Inchieste

Cicchetti (Prodea Group): "Un evento efficace è come una promessa mantenuta. Non delude mai"

Prodea Group è una delle strutture coinvolte nel nostro 'giro di microfono': una chiacchierata 'a tu per tu' con le maggiori agenzie italiane per fare il punto su un 2016 in cui le partite sono ancora tutte aperte.
L'inchiesta di e20express.it coinvolge le maggiori agenzie di eventi.
Obiettivo: esplorare l'andamento di mercato, i maggiori trend, le strategie evolutive messe in atto e le criticità della eventi industry & live communication.


Intervistiamo Marco Cicchetti, amministratore delegato Prodea Group Spa.

Come avete chiuso il 2015? Qual è l’andamento di questo primo quadrimestre 2016?
Prodea Group ha chiuso un 2015 in positivo con una crescita a doppia cifra rispetto al 2014, confermata nel primo trimestre 2016.

Quali sono i nuovi canali di business che state esplorando? I mercati esteri sono per voi un’opportunità?
Prodea Group ha implementato lo staff creativo al fine di crescere sul mercato, dove l’idea strategica rileva sempre più importanza. Allo stesso tempo abbiamo credo fatto un buon lavoro sul commerciale, consolidando la clientela e implementandola anche grazie all’attivazione di una nuova Business Unit che si occupa di Sport&Sponsorship. Il ragionamento di fondo oltre all’effettivo spazio di mercato è stato quello che spesso la sponsorship si porta dietro anche l’organizzazione di eventi dedicati dello sponsor, volti a valorizzare la stessa.

Nel 2013 abbiamo attivato la nostra sede in Russia, a Mosca, e da poco più di un anno siamo attivi negli Emirati Arabi, a Dubai, su questi due mercati stiamo totalizzando circa un 20% del nostro attuale fatturato. Stiamo inoltre valutando il Brasile dove stiamo muovendo i primi passi. L’estero è quindi per noi una concreta opportunità per quello che riguarda il mercato dei big events.

Oggi una delle tendenze delle agenzie oggi è quella di realizzare format proprietari di live entertainment. Avete mai esplorato questo ambito?
Assolutamente sì. È stato quello il punto di partenza per affrontare in primis i mercati esteri oltre che per implementare quello italiano.
A oggi siamo proprietari di una decina Format Events in ambito culturale, food, sport, web, fashion, format che adattiamo alle singole esigenze dei paesi e dei partners. Il format per sua definizione parte standard per poi adattarsi, tailor made, sulle esigenze dei partner che in esso si identificano.

Salone del Mobile, fiere, eventi sportivi… quali sono, ogni anno,  i maggiori catalizzatori di eventi?
Il Salone del Mobile è certamente per noi una delle manifestazioni che ci vede più impegnati, quest’anno ci siamo occupati  di due importanti eventi di rilievo. Prodea Group è anche attiva sul Salone Nautico di Genova che si rivolge a una community interessante e poco raggiungibile con altri mezzi di comunicazione.

Il 2016, in particolare, è l’anno degli eventi sportivi: Europei di Calcio in Francia, la finale della Uefa Champions League a Milano e le Olimpiadi di Rio. Lo sport è, per definizione, una leva molto potente per gli eventi. Avete progetti in corso o eventi in programma legati a uno di questi eventi?

Stiamo lavorando a un’importante evento legato alla Champions League, siamo attivi sul mercato brasiliano per le prossime Olimpiadi e ci stiamo muovendo per Russia 2018, sede dei prossimi Campionati del Mondo.

