Media
Confalonieri attacca il ddl Gentiloni e dichiara "Acquistare Telecom? Magari"
"Il ddl Gentiloni sulla riforma del sistema televisivo mira
a danneggiare solo Mediaset. Oltretutto, il danno che il
decreto infliggerebbe all'azienda non è fondato su concreti interessi pubblici,
e ciò è incompatibile almeno con due principi protetti dalla Costituzione:
quello di uguaglianza e quello di libertà d'impresa".
Sono parole di Fedele Confalonieri (nella foto), presidente del gruppo televisivo, intervenuto durante l'odierno incontro con la comunità finanziaria sui risultati del 2006. "L'indicazione di un tetto al fatturato pubblicitario, 'cuore' della Gentiloni – ha aggiunto il manager - , risulta estranea a ogni logica antitrust italiana ed europea. Inoltre, la legge non garantirà maggiori quote di pubblicità agli editori della carta stampata, perché nessuna legge potrà mai indicare forzosamente alle imprese su quali mezzi investire. In altre parole, ciò che non sarà speso in televisione, sparirà dal mercato".
Confalonieri ha poi sottolineato i rilievi fatti dal presidente dell'autorità Antitrust, Antonio Catricalà, aggiungendo che "l'ansia di di fare qualcosa pur di tagliare il nostro fatturato è stata tale che sono stati ignorati i poteri di analisi e intervento assegnati per legge alle autorità si settore. Il ddl compie una doppia manovra distruttiva: da una parte prescrive il trasferimento sul digitale terrestre di una rete Rai e una Mediaset, spostando al 2012 la data finale del passaggio al digitale e sottraendo due reti a milioni di spettatori italiani. Dall'altra, si propone di mettere sul mercato le frequenze analogiche rese disponibili, chiedendo alle imprese di investire su una tecnologia obsoleta. Concepire una legge contro il duopolio, quando il duopolio e' morto da tempo, e' una assurdita' legislativa. Comunque, sono fiducioso che 'il buon senso prevarra'. Ho percepito in Parlamento una nuova voglia di ascoltare, una tendenza al dialogo. Penso che si fara' strada la convinzione, al di la' di ogni colore politico, che la diminuzione delle capacita' competitive di Mediaset, cosi' come lo smantellamento della Rai, se davvero realizzate, lascerebbero il nostro Paese senza un presidio nazionale forte nel settore della comunicazione".
Il manager si è espresso anche riguardo al possibile acquisto, da parte di Mediaset, della società cinematografica Medusa, controllata da Fininvest, dichiarando che un'acquisizione di questo tipo avrebbe senso, ma per ora si mantiene la massima cautela. Interrogato, infine, su un possibile ruolo di Mediaset nel riassetto di Telecom, Confalonieri ha espresso perplessità. "Magari potessimo, ma non credo ce lo faranno fare – ha dichiarato – . Telecom ha in pancia tre reti televisive e questo potrebbe creare qualche ostacolo dal punto di vista delle leggi vigenti, la Gasparri e la Mammì".
Maria Ferrucci