Inchieste

Pecchenino (Iulm): "La location è la 'casa' della comunicazione"

Quali sono i requisiti ‘must have’ per una location di eventi, oggi? Le esigenze sono cambiate? Qual è la struttura ideale? Il metro di misura, ci spiega il professor Pecchenino, resta quello della creatività, dell’originalità, sommato a servizi all’avanguardia. Insieme a quel ‘non so che di unicità’, quell’aura esclusiva che va oltre le mode del momento. Articolo tratto dalla rubrica Primo Piano 'Spazi per eventi' di e20 maggio/giugno 2014.
Contenitore e contenuto. Nel settore degli eventi, sono molte le strutture che si prestano all’organizzazione di meeting e affini. 

Che siano spazi polifunzionali, centri congressuali, dimore storiche, o luoghi ‘alternativi’, l’importante è che rispondano alle esigenze di accoglienza e comunicazione del cliente, con servizi personalizzabili e all’altezza. 

Ma quanto incide la scelta della location sulla buona riuscita e il successo di un evento? Quali i requisiti ‘must have’? E, soprattutto, cosa permette a una location di restare sempre sulla cresta dell’onda, senza ‘passare mai di moda’? 

Partiamo dalle considerazioni di un esperto del settore, Mauro Pecchenino, docente universitario presso Iulm ed Ecampus e autore di numerosi saggi su eventi e comunicazione.

In un’era dove il virtuale prende sempre più piede andando spesso a sostituirsi agli incontri ‘face to face’, la location dell’evento assume un significato ancora più incisivo e determinante. 

“La sede di un evento è un contenitore di comunicazione, dove si possono gestire incontri, contatti e relazioni con il plusvalore di una comunicazione vis à vis che, in tempi di dominio della rete, consente rapporti diretti e ‘ad personam’ di grande efficacia - spiega Pecchenino -. La location diventa così il luogo della comunicazione, dove tutto si svolge e si delimita. È evidente che 'azzeccarla' non è sufficiente, ma una location adatta e idonea è certamente un ottimo punto di partenza”.

Sappiamo bene che a definire la ‘magia’ di un evento concorrono molti elementi sinergici, ma la scelta della cornice ‘perfetta’ può fare la differenza.

“La sede deve essere estremamente funzionale, quindi tecnologica anche se storica, pratica anche se antica - commenta Pecchenino -. Chi partecipa all’evento deve sentirsi ‘a casa’, o meglio ancora, in una ‘casa’ che immagina e sogna. Non deve trovare ostacoli o sentirsi dire che una sua necessità non può essere esaudita”.

Quali i requisiti indispensabili per una location oggi? Qual è la struttura ideale? “Credo che non esistano veri e propri requisiti ‘a priori’ - spiega Pecchenino -, ma vi sono alcuni punti chiave. Senza dubbio, bisogna prestare attenzione al numero dei partecipanti: la location non deve apparire vuota o troppo affollata; nel primo caso si avvertono sempre desolazione e fallimento dietro l’angolo, mentre nel secondo si corre il rischio di far apparire l’organizzazione improvvisata e ‘raccogliticcia’. Un plus vincente molto spesso è una location che apparentemente sembra non abbinarsi affatto all’evento: per esempio, un convegno sulle nuove frontiere del software che si tiene in una ex chiesa sconsacrata. In realtà, gli abbinamenti che scompaginano la tela di un evento, a volte, possono costituire il primo elemento su cui lavorare. In ogni modo, non esiste una ‘location ideale’ per un evento Mice. In linea di massima, il settore deve essere aperto a ogni tipo di location, anche se una matrice storica e antica e, per altre occasioni, una matrice minimal, sono sempre consigliate e vincenti”.

Quindi, individuare con precisione una location ‘direttamente proporzionale’ al numero dei partecipanti si rivela uno step decisivo per conferire all’evento equilibrio e armonia. E il netto ‘contrasto’ tra contenitore e contenuto può essere, se ben sfruttato, una valida strada per stupire con originalità facendo risaltare il messaggio di comunicazione.

Ma come è cambiata, negli anni, la scelta delle location? “Essa è strettamente legata all’evoluzione tecnologica - commenta Pecchenino -, ma non solo. La sede di un evento deve poter essere scelta non solo con il criterio dei servizi - elemento di fondamentale importanza -, ma anche con il metro della creatività, del gusto e dell’originalità. Non dimentichiamoci che da qualche tempo gli eventi di successo sono sempre più quelli d’autore, dove più di tutto contano le idee di base”.

Per restare sempre attuale e ‘appealing’, tuttavia, la location, oltre a garantire servizi all’avanguardia, deve possedere sempre un’aura di unicità. “Essa deve mantenere la matrice di fondo che la distingue da un’altra - sottolinea Pecchenino -. Una location anonima, rimane tale, anche se viene ‘rivisitata’. La location ritenuta ‘alla moda’, non avrà mai vita lunga. Per la sede di un evento conta quanto saprà essere contenitore di ciò che si muove al suo interno. Si tratta di un misto di funzionalità e intangibilità, di concreto e di astratto. Se dovessi fare un paragone, direi che per una location è importante avere fascino e classe, due aspetti che si possiedono nel Dna, a prescindere dalle tecnologie e scenografie, che ogni volta possono cambiare”.

L’esclusività del luogo, intesa come elemento di distinzione e di riconoscimento in quanto ‘unica nel suo genere’, è una caratteristica che permette di proiettarsi nel futuro senza temere nuovi trend. 

“L’evento - conclude Pecchenino - non uscirà mai dal mercato della comunicazione e sarà sempre uno strumento importante per comunicare vis à vis e raggiungere il target. La location rimarrà una variabile costante, per certi aspetti, senza tempo, al di fuori delle mode del momento. In futuro, si guarderà con sempre più attenzione alle tecnologie, ma anche al passato, che ritorna sempre. Un palazzo antico, con la bellezza e austerità che lo contraddistingue, aggiornato alle tecnologie dei nostri tempi, potrà costituire una location ideale per tutto e tutti, con un appeal che va oltre le mode e i fuochi di paglia”.

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Mauro Pecchenino - Profilo

Professionista italiano di Comunicazione d’Impresa e Marketing, docente universitario e studioso del settore, si è costantemente confrontato e misurato sui mercati internazionali. E’ inoltre, giornalista, scrittore di opere sulla Comunicazione d’Impresa e di saggi sulla comunicazione nell’ambito della Famiglia e la Coppia.

E’ ritenuto uno dei più autorevoli consulenti in Comunicazione d’Impresa . Nel 2004 ottiene unico italiano l’Award di Comunicatore europeo dell’anno. È docente di Relazioni Pubbliche all’Università IULM, all’Università Telematica Ecampus, con esperienze all’Università Vita – Salute S. Raffaele di Milano e presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.

Serena Roberti