Off the records

Publicis Media vince la gara media globale Barilla da 150 milioni di euro. In Italia l'incarico da oltre 70 milioni sarà gestito da una bespoke agency dedicata

Come conferma l'azienda ad ADVexpress, il Gruppo francese si è imposto nel pitch che ha coinvolto anche l'uscente OMD, dentsu ed EssenceMediacom (GroupM) e sarà operativo dal 1° luglio 2025 in tutti i mercati nei quali la multinazionale di Parma è presente. Ad occuparsi del business, secondo quanto ci risulta, sarà una struttura creata ad hoc all'interno della holding.

Dopo l'off the record pubblicato da ADVexpress,  l'azienda conferma di aver chiuso la gara media globale per planning & buying  avviata a ottobre 2024  (leggi news) e di aver scelto Publicis come nuovo partner media. Il business  è stimabile a livello complessivo del valore di 150 milioni di euro circa, oltre 70 dei quali per il nostro Paese.

Il Gruppo francese sarà operativo dal 1° luglio 2025, subentrando a OMD, partner storico che segue il cliente dal 2008, in tutti i mercati nei quali la multinazionale di Parma è presente.  L'incarico, secondo quanto ci risulta, sarà gestito da una bespoke agency, ossia una struttura dedicata creata all'interno della holding francese.

Al pitch, gestito con  l’advisoring di Ebiquity Italia, avevano partecipato, oltre a Publicis Media e all'agenzia di OMG, anche dentsu, ed EssenceMediacom (GroupM), uscita dalla gara prima della fase finale. 

Ricordiamo che il Gruppo Barilla,  di cui è Ceo Gianluca Di Tondo, con un fatturato 2023 che ha sfiorato i 5 miliardi di euro (4,869 miliardi di euro,  ​+4%, sul 2022, con un utile netto di 284 milioni di euro) è uno dei big spender in comunicazione e conta in portfolio grandi marchi come Barilla, Mulino Bianco (di cui quest'anno ricorrono i 50 anni), Voiello, Pavesi, Pan di Stelle e Gran Cereale.

Clicca QUI per conoscere il bilancio economico 2023 e il modello di business del Gruppo alimentare.

Per la company, l'Italia rimane il primo mercato, ma l'anno scorso ha visto una flessione del giro d’affari dal 43% al 37,7%, come si legge nel documento finanziario linkato, anche a causa della crescita generalizzata dei prezzi, sostenuta dall’aumento dei beni energetici e dai rincari sulle materie prime.

(Nella foto, da sinistra, Paolo, Guido e Luca Barilla)

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