Interviste
Comunicare per agire
Dalla parola all’azione. Sensibilizzare per agire, per innescare il cambiamento, perché un mondo migliore è davvero possibile. Da oltre trent’anni, Legambiente è presente sul territorio con iniziative ed eventi dal forte carattere aggregativo: da ‘Puliamo il mondo’ alle attività con le scuole, dialogando con le istituzioni e con tutti i cittadini. Perché la comunicazione è un impegno di responsabilità.
Trent’anni di impegno per un mondo migliore, trent’anni di campagne di sensibilizzazione e di interventi a favore dell’ambiente. Nata nel 1980, Legambiente ha fatto proprio, fin da subito, il concetto di ambientalismo scientifico, fondando ogni progetto su dati scientifici in base ai quali indicare e percorrere strade alternative e praticabili. L'approccio scientifico, unito a un costante lavoro di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini, ha garantito il profondo radicamento di Legambiente nella società, fino a farne, oggi, l’organizzazione ambientalista con la diffusione più capillare sul territorio: oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi coinvolte nei programmi di educazione ambientale, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà. In quest’ottica, tutta la comunicazione di Legambiente è finalizzata alla costruzione di iniziative concrete e all’attivazione di circoli virtuosi, con il coinvolgimento di tutti, dalla politica alle istituzioni, fino ai cittadini comuni, tutti considerati a uguale titolo, abitanti del pianeta, cittadini del mondo. Di pari passo, eventi e iniziative sul territorio, per sancire una presenza concreta in nome di un cambiamento davvero possibile.
“La comunicazione è la prima porta verso la partecipazione”: con queste parole, Stefano Bettera, responsabile comunicazione e ufficio stampa Fondazione Legambiente Innovazione, riassume lo spirito che anima l’organizzazione. Dalla parola all’azione, dunque, facendo leva sul senso di responsabilità o, meglio, trasformando il messaggio in responsabilità comune.
Come è cambiato negli ultimi anni il vostro approccio alla comunicazione, in termini di strategia e mezzi utilizzati?
La comunicazione di Legambiente, tradizionalmente legata alla presenza ‘concreta’ del volontariato nella società e al rapporto con quanti, enti, organizzazioni e istituzioni, collaborano ai processi di cambiamento, in questi ultimi anni ha esplorato con maggiore convinzione il mondo del web, spostando in parte la propria azione sui social network, fino alla creazione di una web tv, 6pianeta.tv. Nel tentativo, appunto, di integrare la comunicazione ‘classica’, cartacea o di ufficio stampa, con nuove forme di espressione che possano essere, contemporaneamente, forme di prima aggregazione.
Quali sono le tipologie di eventi più frequenti per il vostro marchio e qual è il target di riferimento?
Ci sono le grandi campagne nazionali come ‘Puliamo il Mondo’ e quelle di protesta come ‘Mal’Aria’. A tutela dell’integrità e della salute del mare e dei litorali nostrani c’è il viaggio di ‘Goletta Verde’. ‘Goletta dei Laghi’, invece, segue il medesimo principio, ma è finalizzata al monitoraggio delle acque lacustri. Per tutto l’anno, inoltre, Legambiente è presente con azioni di piazza e con eventi di comunicazione pura. C’è poi tutta la parte di iniziative che coinvolgono il mondo delle imprese, la famosa green economy: il ‘Premio all’Innovazione Amica dell’Ambiente’, riconoscimento nazionale rivolto all’innovazione d’impresa in campo ambientale, ‘L’Etichetta Per il Clima’, etichetta volontaria di prodotto, espressione dell'assunzione di responsabilità da parte dell'azienda nei confronti del consumatore e dell'ambiente; oppure, le iniziative che dialogano con le istituzioni, come il rapporto su Ecosistema Urbano o il premio ai ‘Comuni Ricicloni’. Importante anche il rapporto sulle Ecomafie che affronta il tema della legalità in campo ambientale. L’anima più ‘attivista’ non viene mai a mancare. Ne sono una prova la grande mobilitazione della scorsa estate contro il nucleare e quella per i cinque referendum di Milano.

