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Convegno Tp. Free press: le lettrici sono anche il 68% in più rispetto ai quotidiani pay
Ferdinando Aldé, direttore generale Media Consultants, aprirà questa sera il convegno Tp 'Free press, che numeri', con la presentazione della ricerca 'Free press: un nuovo target'. "Il dato più interessante? Diamo un occhio alle percentuali delle lettrici nei capoluoghi".
Ferdinando Aldé, direttore generale Media Consultants, aprirà questa sera il convegno Tp 'Free press, che numeri' (a cui parteciperanno l'a.d. City Bruno Lommi, il responsabile Marketing Operativo Piemme Nicoletta Caccia e il direttore marketing Metro Maria Luisa De Lucia), con la presentazione della ricerca 'Free press: un nuovo target'.
Contattato da ADVexpress Aldè ha spiegato che il quotidiano in italia ha tradizionalmente, come dimostrato da decenni di indagini, un lettorato prevalentemente, se non esclusivamente maschile. Sulla free press invece compare per la prima volta un interessante dato sulla componente femminile.
Secondo la ricerca condotta da Media Consultants confrontando nei cinque giorni feriali i dati della free press con quelli di tutte le testate quotidiane presenti in Audipress (esclusi sportivi e organi di partito) su sei città (Torino, Milano, Genova, Bologna, Firenze Roma - i capoluoghi dove le tre testate City, Leggo e Metro sono tutte presenti), per una popolazione totale di 7 milioni 141 mila individui, la prima caratteristica del pubblico dei giornali gratuiti, come noto, è che coinvolge anche i giovani, o almeno lettori 'più giovani' rispetto a quelli dei quotidiani tradizionali. Ma non è tutto.
Sul totale della popolazione interessata dalla ricerca, infatti, risulta che il 61% dei lettori legge solo quotidiani pay, il 14% solo free e il 25% tutti e due. Nel complesso dunque, il 39% legge free press. Considerando solo i capoluoghi (escluse le provincie), il 55% dei lettori legge solo quotidiani pay, il 17% solo free, il 28% entrambi, con un lettorato totale della free pari al 45%.
Considerando poi il sesso di questo pubblico, si vede che gli uomini sono concentrati sulle testate a pagamento, con un 14% sopra la media. Per i quotidiani free, invece, le percentuali cambiano. Sul totale della popolazione interessata dalla ricerca, le lettrici donne di free press sono il 6% sopra la media complessiva, percentuale che sale all'8% considerando solo i capoluoghi. Osservando le singole città si vede inoltre che a Milano il lettorato femminile della free press è il 6% sopra la media, a Roma è in pari, ma a Genova addirittura a +68%. A Bologna siamo a +40%, a Firenze intorno al 6%.
"La tendenza illustrata da questi dati – ha affermato Aldè – è un messaggio importante, che va colto sia dal punto di vista della composizione dei prodotti editoriali, ed eventuale realizzazione di nuovi, sia dal punto di vista della raccolta pubblicitaria. Gli inserzionisri della free press attualmente sono molto simili a quelli dei quotidiani tradizionali, con beni, servizi e oggetti personali tipicamente 'maschili', come macchine, orologi, proposte finanziarie".
"Lo spunto offerto da questa ricerca – ha concluso Aldè – può portare a diverse riflessioni, e sicuramente all'allargamento del mercato della free press".
Matteo Vitali