Inchieste
Talenti (ALL Communication): "Con un 2015 a +20% abbiamo raggiunto i 10 milioni di fatturato. Un traguardo"
ALL Communication è una delle strutture coinvolte nel nostro 'giro di microfono': una chiacchierata 'a tu per tu' con le maggiori agenzie italiane per fare il punto su un 2016 in cui le partite sono ancora tutte aperte.
L'inchiesta di e20express.it coinvolge le maggiori agenzie di eventi.
Obiettivo: esplorare l'andamento di mercato, i maggiori trend, le strategie evolutive messe in atto e le criticità della eventi industry & live communication.
Intervistiamo Alessandro Talenti (FOTO), general manager e socio fondatore ALL Communication.
Il 2015 è stato un anno per noi molto positivo che ha segnato una crescita del 20% rispetto al 2014 raggiungendo l’ambito traguardo dei 10 milioni di fatturato a livello di Gruppo.
Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti lo scorso anno! Un nuovo record di fatturato che ci sta portando a inserire nuove figure e a rafforzare il nostro organico. L’obiettivo è di mantenere, anzi, superare il fatturato 2015 senza alterare l’attenzione verso il cliente e i progetti che sviluppiamo.
E l’andamento di questo inizio 2016 si sta dimostrando assolutamente in linea con i risultati dello scorso anno, grazie ad aziende che hanno sentito parlare di noi come un’agenzia consolidata e affidabile e che ci hanno messo alla prova con delle gare, che poi abbiamo vinto, e grazie ai nostri clienti acquisiti che ci hanno rinnovato la fiducia con nuovi progetti e attività.
Quali sono i nuovi canali di business che state esplorando? I mercati esteri sono per voi un’opportunità?
Offrire brand experience uniche e distintive rappresenta il nostro punto di forza che vogliamo applicare anche in tutti i vari canali che possono venire attivati all’interno di piani di comunicazione. Ecco perché stiamo esplorando la possibilità di ampliare ulteriormente la nostra offerta con attività collaterali e connesse al nostro core business, in modo da offrire ai nostri clienti un unico interlocutore di fiducia.
L’acquisizione di un’agenzia di social media marketing nel 2013 è stato un primo passo verso un approccio multicanale che vogliamo dare ai nostri progetti.
Attualmente non stiamo esplorando i mercati esteri, ma stiamo continuando a concentrarci sul mercato Italia, dato che il nostro business ha una forte connotazione territoriale e una radicata presenza su tutta la penisola.
Oggi una delle tendenze delle agenzie oggi è quella di realizzare format proprietari di live entertainment. Avete mai esplorato questo ambito?
Abbiamo analizzato la possibilità di realizzare un format proprietario alcuni anni fa, in concomitanza dellosviluppo di alcuni format internazionali come il sensation white, ma dato il periodo di grande crescita e sviluppo dell’agenzia, abbiamo preferito concentrarci sul nostro core business che richiede massima attenzione e cura nella gestione dei progetti e dei clienti.
Adesso i tempi sono di nuovo maturi e abbiamo ricominciato a esplorare le varie opportunità che offre il settore ma, visto che siamo ancora in fase di studio e valutazione, preferiamo non rivelarne ancora l’ambito.
Salone del Mobile, fiere… quali sono, ogni anno, i maggiori catalizzatori di eventi? Il 2016, in particolare, è l’anno degli eventi sportivi: Europei di Calcio in Francia, la finale della Uefa Champions League a Milano e le Olimpiadi di Rio. Avete progetti in corso o eventi in programma legati a uno di questi eventi?
Gli eventi di tale portata, siano essi sportivi o meno, sono per noi importanti touch point da presidiare con le nostre attività di consumer engagement, poiché sono in grado di attirare e concentrare il target e, lato nostro, di ingaggiarlo nel modo più memorabile possibile.
Relativamente alle gare, invece, ritiene che rispetto a qualche anno fa ci sia oggi maggior rispetto per le agenzie concorrenti?
In base alla nostra esperienza ultimamente stiamo assistendo a una maggiore uniformità sul numero delle agenzie chiamate in gara. Normalmente ci troviamo a confrontarci con altre tre agenzie e l’eventuale rework richiesto solo a due 'finaliste'.
Dal punto di vista del rimborso, invece, la regola generale non ne prevede alcuno, anche se, in qualche raro caso abbiamo assistito a delle eccezioni… con nostra piacevole sorpresa.
