Interviste

La filosofia della 'Folletto Experience'

Gli eventi sono solo BtoB, ovvero rivolti alla forza vendita, finalizzati a incentivare verso nuovi obiettivi e a premiare i risultati raggiunti. Loro, i venditori, sono i responsabili dell'immagine e del successo dell'azienda. Ecco perchè Vorwerk Folletto si rivolge a questo target con un linguaggio sempre più emozionale e coinvolgente, anche quando si parla di comunicare gli aspetti tecnologici dei prodotti.
Fatturato di oltre 399 milioni di euro nel 2009, forza vendita di 5mila agenti su tutto il territorio nazionale, sistema di commercio basato esclusivamente sul ‘porta a porta’, più di 2 milioni e mezzo di famiglie contattate ogni anno.
Questi i numeri di Vorwerk Folletto, presente in 60 Paesi e in Italia dal 1938, prossima a compiere il suo 128esimo compleanno nel mondo e il suo 73esimo anno di attività nel Bel Paese.
Seguendo il motto ‘Il nostro meglio per la tua famiglia’, l’azienda abbina un altissimo livello tecnologico a una scrupolosa attenzione ai bisogni della persona. Lo dimostra la ‘Folletto Experience’, espressione che, dal nome dell’evento di lancio del Folletto VK 140, è passata a indicare una vera e propria filosofia di approccio al prodotto che, innanzitutto, deve essere provato e vissuto da chi è incaricato della sua vendita. Attenzione massima, quindi, al venditore, che per Folletto è il primo acquirente.
corsi.jpgA lui sono dedicati il 100% degli eventi realizzati dall’azienda, sotto forma di incentive e di roadshow nazionali.
E se i dati (fonte: Gfk) dicono che una famiglia su tre possiede la scopa elettrica ‘Folletto’ e che Vorwerk Folletto detiene una quota di mercato del 20%, si può a ragione affermare che la strategia di comunicazione, promozione e incentivazione alla forza vendita funzioni davvero. Senza dimenticare che, nel linguaggio comune, Folletto è diventato sinonimo di aspirapolvere.
Lo è quasi per antonomasia e questo è il massimo del successo che si possa sperare da un marchio.
Ne parliamo con Luca Corsi (nella foto), responsabile comunicazione & eventi Vorwerk Folletto.

Come è cambiato negli ultimi anni il vostro approccio alla comunicazione?
Folletto è presente in Italia da 73 anni e io sono in azienda da 19. Posso dunque testimoniare che dal punto di vista strategico gli eventi rivestono da sempre un ruolo fondamentale nei percorsi di comunicazione e condivisione della filosofia aziendale. La tecnologia la fa da padrona, sia dal punto di vista dei mezzi tecnici utilizzati sia come elemento di supporto all’evento, indispensabile per illustrare e rendere tangibile l’innovazione dei nostri prodotti. In questo discorso, naturalmente, anche il web ha un ruolo di primo piano.

A quanto ammonta il budget di comunicazione 2011? Qual è il trend rispetto al 2010?
Il budget 2011 è di circa tre milioni di euro e il trend è stabile.

Può specificare la percentuale relativa a eventi e sponsorizzazioni rispetto al totale del budget di comunicazione?
Dal quattro al cinque per cento.

Quali messaggi vuole comunicare Folletto attraverso gli eventi?
L’alto valore della nostra forza vendita che si riassume in: professionalità, serietà, opportunità, carriera, formazione e lavoro.
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Qual è il target di riferimento degli eventi Folletto?
Non realizziamo eventi consumer ma soltanto eventi interni. Folletto è ancora una delle poche aziende in Italia a vendere ‘porta a porta’. Questa è la caratteristica distintiva del marchio e ne costituisce un forte elemento di riconoscibilità presso i consumatori. Il target degli eventi è, quindi, la forza vendita, composta in Italia da circa 5mila persone, dal promotore fino ai direttori di area, tre su tutto il territorio nazionale, passando attraverso le figure intermedie dell’agente, del capo gruppo, del capo distretto (middle management, ndr) e dei capi zona (top management, ndr), 22 in Italia. Le tipologie di eventi variano a seconda del livello gerarchico coinvolto e degli obiettivi che vogliamo raggiungere.

