Interviste

'Federeventi', il futuro di eventi e congressi secondo Zona

Obiettivo a due anni: creare ‘Federeventi’, con Federcongressi trasformata in grande associazione e il coinvolgimento delle realtà della comunicazione, dalla Consulta degli Eventi a Unicom. E, ancora, soddisfazione per il ruolo di ‘regia’ svolto da Federcongressi verso i diversi soggetti della filiera. Abbiamo intervistato Paolo Zona, presidente Federcongressi, dopo la convention di Genova.

Dopo la seconda convention nazionale Federcongressi, tenutasi a Genova negli spazi del Centro Congressi ‘Magazzini del Cotone’ (area Porto Antico), abbiamo raggiunto il presidente Paolo Zona per raccogliere le impressioni ‘a caldo’ sull’appuntamento genovese che l’ha visto ufficializzare il proprio ruolo alla guida della Federazione. Zona raccoglie l’eredità di Adolfo Parodi, eletto al timone del Convention Bureau di Genova, ente che ha dato il proprio contributo nell’organizzazione della convention stessa.

zona paolo.jpgSi ritiene soddisfatto della seconda convention Federcongressi?
La mia sensazione è più che positiva, anche se l’ultima parola spetta sempre ai partecipanti. Si tratta della seconda convention nazionale. La prima si è tenuta nel 2008 a Viareggio, mentre per il 2010 il comitato esecutivo di Federcongressi ha votato la candidatura di Caserta. L’anno prossimo l’appuntamento sarà verso la prima quindicina di marzo. Ho comunque ricevuto riscontri positivi sia dal punto di vista organizzativo, e qui un grazie va al Convention Bureau di Genova, sia per la parte dei contenuti, seminari e tavole rotonde.

A proposito di contenuti, come giudica i passi in avanti verso la costituzione del Convention Bureau nazionale del quale si è parlato durante l'ultima tavola rotonda?
Sono fiducioso, e davvero credo che si possa arrivare al dunque entro l’autunno. Ci sono tutti gli elementi per farlo e soprattutto si sono attivate le giuste sinergie tra soggetti pubblici e privati. La partecipazione alla tavola rotonda di Federturismo, Confturismo, Enit, nonché degli assessori delle diverse Regioni e del Dipartimento Sviluppo e Competitività del Turismo è stato un segnale molto forte.

A chi spetta, concretamente, la prima mossa per la costituzione del tanto sospirato Convention Bureau nazionale?
Il primo passo spetta al Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo, che deve garantire i finanziamenti. Dopodiché Federcongressi, insieme ai partner privati Confturismo e Federturismo, dovrà procedere alla definizione della struttura del Convention Bureau nazionale. Le Regioni hanno poi un ruolo importantissimo, perché i fondi statali sono vincolati ai cosiddetti Progetti di Eccellenza realizzati in accordo con le Regioni stesse e per questo era indispensabile trovarne una che fosse disposta a fare da capofila, un po’ come fece la Toscana per Italia for Events. Ebbene, alla tavola rotonda del 4 aprile abbiamo raccolto la disponibilità della Regione Liguria ad assolvere l’incarico.

Qual è stato il ruolo di Federcongressi? Enit, inoltre, come va inquadrato?
Federcongressi ha svolto un ruolo attivo nello stimolare tutti i soggetti e siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti. Enit riceve gli indirizzi di natura strategica dal Dipartimento Sviluppo e Competitività del Turismo e avrà sicuramente un ruolo importante nelle politiche di promozione del turismo congressuale e nell'avvio del Convention Bureau nazionale.

Come giudica la partecipazione della Consulta degli Eventi di AssoComunicazione alla convention Federcongressi?
Ho apprezzato l’intervento di Alessandra Lanza, ma anche quello di Gabria Cipullo al Forum della Comunicazione (27 marzo 2009, ndr). Entrambi evidenziano il fatto che tra congressi in senso stretto ed eventi esistono punti di contatto. Per quanto riguarda il Forum, Cipullo ha fornito una definizione di evento che, di fatto, è quella di evento corporate. La definizione che è nata in seno alla Consulta degli Eventi, secondo me, è appropriata se parliamo di eventi corporate, ma tengo a precisare che anche un congresso o una sessione formativa sono un Evento.

La diatriba lessicale e semantica è davvero molto complicata... Qual è il comun denominatore perché si possa parlare di Evento?
Senza arrivare a dire che TUTTO è un evento, posso affermare con tranquillità che l’Evento è connotato da un soggetto promotore, un target e messaggi/contenuti da veicolare.

E per quanto riguarda l’intervento di Alessandra Lanza?
L’ho trovato molto pertinente. L’unico appunto riguarda la sua affermazione sul fatto che le agenzie di eventi non si occupino della parte logistica. Certo, ammetto che la logistica non rappresenti il carattere distintivo di queste realtà e che esse si contraddistinguono, invece, per la parte creativa e di ‘Meeting Architecture’ che i Pco non possiedono, ma almeno dovrebbero ammettere di gestire anche la logistica, settore nel quale, invece, i Pco sono molto preparati. Al di là delle precisazioni, ritengo che tra Pco e agenzie di eventi sia possibile una sinergia e uno scambio di competenze proprio sul piano della logistica e della creatività.

Il dialogo è dunque possibile?
Altroché. Per Federcongressi è prioritario gettare un ponte verso la Consulta degli Eventi di AssoComunicazione e Unicom. Ragionando di politica associativa, l’intenzione, nel prossimo futuro, è quella di trasformare Federcongressi da Federazione a un’unica grande associazione, con l’obiettivo di creare una ‘Federeventi’, ovvero una nuova Federazione che comprenda, oltre a noi, le associazioni della comunicazione. Sarebbe la degna conseguenza di una definizione allargata di ‘Evento’. Potrebbe essere fattibile tra un paio di anni. È legittimo ‘sognare’ un po’, non crede?

Chiara Pozzoli