Interviste

ESCLUSIVO. Irene Grandi e i Pastis, quando la comunicazione si fa musica, videoarte e storytelling

In uscita il 21 settembre il nuovo progetto di Irene grandi e il duo di maestri della videoarte. Come racconta in un'intervista esclusiva ad ADVexpress ed e20express l'artista, il progetto prevede un innovativo Visual-Album, ‘Lungoviaggio’, e un tour nei teatri con performance interattive e coinvolgenti. Un format con una forte componente di storytelling declinabile ad hoc per progetti aziendali.

In un mondo della comunicazione dove i linguaggi sono in costante evoluzione, anche sul fronte artistico-musicale c’è aria di cambiamento, innovazione e sperimentazione.

Nasce proprio dal desiderio di esplorare nuovi territori e condividere con il pubblico esperienze sempre più immersive e interattive il nuovo progetto ideato e realizzato da Irene Grandi insieme al duo Pastis composto dai fratelli Marco e Saverio Lanza, maestri nell’ambito della videoarte.

Questo lavoro, che inaugura i festeggiamenti dei 25 anni di carriera della cantante, si concretizza nel Visual-Album ‘Lungoviaggio’ , in uscita oggi, 21 settembre, e in un tour nei teatri che partirà a novembre. Uno spettacolo atipico, una sorta di fotoconcerto in una simbiosi inedita tra chitarre, pianoforte, macchina fotografica e canto.

Un vero e proprio format che, tra suggestioni video, musica e performance si fonda su una forte dose di storytelling e live experience, adattabili ad hoc anche per progetti ed eventi aziendali che vogliono ‘raccontare’ delle storie, trasmettendo messaggi ma anche un mondo di valori e facendo vivere ai propri consumatori momenti, anzi, ‘lunghiviaggi’, unici e memorabili. A parlarcene, in esclusiva, è proprio Irene Grandi.

 

Irene, siamo molto curiosi di capire cosa sia esattamente un Visual-Album

Si tratta di un format artistico che nasce da un connubio tra videoarte e canzone, con una track list di 12 video-opere musicali di cui firmiamo assieme testi, musiche e immagini.

E’ un progetto che va ben al di là dei classici ‘videoclip musicali’: nasce, infatti, da filmati e frammenti di realtà spontanei - di quotidianità, cronaca, eventi – intorno ai quali costruisco una canzone. Al progetto hanno aderito colleghi e amici – appaiono Vasco Rossi, Samantha Cristoforetti, Tiziano Terzani, Cristina Donà - che ne diventano interpreti inconsapevoli esprimendo la propria musicalità interiore.

Si tratta di un’idea che è nata e si è sviluppata spontaneamente: quando ho collaborato con Stefano Bollani ho conosciuto Saverio dei Pastis e i loro lavori sulla contaminazione mi hanno incuriosita da subito. Abbiamo iniziato a suonare insieme e poi è nato il pensiero di creare qualcosa di originale a partire da spezzoni di realtà esistenti, reinterpretandoli in un percorso di immagini, suoni e musica.

 

E’ una proposta singolare da parte di un’artista! Come e perché nasce questa idea di sperimentare una comunicazione nuova con il tuo pubblico, un linguaggio che si contamina di vari elementi?

Mi piace molto l’idea della realtà fotografata nella sua spontaneità, senza copione, senza alcuna ‘recita’. D’altronde, credo sia molto attuale. Mai come oggi il pubblico è interessato a percepire la ‘verità’, il ‘making of’. Lo vedo anche sui miei social: se posto una mia foto in cui sono al mare, in vacanza, mentre gioco a racchettoni, riceve più feedback della foto di un tour o di un’immagine ‘impostata’. Questa è la comunicazione di oggi. C’è interesse per l’artista, ma soprattutto per la persona che c’è dietro l’artista, la storia, appunto. Abbiamo cercato di trasmettere queste sensazioni anche in ‘Lungoviaggio’, dove vi sono degli spezzoni in cui io provo sul divano, canto, sbaglio, rido… questo è ciò che intendo per verità.

 

La comunicazione è in costante evoluzione. Nel tuo Lungoviaggio’ ci sono interventi di colleghi e personalità importantissime e amatissime, Vasco tra tutti. Pensi che la voglia di contaminazione sia un trend emergente nel tuo settore? Come artista musicale, senti l’esigenza di ‘andare oltre’?