Per Folletto l’evento è dunque sinonimo di incentivazione alla forza vendita?
Esatto, incentivazione nelle sue diverse forme: dalla premiazione dei risultati raggiunti all’incoraggiamento per obiettivi più ambiziosi, ma anche incentive in senso ‘classico’, ovvero occasioni di svago e di divertimento.

Quali sono, nello specifico, le tipologie di eventi da voi realizzati?
Le tipologie di eventi sono essenzialmente tre. Innanzitutto i roadshow, che vengono organizzati in occasione del lancio di nuovi prodotti. Sono roadshow nazionali, che vanno a ‘colpire’ i venditori, ovvero i nostri primi acquirenti. Poi abbiamo la cosiddetta ‘Festa Nazionale della Forza Vendita’. Si tratta di un evento di alto livello della durata di due giorni e con cadenza annuale, che coinvolge circa 600 persone, ovvero 300 venditori con i rispettivi accompagnatori. I primi anni sceglievamo sempre mete italiane, invece ultimamente prediligiamo l’estero. L’anno scorso siamo stati a Barcellona e quest’anno, a maggio, andremo a Praga. L’evento si svolge sempre nel primo semestre dell’anno, perché durante la due giorni premiamo i risultati conseguiti nell’anno precedente. Gli obiettivi della Festa sono, quindi, di duplice natura: offrire un’occasione di svago da una parte e premiare le performance più brillanti dall’altra. La terza tipologia, infine, è costituita dagli incentive veri e propri, che vengono organizzati solitamente una volta all’anno e che variano a seconda del target di riferimento. Quelli rivolti alla forza vendita base sono weekend o long weekend in Europa (meta del 2010: Amsterdam, ndr), destinati a un target di massimo duecento venditori per volta, con l’obiettivo di incentivare a nuovi e ambiziosi obiettivi ma anche di offrire attimi di svago e tempo libero. È, insomma, l’incentive nel senso più puro del termine, in cui i momenti istituzionali cedono il passo alle occasioni di relax e divertimento. Infine, all’interno della tipologia incentive, vi sono i viaggi di alto livello, in destinazioni intercontinentali e destinati al middle e top management, cento-centotrenta persone al massimo. L’anno scorso siamo stati in Canada.
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La scelta dei partecipanti, anche in questo caso, è strettamente legata agli obiettivi di vendita. In base a quali criteri vengono scelte le destinazioni?
Per quanto riguarda la Festa Nazionale della Forza Vendita, abbiamo cambiato rotta, dall’Italia all’estero, principalmente a causa della carenza, nel nostro Paese e specie nel Centro-Sud, di grandi strutture atte a rispondere alle nostre esigenze e a ospitare centinaia di persone contemporaneamente. Per la Festa, infatti, abbiamo bisogno di una location con una sala da 600 posti con platea e palco, alberghi cinque stelle con almeno 300 camere doppie e una location che possa ospitare una cena di gala. Un altro criterio di scelta delle destinazioni, naturalmente, è il prezzo pro capite.

