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e20 n.118. Eventi sostenibili: perché non organizzarli?
In un mondo dove l’approccio sostenibile non è un optional, ma un must, la domanda da porsi quando si pianifica un progetto di live communication non è se renderlo sostenibile, ma perché non farlo. Perché dunque non organizzare eventi sostenibili? Quali gli step da mettere in atto per progetti ad hoc?
Le risposte da Maria Criscuolo (Triumph Group International), Mario Viscardi (Piano B), Lucio Furlani, e Rosalba Barro nell'inchiesta condotta dalla rivista e20 sul n.118.
“L’ambiente - precisa Maria Criscuolo, chairwoman & founder Triumph Group International -, non solo come natura, ma come contesto, è la nostra casa, quella dei nostri eventi, del nostro business, delle nostre persone e la sostenibilità non è un argomento accessorio, è un parametro attraverso il
quale studiare, approcciare e salvaguardare ambiente, contesto, business e persone”.
Per TGI, chiedersi oggi perché organizzare eventi sostenibili, equivale a chiedersi perché studiare rischi e opportunità della propria azienda, nel mercato in cui opera o alla quale si apre. “Fare eventi sostenibili non presenta svantaggi - precisa Criscuolo -. La sostenibilità permette di analizzare il nostro business, di capire come e dove potenziarlo, con chi e senza chi farlo, e di aggiustare la rotta anche verso un profitto – non solo ambientale e sociale, ma anche economico – maggiore. La sostenibilità sugli eventi implica una diversa presa di coscienza, che ancora viene tradotta come una richiesta di maggiore impegno. Il focus invece è sul cambio di paradigma. Tutti i cambiamenti che facilitano o apportano migliorie spesso vengono approcciati come svantaggiosi. Il primo step da fare, nel concreto, è ‘sedurre’. Bisogna saper raccontare al cliente cosa vuol dire sostenibilità, in che modo applicarla anche senza grandi sforzi o investimenti in più e quali e quanti saranno i vantaggi per tutti, ammaliandolo soprattutto con questo aspetto”.
Della stessa opinione è Mario Viscardi, partner e direttore artistico Piano B, per il quale ci sono solo svantaggi a dar vita a eventi non sostenibili: “Bisogna sfatare il luogo comune che gli eventi sostenibili siano meno belli e impattanti. Avere una buona idea significa, infatti, trovare una buona soluzione. Per noi cercarla e trovarla sostenibile è ormai da anni diventato automatico”.
In Piano B la sostenibilità non è parte del processo, ma è il processo stesso. Un processo che appassiona e coinvolge le diverse professionalità dell’agenzia. È un’attitudine naturale in cui creatività e produzione lavorano fianco a fianco in un’eco-progettazione che si sprigiona lungo tutte le fasi dell’evento.
“Un impegno - precisa Viscardi - che trasmettiamo con convinzione ai clienti che ci scelgono e con cui costruiamo una creatività che non può prescindere dalla sensibilità e dalla sensibilizzazione del proprio pubblico verso comportamenti rispettosi delle questioni ambientali e sociali”.
“Organizziamo eventi sostenibili - precisa Lucio Furlani, creative director & partner Newton - perché lo riteniamo alla base della costruzione di un futuro condiviso. Non immaginiamo altra possibilità, consapevoli di volerci assumere un impegno concreto verso un domani più responsabile e inclusivo. Molti sono i vantaggi che vediamo nel nostro operare quotidiano: gli eventi sostenibili minimizzano lo spreco di risorse e l’inquinamento; ci permettono di costruire, non solo per noi ma per i nostri clienti (e i loro) un’immagine reale di un insieme di valori condivisibili: raccontiamo così storie credibili di sostenibilità e inclusione, aumentando la fiducia e il sostegno da parte di clienti, partner e dell’intera comunità”.
Per Newton, immaginare eventi sostenibili significa sforzarsi costantemente a sviluppare soluzioni innovative da integrare negli eventi e proporre, differenziando l’offerta nel mercato. Essendo da sempre impegnati nella formazione e nella consulenza, disegnare eventi sostenibili è l’agenzia un’opportunità per educare e coinvolgere i partecipanti sui temi della sostenibilità, promuovendo un cambiamento positivo a livello individuale e collettivo, nell’azienda e nella comunità.
L’adozione di tecnologie sostenibili e la scelta di fornitori eco-compatibili non è però sempre facile e può comportare costi iniziali più elevati e una selezione ‘certosina’. Immaginare eventi sostenibili richiede un’attenzione e una pianificazione maggiori, poiché tutti gli aspetti dell’evento devono essere in linea con i principi di sostenibilità.
Come affrontare questa sfida? “Partiamo da una scelta di concept che metta al centro la sostenibilità - risponde Furlani -, tra i valori fondanti; scegliamo poi fornitori rispettosi dei pilastri della sostenibilità che contribuiscano a offrire una proposta d’evento coerente. Inseriamo proposte di engagement sempre più digitali, formative e innovative, che mirino a inserire all’interno della struttura d’evento e della progettazione un impatto minimo dal punto di vista ambientale e massimo da quello emozionale. Tutti i nostri format vengono personalizzati sulle esigenze dei clienti, ma includono, sempre e comunque, una dimensione sostenibile coerente e a 360 gradi, riflettendo anche la natura del nostro gruppo che continua a orientarsi verso una sempre maggiore digitalizzazione, soluzioni integrate di AI e a soluzioni sempre più coinvolgenti di ibridizzazione di evento, tra il live e il digital”.
Anche Rosalba Barro, ceo Rossoevolution, ritiene che gli eventi sostenibili rappresentino il futuro del settore: “Organizzare eventi sostenibili è una necessità non solo ambientale, ma anche sociale. Un’adeguata cultura della convivenza e il rispetto e l’attenzione per gli altri, sono comportamenti virtuosi che creano anche vantaggi concreti. Riteniamo quindi che ci siano più vantaggi e opportunità che svantaggi, anche se non è sempre facile organizzare evento con tali contenuti a causa di complessità dovute a resistenze in alcune destinazioni, lungaggini dei tempi di realizzazione e mentalità non sempre aperte e preparate sull’argomento”.
Rossoevolution non ha format predefiniti: crede che ogni cliente, ogni evento e ogni destinazione abbiano necessità proprie da studiare ad hoc. L’agenzia ha dunque un approccio consulenziale che tiene in considerazione fattori diversi, un impegno costante che vede, con soddisfazione, sempre maggior interesse e apertura verso questo tema.
Marina Bellantoni