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e20 n.109. PARTNER. Moving Dots, il contenuto tra sostanza e forma
Moving Dots è uno studio di produzione contenuti a disposizione delle agenzie creative. Nato nel settore dei grandi eventi, nel corso degli anni ha abbracciato anche il mondo televisivo - spaziando oggi dalle applicazioni real-time alle installazioni museali. Il futuro? Come prossimo obiettivo si è posto di approdare nella post-produzione video. La chiave per mantenersi competitivi? “Multidisciplinarietà con figure verticalizzate”, risponde Marco Brandini, founder.
A quest’ultimo e a al suo omologo Pietro Negri, chiediamo di raccontarci il posizionamento della società e la sua vision sul mercato attuale e futuro. Quali soluzioni innovative offrite al mercato degli eventi? Quali novità sono state introdotte, di recente, nella vostra offerta, per rispondere alle mutate necessità del mercato?
(Negri) Quello su cui puntiamo, da sempre, è il rendere l’idea di partenza ‘realizzabile, appetibile e diversa’. Questo perché ri-elaboriamo più volte
e a più livelli (tutti i collaboratori hanno voce in capitolo, ndr) il progetto finché non raggiungiamo un prodotto attuale, diverso e coinvolgente. E nel
momento in cui il mercato degli eventi in presenza ha sofferto a causa della crisi pandemica, abbiamo risposto con un team diversificato (per generi, interessi e attitudini, ndr) che ci ha permesso di realizzare prodotti per eventi XR, app real-time, e spot televisivi. Non abbiamo la presunzione di ‘promettere innovazione’, ma possiamo garantire al nostro cliente di non proporre mai due volte lo stesso prodotto.
Quanto conta per voi quindi il fattore umano? E quanto la tecnologia?
(Brandini) Puntiamo tutto sulle idee e sull’impatto che possono avere sul pubblico. Poi le enfatizziamo con la tecnologia: Sostanza e solo dopo Forma. In questo contesto il fattore umano è, di fatto, tutto. Vogliamo demolire il concetto che la Tecnologia possa in qualche modo “sostituirsi” alla creatività umana.
Oggi come è cambiato il rapporto con i clienti anche alla luce della crisi che ha caratterizzato il settore negli ultimi tempi?
(Negri) Sicuramente le contingenze di questi anni hanno portato tutti a essere più cauti e oculati nella gestione dei budget. Come le altre realtà, anche noi cerchiamo di proporre lavorazioni più ottimizzate per contenere i costi, ma alla fine del progetto i veri risultati stanno nell’efficacia del prodotto.
Oggi più che mai è importante garantire al cliente un ritorno per l’investimento e questo è ottenibile solo accompagnando la produzione con un continuo lavoro di R&D interno. Certo, poi c’è il discorso legato alla fiducia cliente/professionista. Dopo anni di ottimizzazione ai nostri processi, siamo riusciti a instaurare un rapporto solido con i nostri clienti e questo rende oggi tutto più semplice.
Parliamo del 2022? Come avete affrontato quest’anno?
(Brandini) Il 2022 è stata una sorpresa continua per tutti, ma questo lo sapevate già. Dopo aver chiuso il 2021 sui livelli pre pandemia pensavamo di aver superato uno dei peggiori momenti che il live entertainment potesse affrontare… ma gli sviluppi geopolitici di inizio anno hanno lasciato il segno sul fronte internazionale del nostro business. Abbiamo investito nella comunicazione del nostro brand sul territorio nazionale, riuscendo così a recuperare il terreno perduto la traiettoria positiva intrapresa all’inizio del 2021.
Quali sono i vostri obiettivi futuri? Ci sono dei cambiamenti o novità in vista?
(Negri) Ci poniamo come una società di servizi e, di conseguenza, gli ultimi anni ci hanno portato a puntare sull’adattività per risolvere i problemi e
trovare nuove soluzioni per i nostri clienti: è lì che stiamo andando oggi. I nostri obiettivi riguardano il consolidamento e l’espansione, sia per quanto riguarda i mercati sia per il nostro team. Siamo una società giovane, quindi ogni successo è per noi un nuovo punto di partenza.
Marina Bellantoni