A proposito di budget, in che modo ha inciso la crisi sugli eventi Folletto? Fortunatamente, come azienda non abbiamo sentito la crisi e anche il 2010 si è chiuso con segno positivo. La crisi, però, si percepisce a livello più globale, come fosse un ‘segno dei tempi’. Rispetto a dieci anni fa, infatti, c’è più ansia nella rincorsa agli obiettivi, ma soprattutto si è molto più attenti a come vengono spesi i soldi e questa, credo, è una tendenza che continuerà anche in futuro. In merito agli eventi, si è ridotto il budget pro capite, ovvero la disponibilità di spesa per partecipante e in questo discorso sono coinvolte anche le destinazioni. Ad esempio, certe mete come l’Irlanda sono oggi escluse proprio per via dei costi.
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Tornando alle tre tipologie di eventi, ci sono ‘momenti protocollari’ irrinunciabili o decidete di volta in volta la scaletta dell’evento?
La Festa Nazionale della Forza Vendita prevede l’irrinunciabile speech del management al quale fa seguito la premiazione dei venditori più ‘virtuosi’. La grande sfida, ogni volta, è quella di rendere accattivante proprio quest’ultimo momento, poiché il rischio di risultare noiosi e ripetitivi è altissimo. I roadshow per il lancio di nuovi prodotti, invece, sono eventi più aperti alla creatività, e il punto fermo è costituito soltanto da un breve speech informativo e dal fatto di offrire ai partecipanti la visione del prodotto.

Su quali elementi fanno leva gli eventi Folletto?
Emozione e Appartenenza. ‘Emozione’ perché il partecipante deve essere coinvolto, ‘Appartenenza’ perché il venditore deve sentirsi davvero parte di un’azienda capace di esprime la propria forza e il proprio livello di innovazione.

A proposito di creatività, con quali partner collaborate per i vostri eventi? Agenzie di eventi, incentive house e service di spettacolo. Come avviene la scelta?
Non abbiamo la ‘cultura della gara’ e le strutture che ci seguono hanno con noi rapporti esclusivi e consolidati, come Dpr Eventi e Uvet American Express, partner rispettivamente per la parte creativa e per la logistica. Ciò non toglie che, regolarmente, il mercato venga monitorato con analisi comparative sui singoli eventi. In questo caso può capitare che due o tre agenzie siano convocate per una consultazione o per un’analisi comparativa.

Quale ruolo riveste l’ufficio acquisti nella scelta dell’agenzia?
Nessuno, il responsabile del processo dall’acquisto all’evento è l’event manager.

Quale ruolo riveste l’agenzia nell’elaborazione della creatività di un evento?
La creatività è di solito frutto di una ‘mente interna’ all’azienda, oppure viene elaborata a quattro mani con l’agenzia. Folletto, cioè, ha sempre una voce in capitolo e non delega mai completamente all’agenzia la creatività stessa.
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Può fare due o tre esempi di case history?
L’anno scorso l’appuntamento con la Festa Nazionale della Vendita è stato a Barcellona. Folletto, con la collaborazione di Dpr Eventi per idea creativa e show e Uvet American Express per la logistica, ha convocato nella città spagnola i 300 migliori venditori d’Italia, secondo i rendimenti 2010, con i rispettivi accompagnatori. La Festa, della durata di due giorni, ha previsto un accattivante mix tra premiazione e show, secondo il tema ‘Radio Folletto Experience’. Il pubblico ha partecipato direttamente alla realizzazione di una trasmissione radiofonica, con la sapiente regia di deejay professionisti. Un roadshow memorabile, invece, è stato quello organizzato nel 2009 in occasione del lancio della scopa elettrica Folletto VK 140 (agenzie: Dpr Eventi per idea creativa e show, Uvet American Express per logistica, ndr). Memorabile perché l’evento, ‘Folletto Experience’, ha ottenuto ottimi riconoscimenti al Bea Italia 2009 con un secondo posto assoluto e un primo premio come Lancio di Prodotto/Servizio e all’European Bea 2009 con un secondo premio nella categoria Product/Service Launch. Con l’obiettivo di presentare il nuovo prodotto e creare un mood sensoriale e percettivo delle sue caratteristiche, abbiamo creato un percorso alla scoperta di Folletto VK 140 attraverso i cinque sensi, all’interno di un grande ‘contenitore’ multisala. Il risultato è andato al di là delle aspettative: ‘Folletto Experience’ è diventato, a tutti gli effetti, un nuovo sotto brand che esprime i valori dell’essere in Folletto.

