Interviste

I molti perché della presenza Conad ai Giochi del Tricolore

A colloquio con il main sponsor dell’evento reggiano in scena dal 21 al 26 agosto. Intervista a Sergio Tovagliari, direttore generale Conad.

Sergio Tovagliari, classe 1950, è entrato giovanissimo - come responsabile amministrativo - nell’allora Mercurio-Conad scrl di Reggio Emilia. Ha poi seguito la trasformazione dei negozi Conad da impresa familiare a società imprenditoriali di medio-grandi dimensioni e le unificazioni con le cooperative limitrofe che hanno portato la competenza territoriale di Conad Centro Nord a tutta la Lombardia, oltre alle province emiliane di Reggio E., Parma e Piacenza. È direttore generale dal 1992.
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Conad, una sigla come altre, familiare non c’è dubbio, ma difficile da decifrare. Ci aiuta?
Certo, CONAD è l’acronimo di COnsorzio NAzionale Dettaglianti dove il dettagliante, un lavoratore autonomo, un imprenditore, ha deciso assieme ad altri come lui di associarsi tramite la formula cooperativa per stare sul mercato secondo certi valori. Conad Centro Nord è una delle otto cooperative in Italia che formano il Consorzio nazionale, formato da 182 imprese commerciali identificabili in 464 imprenditori, uomini e donne, che gestiscono le loro imprese con la collaborazione di 2.624 dipendenti. Conad Centro Nord fornisce servizi alle imprese associate tramite il lavoro di 178 dipendenti.
 
Nel 2006, l’appoggio di Conad è andato all’Ecomaratona di Reggio, ma anche al Vivicittà a Parma, e un tuffo nel professionismo, in favore di bici, con il sostegno al Memorial Cimurri, padre e figlio, due glorie reggiane. E ancora, nel 2007-2008-2009, la vicinanza a Stramilano e da sempre alla Quattro Porte reggiana, veri 'must' per chi corre in libertà. Lo scorso anno il supporto a una gara del Tricolore Paralimpico, Piccolo Handbike Marathon. Quest’anno i Giochi del Tricolore, una rassegna internazionale giovanile che muove dal gioco, senza furori agonistici. Conad sembra muoversi dove c’è socialità. Analisi corretta?
CCN ha avviato da una decina d’anni un programma di Responsabilità Sociale di Impresa che documentiamo tramite il nostro bilancio sociale. Ha scelto prioritariamente i filoni della cultura e delle emergenze sanitarie tipiche della nostra area, ad esempio la lotta contro i tumori. Gli interventi a favore dello sport sono altrettanto importanti quando si pongono l’obiettivo di unire le persone, farle incontrare e stare insieme. Spesso oltre alle istituzioni, operano in questi settori organizzazioni che vivono della partecipazione di volontari, persone che al di là dell'interesse personale danno un contributo fondamentale al funzionamento della nostra società. È un altro motivo per esprimere il nostro impegno nel sostenerle.
 
I Giochi del Tricolore sono alla quarta edizione, appuntamento quadriennale avviatosi nel 1997. Che cosa vi ha convinto a entrare in supporto, nel ruolo di Main Sponsor?
Alle motivazioni che ho già elencato, i Giochi del Tricolore portano anche l’incontro fra giovani con origini e culture diverse. L’integrazione fra differenti provenienze culturali è una delle nostre nuove emergenze. Ci è sembrato necessario fare uno sforzo in più anche dal punto di vista economico per sostenere questa iniziativa che, coinvolgendo i giovani, propone il valore della competizione nel modo più corretto anche per il loro futuro ruolo nella società.
 
Per i Giochi vi proponete anche nel ruolo di fornitori ufficiali, ad esempio nella ristorazione, o l’impegno di Conad è di supporto generale, aspecifico?
Nella ristorazione vi sono altre aziende che daranno il loro contributo. Il nostro supporto è di carattere generale.
 
Cinquemila ragazzi e ragazze, di cui duemila circa stranieri, inclusi gli accompagnatori. Come vi rivolgerete a questa popolazione tra i 9 e i 17 anni? Avete in animo qualche iniziativa particolare?
Per il momento no, anche se saranno coinvolti dalla attività di comunicazione che l’organizzazione dei Giochi prevede.
 
Cosa vi aspettate, in cambio, da questi ragazzi? È sufficiente che apprezzino un fiore, magari giallo e rosso?
Ci aspettiamo che i Giochi raggiungano l’obiettivo di un arricchimento culturale che rimanga nel tempo e che i ragazzi trasferiscano nella loro vita di tutti i giorni. Soprattutto ci aspettiamo che i cittadini reggiani comprendano sempre più il valore di questa iniziativa, unica nel suo genere, fornendo un esempio di buona accoglienza e di entusiasmo per l’impegno che i ragazzi esprimeranno nelle gare.