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Inchieste

Inchiesta - Innovazione negli eventi, uno sguardo oltreconfine

Rispetto al panorama delle evoluzioni tecnologiche nel mondo degli eventi, i professionisti Italiani guardano alla Germani e all'Inghilterra in ambito europeo e al Medio Oriente, sud-est asiatico e Stati Uniti per quanto riguarda i confini extraeuropei. Previo un debito riconoscimento, ovviamennte, alla creatività italiana e alla 'capacità di fare', senza la quale nessuna tecnologia raggiunge l'effetto. L'articolo è tratto dalla rivista e20 di marzo - aprile 2014.
Come si colloca l’Italia nell’ambito dell’evoluzione tecnologica negli eventi rispetto alla situazione ‘mondo’? 

Quali sono i paesi ai quali guardiamo maggiormente per prendere ispirazioni e innovazioni? 

Dalle risposte degli intervistati nell'ambito dell'inchiesta di e20, i ‘referenti top’ risultano essere Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Paesi dell’Est asiatico e gli emergenti del Medio Oriente.
Ma il nostro paese è ancora visto come fucina di grande creatività e ispirazione. 

“I paesi con il livello d’innovazione più alto sono quelli che puntano su ricerca e sviluppo - spiega Riccardo Croci, partner bespoke -: Stati Uniti, Germania, i Paesi scandinavi e la Corea del Sud. Proprio una delle aziende per cui lavoriamo è sudcoreana e in questi anni abbiamo avuto la possibilità di sperimentare quanto effettivamente la mentalità e i metodi siano diversi e più efficaci rispetto ai nostri. C’è bisogno di investire non solo risorse ma soprattutto energie, se vogliamo recuperare terreno”. 

Aggiunge Fabio Pavanetto, project manager Parente Fireworks: “Mentre per la parte pirotecnica outdoor l’Italia rimane un punto di riferimento del settore in termini soprattutto qualitativi, per tutto quello che riguarda l’indoor e gli effetti speciali Stati Uniti e Inghilterra hanno sicuramente una marcia in più. Forti del fatto che gran parte degli show e dei grandi tour mondiali vengono prodotti in questi paesi, e a causa di una normativa di riferimento a oggi inesistente in Italia che li regoli e ne permetta l’utilizzo, è qui che avvengono gli sviluppi maggiori nei prodotti per effetti speciali”. 

Sull’oriente in particolare, conferma anche Roberto Bruno, project manager Tensotend: “Oggi siamo rivolti verso i paesi emergenti del Medio Oriente e dell’est-sud est asiatico, ove si è focalizzato il grande business e, di conseguenza, buona parte di eventi ad alto tasso di spettacolarità e interattività. Tuttavia, credo che a noi italiani spetti ancora il primato della creatività e dell’ingegno flessibile, senza i quali anche le tecnologie più avanzate mostrerebbero i loro limiti, ad esempio, quello di diventare obsolete in poco tempo”. 

Graziano Mascheri, ceo e product & quality director Sinergie, riporta la propria esperienza d’agenzia come facente parte di un’associazione internazionale, 27 Names. “L’ispirazione può arrivare da altri contesti e culture: spesso, quello che nasce in nicchie ristrette e ben identificate può essere riplasmato secondo le esigenze creative di un evento. Così si giunge all’unconventional, cioè alla decontestualizzazione di qualcosa. Inoltre, essendo soci fondatori di 27 Names, società di live communication ed eventi che riunisce le migliori agenzie europee, abbiamo occasione di costante confronto con le tendenze e le novità straniere”. 

Nel futuro dell’immaginario tecnologico, invece, quali saranno le novità? Secondo i nostri intervistati predomineranno sempre più l’interattività, la spettacolarità, il ruolo di protagonista dello spettatore, e la cosiddetta tecnologia ‘wearable’.
“Oggi si fatica a immaginare il futuro, tanta è la velocità dell’evoluzione dei mezzi - afferma Alan Pini di Teknocongress -. Direi, però, che ogni strumento che faciliti l’interattività, cioè la possibilità che il partecipante all’evento davvero sia protagonista, sarà sempre vincente”. 

“ Il futuro - commenta Bruno - è della tecnologia indossabile e dei robot comandati a distanza con dispositivi mobili. Anche nel nostro settore si configureranno utilizzi di materiali sempre più resistenti e leggeri, forse telecomandabili. Inoltre, i colossi del web hanno intenzione di coprire con la rete tutto il mondo, comprese le zone in via di sviluppo. Ciò determinerà maggior interazione a livello internazionale ed evoluzione in tutti i settori, compreso il nostro”. 

In parallelo con lo sviluppo tecnologico, si fa strada l’esigenza di una figura dedicata che se ne occupi. “Oggi al fianco di un ‘event manager’ deve sedere un ‘solution integrator’ - spiega Maurizio Colombo, partner e marketing manager Excogitare -, figura che abbiamo già in team e che ci piacerebbe fosse condivisa anche dalle agenzie di comunicazione e dalle imprese. Sono finiti i tempi in cui, stabiliti concept e budget, si sviluppava l’idea per arrivare al noleggio di tecnologie. Oggi progettare un evento significa mettere in campo soluzioni multimediali da subito, scegliere le tecnologie più adatte e coinvolgere fin dalla fase pre evento, per lasciare nel post tracce del messaggio, monitorando anche il Roi”. 

A conclusione, il commento di Mascheri, che riassume pareri espressi anche dagli altri intervistati: “Il mondo tecnologico continuerà il proprio sviluppo, proponendo sistemi e soluzioni sempre più ricercate. Il web offrirà nuovi spazi virtuali dove condividere i contenuti. Ma andrà tenuta sempre alta la considerazione dell’evento partecipativo in quanto tale, perché le emozioni vissute di persona e condivise sono sempre quelle che lasciano il segno nel cuore e nella mente dei partecipanti”.

Serena Roberti