Come i consumatori, anche i partecipanti agli eventi diventano sempre più esigenti e più critici. Quali sono i ‘requisiti minimi’ per evitare critiche o insuccessi? E come si fa a gestire il dissenso?
Il consumatore vuole vivere esperienze positive da raccontare e per rispondere a tale richiesta e contrastare eventuali dissensi, cerchiamo sempre di creare esperienze tailor made, pensate e costruite sulle preferenze ed esigenze del target da colpire.
Per questo ci teniamo sempre aggiornati sui vari trend, mode, attitudini dei vari target di riferimento…uno studio necessario per mettere in pratica la frase di Maslow che è diventata il nostro credo 'We remember the 80% of what we experience'.
I canali social rappresentano un ottimo modo per pubblicizzare l’evento, ma possono rivelarsi un’arma a doppio taglio. In che modo va costruito e nutrito il consenso del pubblico?
È molto importante attivare strumenti di analisi dei sentiment sui social network, poiché permettono di ascoltare la rete e intervenire tempestivamente soprattutto in situazioni che potrebbero rivelarsi critiche per l’evento (e per il brand). Un dialogo one-to- one tra marca e consumatore è uno strumentomolto efficace, perché fornisce al target la percezione di interagire con un brand che ascolta ed è vicino alle proprie esigenze.
Ecco perché, la possibilità di presidiare i social in tempo reale, soprattutto durante i grandi eventi, è un’opportunità da cogliere con la presenza di un community manager dedicato che, grazie a interventi tempestivi, consente di dare un pronto riscontro rispetto a eventuali critiche fatte dai consumatori.
A tal proposito, per rispondere a un mercato sempre più esigente, a dei consumatori sempre più attenti e informati e fornire ai nostri clienti progetti multicanale che, come accennato, abbiamo acquisito Kiwidigital, un‘agenzia web e di social media management con cui sviluppiamo in modo integrato dei progetti che richiedono una perfetta sinergia tra evento e canali social.
Oggi vi sono moltissime app che possono utilizzate per gli eventi. Quali, secondo voi, sono le più utili o quali da voi le più utilizzate?
Quelle che usiamo più frequentemente sono: le piattaforme di registrazione e accredito, che consentono una gestione più fluida di tutto l’iter di ingresso a un evento e che ci consentono di profilare il target e di fornire delle esperienze personalizzate; le app create ad hoc per ingaggiare il consumatore e fargli vivere i valori del brand che consentono, inoltre, una lead generation veloce e allo stesso tempo approfondita.
Quale evento da voi realizzato nell’ultimo anno vedrebbe bene sul podio del Bea – Best Event Awards?
Per noi, tutti i nostri eventi sono da podio al Bea perché dedichiamo ad ognuno la stessa dedizione e cura del dettaglio e perché, toccando varie categorie, sceglierne uno in particolare sarebbe davvero una scelta difficile da fare.
Se avesse la bacchetta magica, che cosa cambierebbe oggi nel mondo degli eventi?
Ci piacerebbe che da parte delle aziende ci fosse una migliore gestione delle gare con: maggiore chiarezza dei brief; tempi di sviluppo del progetto adeguati rispetto alla tipologia di attività oggetto di gara; richieste sul tipo di evento da sviluppare compatibili con il budget assegnato; una definizione chiara del budgetallocato e dei criteri di selezione che verranno adottati; precise indicazioni da parte dell’ufficio acquisti rispetto all’eventuale presenza di determinati parametri economici (es: % imposta del fee agenzia) e, non da ultimo, ricevere sempre un feedback – positivo e negativo che sia – sull’esito della gara con lemotivazioni che hanno portato l’azienda alla scelta effettuata.
Ci piacerebbe, inoltre, che tutte le agenzie valorizzassero le proprie competenze e i servizi offerti in modo adeguato, soprattutto in fase di gara, in quanto la quantificazione al ribasso di alcune voci di costo rischia di alterare in modo sostanziale l’esito di alcune gare.
Ci piacerebbe, inoltre, che tutte le agenzie valorizzassero le proprie competenze e i servizi offerti in modo adeguato, soprattutto in fase di gara, in quanto la quantificazione al ribasso di alcune voci di costo rischia di alterare in modo sostanziale l’esito di alcune gare.