In effetti Vasco ci ha regalato un cameo meraviglioso e ha sposato da subito l’idea dello sperimentare e comunicare attraverso video, musica e fotografia. Ci rendiamo tutti conto che oggi, più che mai, la comunicazione è molto ‘visuale’. Cd e dischi, purtroppo, sono un po’ ‘obsoleti’, poiché internet permette di fruire dei contenuti, anche musicali, attraverso i video - vedi YouTube - dove puoi commentare direttamente. Continuo, ovviamente, a credere fermamente che l’ascolto sia un mezzo molto profondo e unico per imparare, assorbire informazioni, vivere esperienze in modo molto immediato. La musica resta un grande veicolo di emozioni ma, amalgamando musica e video in questo modo innovativo, desidero far vivere al pubblico un’esperienza diversa che si presta a varie chiavi e livelli di lettura.

 

Il format che proponi coi Pastis è inedito e innovativo. Sei una cantante, ma, guardando il progetto, ci sei parsa più una sorta di ‘storyteller’, il delicato fil rouge di linguaggi che si incontrano dando vita a qualcosa di nuovo e molto evocativo e suggestivo. Qual è il tuo pensiero a questo proposito e come senti di collocarti in questa nuova dimensione?

Adoro pormi dentro a una storia, da tempo desideravo cimentarmi in un’esperienza più teatrale. Mi sono sentita pronta a ‘osare’, a vivere una profondità diversa, a giocare con la mia gestualità e a raccontare altre storie che non fossero la mia. E ho scoperto che amo raccontare le storie degli altri, di gente normale, semplice, gente straordinaria, gente che vuole cambiare.

 

Il format è un format ‘di contenuto’ in un periodo storico in cui, come non mai, i brand e le aziende hanno bisogno di ‘raccontare’ delle storie, trasmettere messaggi ma anche un mondo di valori, far vivere esperienze extra-ordinarie, memorabili e che ‘lascino traccia’. Pensi che un progetto come il vostro potrebbe essere strutturato su misura a quattro mani con un’azienda per intraprendere un ‘lungoviaggio’ insieme?

Sicuramente questo format può avere varie declinazioni, tutte da sperimentare. Noi rappresentiamo idee, concetti, contenuti che abbiano verità. Soprattutto nella dimensione delle performance, credo che il coinvolgimento che regaliamo al pubblico possa rappresentare davvero qualcosa di nuovo e memorabile. Diciamo che vedo questo format adatto per quelle aziende che desiderano regalare esperienze live dal forte coinvolgimento interattivo e di impatto emotivo.

 

Il vostro progetto, appunto, prevede una forte componente interattiva con il pubblico che si manifesterà soprattutto nel tour. Ci racconti cosa dobbiamo aspettarci? Sappiamo che sarà una sorta di fotoconcerto con sorprese e contaminazioni. Ecco, potrebbe essere anche questa performance - ovviamente realizzata ad hoc - un nuovo linguaggio da sperimentare per le aziende che vogliano dare davvero un valore aggiunto ai propri messaggi e contenuti?

Sul palco siamo in tre, anzi, direi in quattro, perché io, Saverio e Marco agiamo fisicamente, ma anche il video è un elemento fondamentale e interattivo. Non voglio svelare troppo, ma sappiate che verrà utilizzata anche la macchina fotografica per ritrarre il pubblico e farlo diventare in real time protagonista della performance. Vogliamo coinvolgere tutti in questo ‘Lungoviaggio’, emozionare, stupire e stimolare alla condivisione. Il tutto in un’atmosfera intima e raccolta.

 

Ti piacerebbe esplorare il mondo della comunicazione in questi termini, anche se sicuramente in passato l’hai già fatto come cantante? Nella tua lunga e prolifica carriera hai di certo avuto modo di avvicinarti all’universo aziendale esibendoti in convention, eventi e quant’altro. Come l’hai trovato e quali plus pensi che l’arte possa dare a questo settore, soprattutto nelle sue forme più innovative come quella che ci proponete oggi?

Negli anni mi sono esibita in performance per eventi come convention ed eventi pubblici e mi piace, perché sento che sto trasmettendo emozioni ed esperienze. Credo che le aziende si rivolgano a noi per regalare momenti unici, ricordi che vadano al di là del semplice messaggio commerciale. Per cui, sì, mi piace l’idea di cimentarmi in operazioni di brand se hanno un senso, un contenuto e ben si incontrano con la mia identità e con i miei valori.

 

Chiudiamo con una curiosità: che cos’è, per te, il ‘Lungoviaggio’? (certo, chiesto a una che è… ‘in vacanza da una vita’!)

I Pastis mi prendono sempre in giro perché dicono che a loro tocca il lavoro sporco – ovvero montare i video eccetera – mentre io sono ‘quella che va a Bali’ a raccogliere il materiale, la loro ‘inviata speciale’. In effetti sono un’esploratrice, del mondo e della vita. Sono sempre pronta a partire!

 

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