Come potremmo quindi definire la ‘Folletto Experience? Una filosofia aziendale e di approccio al prodotto?
La percezione sensoriale è da sempre un punto di forza della strategia di vendita di Vorwerk Folletto. Grazie agli agenti, il prodotto si può vedere, toccare, ascoltare, provare. Con il lancio del VK 140, tutto ciò si struttura come filosofia di vita e marchio di stile. La ‘Folletto Experience’ è un evento aziendale che inaugura una nuova politica di marketing.

Come e da chi viene misurato il Roi degli eventi?
Non ci serviamo di metodi matematici per la misurazione dell’evento. Utilizziamo indagini di soddisfazione dei partecipanti, quali i sondaggi post evento. La satisfaction dichiarata, per noi, vale più di ogni cosa. Vi sono, poi, parametri particolarmente indicativi del gradimento, come ad esempio la percentuale, fisiologica, di coloro che non si presentano all’evento. Ebbene, monitoriamo costantemente questa percentuale e se essa cresce... drizziamo le antenne, poiché significa che è in atto un passaparola negativo sugli eventi Folletto.

Qual è il ruolo della ‘casa madre’ nell’elaborazione delle strategie di comunicazione?
Nessuno. In Italia abbiamo un margine totale di autonomia.

Parliamo di sponsorizzazioni. A quali discipline / squadre è legato il vostro marchio e perché?
Sport, e in Italia, purtroppo, se vuoi visibilità a livello nazionale c’è solo il calcio, e solo la serie A. Siamo partner top del Parma Calcio per la stagione 2010/2011. È una squadra giovane, dinamica, tenace e molto legata ai valori di Parma, città riconosciuta in Italia e all’estero per la sua serietà, cultura, educazione, professionalità e caparbietà. Valori fondanti della professione del nostro venditore. Oltre alla comunicazione con il mondo esterno, abbiamo curato anche quella con il ‘nostro mondo’. A ogni partita casalinga, infatti, una nutrita rappresentanza della forza vendita vive una giornata speciale: ristorante in esclusiva sugli spalti, tribuna d’onore, walk about sul campo, partecipazione alla conferenza stampa del dopo partita. Ultima considerazione, non meno importante, il Parma è una squadra ‘trasversale’, simpatica a tutti, e non crea schieramenti fra tifosi nella nostra eterogenea rete di vendita.
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Può citare un progetto futuro?
Tante idee in cantiere. Ancora calcio per quanto riguarda le sponsorizzazioni, mentre sul fronte eventi stiamo organizzando, insieme ai partner Dpr Eventi e Uvet American Express, la Festa Nazionale della Forza Vendita 2011. Come anticipato, andremo a Praga, in maggio, e a ospitarci sarà l’Hilton di Praga. L’evento, come sempre, sarà su due giorni: il venerdì pomeriggio si aprirà con uno show interattivo, in cui il pubblico sarà protagonista e non più spettatore passivo, il sabato mattina sarà offerta a tutti la possibilità di visitare la città, mentre il pomeriggio, dopo un irrinunciabile pranzo da U-Fleku, la seconda parte dell’evento sarà dedicata al momento ‘di gala’, con la premiazione dei primi venditori in classifica.

Cosa le piace di più del suo lavoro?
È un lavoro dinamico, tutto da scoprire, e non sai mai quello che succederà domani. Il contatto con pubblici diversi, inoltre, obbliga a mettersi continuamente in gioco. Il mio motto è: domani è sempre un altro giorno, e come tale va affrontato.

Come si inserisce la sua figura all’interno dell’organigramma aziendale?
La mia è una figura strategica e autonoma, in parallelo al marketing, che risponde direttamente al consigliere delegato.

Cosa c’è nel futuro degli eventi Folletto?
La multimedialità: internet, con tutte le sue declinazioni, sarà sempre più protagonista degli eventi, integrandosi, senza mai sostituire, il contatto dal vivo con il pubblico.