Interviste

Games Week: intervista a Thalita Malagò, Segretario Generale AESVI

60.000 i partecipanti attesi, oltre 30 gli espositori, oltre 120 i prodotti in esposizione, oltre 20 i tornei, oltre 80 gli eventi che si succederanno nei tre giorni della manifestazione. Organizzazione dell'evento a cura di Digital Events, campagna pubblicitaria firmata da Conte Oggioni & Partners, attività di ufficio stampa seguite da Burson Marsteller. L'investimento per promuovere l'evento è di oltre 600.000 euro.

Si apre il sipario su Games Week, la prima kermesse italiana dedicata interamente ai videogiochi e supportata ufficialmente dall’industria che si svolge a Milano dal 4 al 6 novembre.
60.000 i partecipanti attesi, oltre 30 gli espositori, oltre 120 i prodotti in esposizione tha copia.JPGcon moltissime grandi anteprime, oltre 20 i tornei, oltre 80 gli eventi che si succederanno per i tre giorni della manifestazione.
Per l'occasione, e20express ha intervistato Thalita Malagò, Segretario Generale AESVI (Associazione Editori Software Videoludico Italiana), l'associazione che ha promosso l'iniziativa.  

Com'è nata l'idea di dar vita a Games Week? Quanto tempo ci è voluto per realizzare questa prima edizione?
Ogni settore ha un evento di riferimento per il suo pubblico, come ad esempio la Fiera del Libro per il settore dell’editoria o il Festival del Cinema per il settore cinematografico o il Festival di Sanremo per il settore discografico.
In Italia mancava un evento di questo genere dedicato esclusivamente ai videogiochi in grado di catalizzare l’attenzione non solo degli appassionati ma anche delle famiglie. Ecco perché abbiamo deciso di realizzare Games Week.
L’evento è nato grazie ad un gruppo di lavoro che nell’ultimo anno ha studiato tutti i modelli di riferimento a livello europeo e internazionale e disegnato il modello migliore per il pubblico italiano.

Quali sono gli obiettivi? Cosa vi aspettate?
Gli obiettivi che abbiamo sono principalmente due. Il primo è quello di coinvolgere il maggior numero di persone, dai videogiocatori esperti ai videogiocatori occasionali, dai bambini ai nonni. Il secondo è quello di riconoscere al videogioco e all’industria che ne sta dietro il ruolo che merita nel contesto culturale e sociale contemporaneo.

Quali credete possano essere i plus vincenti di questo evento rispetto ai competitor internazionali?
In realtà non vediamo una competition tra Games Week e gli eventi internazionali del settore perché Games Week si rivolge principalmente ai consumatori italiani che difficilmente partecipano a eventi come l’E3 di Los Angeles o la Gamescom di Colonia.

A livello organizzativo e operativo, quali sono state le strutture coinvolte nell'evento?
L’organizzazione dell’evento è stata affidata a Digital Events, divisione di Marketing Multimedia. La campagna pubblicitaria è stata realizzata da Conte Oggioni & Partners. Le attività di ufficio stampa sono seguite per noi da Burson Marsteller. I tornei sono stati messi in piedi grazie alla collaborazione con Progaming Italia.

Qual è il budget investito nell'evento?
È difficile fare una stima del budget complessivo investito nell’evento. Solo gli investimenti media per promuovere l’evento ammontano a oltre 600.000 euro. A questa cifra vanno aggiunti gli investimenti dei singoli espositori per i loro stand, per i loro eventi e per la loro comunicazione verso i propri consumatori.

In un periodo di crisi globale, come vedete il mercato dei videogiochi e cosa pare prospettarsi per il futuro?
I videogiochi hanno saputo trovare una propria dimensione anche in un periodo di contrazione generalizzata dei consumi grazie alla capacità di innovazione dell’industria che, da un lato ha continuato a soddisfare le esigenze dello zoccolo duro dei videogiocatori più evoluti e, dall’altro ha trovato le modalità per allargare il suo orizzonte anche a consumatori che fino a poco tempo fa non giocavano.
Il mondo dei videogiochi si evolve con una rapidità senza paragoni. Tuttavia si intravedono già alcune linee di sviluppo per il futuro del settore. Il profilo del giocatore cambierà ancora, allargandosi sempre di più ad un pubblico di consumatori occasionali. Questo grazie alla diffusione di prodotti “casual” sempre più targettizzati e di nuove piattaforme per il gioco come smartphone e tablet. Inoltre è ragionevole aspettarsi che si sviluppi una relazione sempre più stretta tra i videogiochi online multiplayer e i social network. Ma forse, l’aspetto più importante, è che i videogiochi del futuro punteranno a offrire un’esperienza di intrattenimento sempre più realistica e capace di coinvolgere tutti i sensi.

Avete già in cantiere la prossima edizione?
Non abbiamo ancora fissato la data, ma certo è che vogliamo fare di Games Week un appuntamento costante “da non perdere” per il maggior numero di persone.

Serena Roberti