Relativamente alle gare, invece, ritiene che rispetto a qualche anno fa ci sia oggi maggior rispetto per le agenzie concorrenti oppure siamo sempre a livello di gare ‘selvagge’ con tante agenzie e nessun rimborso?
Tendenzialmente sì, il mercato si è ristretto, e i clienti hanno raggiunto una consapevolezza e maturità maggiore. Partecipare a consultazioni o indire gare con più di 3-5 agenzie spesso fa investire molte risorse non solo in termini economici ma anche in termini di tempo a tutti gli attori in scena, alle agenzie come ai clienti che devono valutare le proposte.
Non credo sia mai stata una mancanza di rispetto da parte dei clienti nei confronti delle agenzie, credo ci sia stato un momento di mercato molto confuso e duro che ha fatto saltare alcuni schemi da ambedue le parti e che tutto abbia portato a una conseguente confusione sull’identificazione dei player di mercato.

Oggi, in linea generale, notiamo che i clienti investono più tempo in analisi, ad esempio su chi invitare alle consultazioni in base ad expertise del player o altre caratteristiche richieste dalla tipologia di lavoro, consapevoli che quest’attenta analisi gli farà pervenire migliori e più centrate proposte, con conseguente efficienza per tutti.


Come i consumatori, anche i partecipanti agli eventi diventano sempre più esigenti e più critici. Quali sono i ‘requisiti minimi’ che vanno garantiti per evitare critiche o insuccessi? E come si fa a gestire il dissenso?
I partecipanti sono persone come tutti noi, con la propria sensibilità ed aspettativa, sono sempre più informati, e hanno accesso diretto a una serie di informazioni fino a poco tempo fa impensabili. Secondo noi è importante innanzitutto il rispetto di essi, del tempo che ci stanno dedicando, è quindi importante dare messaggi e promesse, chiari/e e mantenuti/e, sempre.
Il dissenso nasce da una mancanza ci , quando accade è fondamentale accoglierlo, capire la motivazione e dando disponibilità di ascolto.


I canali social rappresentano un ottimo modo per pubblicizzare l’evento, ma possono rivelarsi un’arma a doppio taglio in caso di critiche. In che modo va costruito e nutrito il consenso del pubblico?
I social fanno parte di un evento, sia per comunicarlo che per dare follow up che per innescare il passaparola là dove richiesto. Credo di aver risposto in parte a questa domanda già nella risposta precedente: il rispetto e l’ascolto delle esigenze ed aspettative sono i primi elementi per costruire consenso tanto quanto la capacità di esaudire desideri inespressi. Capire in anticipo i desiderata ed esaudirli, lavorare sull’unicità dell’experience sono elementi chiave.

Oggi vi sono moltissime app che possono utilizzate per gli eventi. Quali, secondo voi, sono le più utili o quali da voi le più utilizzate?
Le app così come i social fanno parte delle dinamiche di molti eventi, noi siamo dotati di app a supporto dei nostri eventi in quanto crediamo che nell’era digitale sia fondamentale comunicare con gli stessi mezzi.
App in continuo aggiornamento che contengono invito, contenuti di presentazione in caso di eventi business, foto, elementi di follw up consentono di mantenere viva la relazione con propria community di riferimento o azioni di engagement tramite app hanno sempre più rilevanza nelle nostre proposte.


Il 2016 pone sotto i riflettori, più che mai, il tema della sicurezza. A vostro avviso c’è oggi una maggiore preoccupazione in tal senso?  In che modo le agenzie sono chiamate a garantire che gli eventi si svolgano in totale sicurezza per i partecipanti?

Sicuramente è un elemento preso sempre più in considerazione dalle grandi aziende nostre clienti; Prodea Group si è fatta trovare pronta in questo ambito, essendo da sempre molto attenta al tema.
Siamo stati tra i primi a certificarci e ad assolvere, anche quando non richiesto da legge, a ogni obbligo legale o morale, a tutela di tutti.


Quale evento da voi realizzato nell’ultimo anno vedrebbe bene sul podio del Bea – Best Event Awards?
Abbiamo realizzato una serie di eventi anche molto importanti che stiamo selezionando per la partecipazione al prossimo Bea. Per noi che li abbiamo creati assieme ai nostri clienti sono tutti molto importanti e ognuno di essi ha avuto nostra massima attenzione, per cui non saprei indicarne uno in particolare.