Quali sono i settori a cui vi legate maggiormente per i vostri eventi e perché?
Legambiente si muove a 360 gradi su tutti i temi che possono avere una qualche relazione con l’Ambiente, inteso principalmente come azione nel sociale. Quindi l’inquinamento, la mobilità sostenibile, gli stili di vita e, più in generale, i cambiamenti climatici, la globalizzazione e le conseguenze di questi ultimi sulla vita dei popoli e delle persone. Perché questa è l’anima della nostra associazione e il modo in cui esprime il proprio lavoro di trasformazione della società. In quest’ottica ai grandi temi si coniugano anche azioni di visibilità e di festa che coinvolgono testimonial o sponsor. ‘Puliamo il Mondo’ è proprio un grande esempio di questo modo di operare.
Per Legambiente, dunque, eventi e iniziative vanno di pari passo con il concetto di responsabilità. La csr è il vostro terreno d’azione. In che modo aiutate le imprese ad abbracciare questo concetto?
Il rapporto con il mondo azienda è fondamentale, non solo per il sostegno economico che può garantire a iniziative e progetti, ma anche perché siamo profondamente convinti che le imprese possano essere protagoniste esse stesse del cambiamento e della riconversione della società nella direzione della sostenibilità. Il ‘Premio all’Innovazione Amica dell’Ambiente’ e ‘L’Etichetta Per il Clima’ ne sono due esempi evidenti. Le aziende partecipano attivamente anche alle nostre campagne e spesso dialogano con noi su scelte più generali che riguardano temi come l’energia o le politiche per l’ambiente nelle città. La corporate social responsibility ha un valore altissimo. Come ho spiegato, cerchiamo di coinvolgere le imprese nel nostro operato, creando le condizioni per cui avvenga davvero la trasformazione, anche del comparto produttivo, il quale, a cascata, diventa trasformazione della società e azione per il clima. La green economy, appunto.

A quali fiere partecipate ogni anno?
Molte sono le fiere e i convegni in cui siamo presenti. Per citarne un paio, ‘Fa la cosa giusta’ a Milano ed ‘Ecomondo’ a Rimini.
Quali messaggi vuole comunicare il vostro marchio attraverso gli eventi?
Che un ambiente e una società diverse sono possibili, ma la responsabilità è di tutti. Occorre agire sulle scelte che coinvolgono tutta la società, sugli stili di vita. Sul piano personale, su quello delle istituzioni e delle imprese.
Come e da chi viene misurata l’efficacia degli eventi? Quali parametri vengono presi in esame?
Legambiente è profondamente radicata nel territorio e quando organizza iniziative o eventi mette in moto un processo di partecipazione molto ampio. Ci sono diversi fattori. Primo fra tutti, la partecipazione del pubblico e del volontariato. Ma anche l’adesione di tutti quei ‘mondi’ di cui parlavo prima che sono coinvolti nel processo di cambiamento. E, ovviamente, la presenza sui media e la relativa eco che viene data al messaggio che si vuole veicolare in ogni singolo caso.
Può citare un evento in programma per il prossimo futuro?
‘Puliamo il Mondo’ su tutti. Ma anche il nostro Congresso Nazionale a Bari, a dicembre, vedrà la presenza di alcune aziende.

Quale valore aggiunto dà, professionalmente e personalmente, occuparsi di eventi e comunicazione?
La comunicazione è uno strumento fondamentale per trasmettere i valori che sono alla base del nostro agire. Crea conoscenza, consapevolezza e anche legame. Quindi, è la prima porta verso la partecipazione. Avere la possibilità di mettere in atto processi di questo genere è di certo una crescita ma, soprattutto una grande responsabilità. Da qui, il nostro approccio scientifico ai temi ambientali e la precisione dei dati e delle informazioni. Quando comunichiamo cerchiamo di incidere o attivare un processo di cambiamento e questo, lo ripeto, è estremamente coinvolgente, ma è anche un forte impegno.
Chiara Pozzoli

