è trovata in difficoltà. Vendere sport è una faccenda molto delicata, che richiede l'impegno di professionisti specializzati. A ciò si aggiunga l'handicap impostoci dall'inadeguatezza delle rilevazioni Auditel, fatto sta che la nostra raccolta netta, nel 2005, si è fermata intorno ai 9.900 euro".

"Attualmente – ha aggiunto Codignoni – siamo in contatto con Sky Pubblicità, per elaborare una nuova offerta commerciale, ma non è però escluso, che in futuro diventeremo noi stessi operatori di pubblicità".

Tra i fattori penalizzanti, dunque, per la raccolta pubblicitaria, i dati delle rilevazioni di Auditel. "Da una ricerca realizzata da Tns Europromocentro – ha spiegato Bogarelli – attraverso 38 mila interviste telefoniche, risulta che la sintonizzazione di Sportitalia nei televisori italiani (la domanda è: su quale tasto del telecomando c'è Sportitalia ndr) è al 66%, pari a 13 milioni 550 mila famiglie nel nostro paese".

"Secondo i risultati Auditel – ha continuato Bogarelli -, che si basano su un campione di 5.100 famiglie, la sintonizzazione è al 55%. Ovvero il 22% in meno del dato in nostro possesso".

Da ciò, ha sostenuto Bogarelli, si deduce la misura della distorsione che i dati Auditel realizzano nei confronti della reale importanza di Sportitalia. "Auditel è un sitema di rilevazione – ha concluso Bogarelli – che necessita di un rapido rinnovamento. Fermo ad un metodo di ricerca pensato per avere un'immagine dei comportamenti televisivi di una categoria obsoleta come le 'responsabili d'acquisto', questo sistema non è nemmeno in grado di rilevare in modo efficace gli ascolti dei canali tematici e digitali. Questa situazione è incomprensibile, visto che è la stessa legislazione a prevedere entro pochi anni lo switch off, e penalizza ancora una volta operatori tecnologicamente avanzati e proiettati verso il futuro come noi. Evidentemente il sistema presenta importanti anomalie, da qui la nascita delle nostre proteste, che vogliono essere costruttive e trovano il consenso di altri importanti operatori del settore. Purtroppo però, i risultato ottenuti sono stati scarsi o inesistenti".

Nonostante tutto, comunque, i dirigenti di Europa tv e Sportitalia hanno voluto sottolineare, in occasione dell'anniversario, l'importante presenza del canale e dell'editore nel mercato italiano con grossi investimenti nel recente futuro, e con la volontà di posizionarsi come player all'avanguardia nello sfruttamento di nuove piattaforme e tecnologie.

"In questi due anni – ha spiegato Codignoni – abbiamo assolto la magior parte dei nostri obiettivi. Partendo dal niente abiamo conquistato le case degli italiani (secondo rilevazioni Auditel il 58,3% degli italiani, pari a 32 milioni 351 mila persone, hanno visto Sportitalia almeno una volta, il 71% dei maschi tra i 15 e i 24 anni ndr), grazie a un prodotto di alto livello professionale, vincendo la sfida come primo canale tematico di sport sulla tv analogica".

"In base a risultati ed esperianze acquisite – ha aggiunto Codignoni – i nostri investitori hanno ora deciso di muoversi verso nuove frontiere, per arrivare fino alla tv mobile Dvb-h. L'Italia è un paese all'avanguardia nel settore della mobilità, e noi non vogliamo perdere questo treno".

A conferma della grossa crescita realizzata da Sportitalia, Bogarelli ha fornito ulteriori dati riguardanti l'attività editoriale del canale sul quale, dal 6 febbraio 2005 al 6 febbraio 2006, sono stati trasmessi 1.350 eventi, 1.600 sintesi giornalistiche, 23.172 ore di tv, 25 mila servizi giornalistici, 110 mila notizie. A ciò si aggiungano importanti investimenti per l'acquisizione di diritti, come quelli della Serie B, ed esclusive in più di 90 discipline sportive.

Come nel 2005, l'ossatura dei palinsesti di quest'anno si baserà su un'ampia copertura di calcio, motori e pugilato, con una costante attenzione a tutti gli eventi di tutte le principali discipline sportive e un occhio di riguardo agli sport che oggi riscontrano il favore dei giovani.

Per quanto riguarda gli obiettivi della rete e dell'editore nel 2006, ha commentato Codignoni, "è ancora tutto da vedere. Aspettiamo innanzitutto l'esito della nostra consultazione con Sky, che procede di pari passo ad una completa revisione del plan, con l'idea di realizzare un sistema misto con fatturati provenienti sia dalla pubblicità, che dalla vendita di contenuti, nonchè dall'eventale raccolta di abbonamenti. Per la piattaforma D-Free, in particolare, prevediamo il break even in tempi brevissimi".