Interviste

Smemoranda, cultura e partecipazione per la community del brand

Il divertimento responsabile, l'importanza di esprimersi in modo libero, la cultura come partecipazione. Ecco i valori che il mitico diario-agenda che da oltre trent'anni diverte e intrattiene il pubblico di ogni età, esprime oggi anche attraverso eventi di creatività urbana, musica, sport, arte, danza. Dalla rivista e20, pubblichiamo l'intervista a Valeria Bodanza.
Da e20, luglio-agosto 2012Smemoranda risale al 1979. Oggi, con la 35ma uscita, ha raggiunto quota 25 milioni di copie e la sesta generazione di studenti. Cultura e spettacolo, satira e critica sociale e di costume, musica e impegno su tematiche di interesse collettivo, firme straordinarie, ironia e… quadretti: questi gli asset di uno dei brand italiani con la più alta share of mind. Dai primi anni Novanta, fa parte di un gruppo industriale, oggi holding Gut Edizioni, che crea, realizza, distribuisce e promuove i più importanti brand del settore cartolibrario.  comunicazione del brand è cambiato, tenendo fermi sia l’approccio ludico reso con un’ironia intelligente e mai triviale, sia gli obiettivi: valorizzare la sua identità distintiva e il carattere iconico e multitasking del prodotto. L’agenda, infatti, ha oggi, come allora, una triplice funzione d’uso: tecnica, come agenda scolastica evoluta; privata, come diario intimo; pubblica, come magazine ricco di contenuti da condividere. D’altra parte, il teenager vive in network i propri riti e miti, costruisce innanzitutto online quella che sarà la propria memoria biografica, è insieme follower e leader di comunità, apprende e propone di continuo nuovi linguaggi e nuove forme di gioco e di relazione. ‘Smemo’ ha pertanto adeguato la tattica di proposition, valorizzando l’affinità di passioni e spostando progressivamente il centro critico della comunicazione dall’universo del brand all’universo del target. “I due cardini di questo nuovo approccio - spiega Valeria Bodanza (nella foto), communication manager Smemoranda - sono il commercial e il piano media. Sul fronte del video-spot, se fino al 2009/2010 protagonisti erano i volti più noti del cabaret italiano, direttamente dal palco di Zelig, a partire dalla campagna 2010/2011 sono entrati in scena i giovani, 'vip' in virtù della propria personalità, capaci di proporre performance inedite e libere, improvvisate, non pre-ordinate“. strategia media, troviamo un’evoluzione significativa, coerente con la crescita di questa intelligenza collettiva: più web e social network, più cinema young, più eventi (musicali, sportivi, culturali, di intrattenimento, artistici, scolastici), meno stampa, meno tv e meno radio (la rinuncia più sofferta).A quanto ammonta il budget di comunicazione 2012? Può specificare la percentuale relativa a eventi, sponsorizzazioni e pubblicità? Il 25% del budget complessivo di 500mila euro, in calo del 10% rispetto al 2011, viene investito in eventi e sponsorizzazioni, altrettanto nel cinema e nel web. Il restante nella stampa, produzioni, progetti speciali e promotion. 
(Un momento della conferenza stampa Smemoranda 16mesi 2012)Quali sono le tipologie di eventi più frequenti e quale il target?  Il piano si articola in eventi propri e, in misura maggiore, eventi compartecipati. Tra le collaborazioni consolidate, diversi eventi 'teen & young': i festival musicali e cinematografici di Italia Wave, Giffoni, Sottodiciotto, e alcuni tornei sportivi tra i quali il Torneo interscolastico di Basket Nba School Cup e il Torneo internazionale di Tennis dell’Avvenire. Tra gli eventi gestiti in proprio da Smemoranda, ogni anno si svolgono quattro convention private dedicate alla forza vendita e un evento business/consumer, tipicamente a inizio estate, un singolare mix tra conferenza stampa e festa. In quest’occasione, i direttori Gino e Michele e Nico Colonna, con alcuni collaboratori dell’edizione, presentano ai lettori e agli operatori culturali il nuovo diario e le tante novità collegate. Quest’anno è stata organizzata negli splendidi spazi di Feltrinelli Express, per il pubblico della Libreria e i fan Smemo, coinvolti tramite Facebook. Quali sono i settori a cui vi legate maggiormente per i vostri eventi e perché?  Smemo è nata come progetto culturale, prima di diventare un’esperienza imprenditoriale di successo, e ha coltivato negli anni la passione per ogni manifestazione creativa e artistica, specie se a carattere collettivo, senza rinunciare alla musica, allo spettacolo, alla moda e allo sport.Il co-marketing è un ‘territorio’ che frequentate? Territorio esplorato con prudenza e con successo, e con player di grandissimo rilievo. Tra i progetti di co-marketing più recenti, quello con Vodafone, che ha collegato l’acquisto della Smemo a una gift card telefonica. 
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(Festa realizzata all’Idroscalo di Milano per il trentennale di Smemoranda)A quali manifestazioni nazionali e internazionali partecipate? Partecipiamo a kermesse come la Fiera del Libro di Torino, il Festival della Letteratura di Mantova e il Festival del Racconto di Carpi, occasioni di incontro tra autori e lettori prima che opportunità di rilancio dei 'consumi culturali'. La vocazione internazionale della holding di cui Smemo fa parte ha creato molte opportunità di acquisizione e promozione in saloni business di rilievo internazionale, come il Licensing Show di Las Vegas, salone multisettoriale, oppure Paperworld e Big Buyer, dedicati allo stationery. Quanto a Smemoranda, il progetto è troppo legato allo specifico culturale italiano per poter essere esportato con una semplice traduzione; necessario un processo di localizzazione complesso che ha scoraggiato ogni slancio. Diverso il discorso se pensiamo al brand, forte di una reputazione specchiata, di un look 'cool &friendly' e di una solidità valoriale che lo rendono appetibile in qualsiasi mercato e declinabile in qualsiasi ambito di consumo, almeno in area europea. Per esempio, 'All Black Smemo', 16mesi tematica bilingue italiano- inglese, presentata alla Fiera di Francoforte, ha incontrato un particolare apprezzamento del pubblico spagnolo e tedesco. Attualmente in studio un diario europeo che valorizzi costumi, stili e tradizioni nazionali, e promuova un’identità sopranazionale che i più giovani potranno vivere ed esprimere con consapevolezza. Le agorà internazionali potranno essere una vetrina efficace. Può farci un esempio delle vostre strategie di comunicazione? La case history è il mega-evento di Ligabue a Campovolo (luglio 2011, ndr), per il quale Smemoranda ha organizzato l’area campeggio SmeMotel, prodotto una Smemo a tiratura limitata, realizzato un video-documentario della giornata che ha poi introdotto il film in 3D del concerto e, in parallelo, sostenuto le attività di informazione, sensibilizzazione e charity per Emergency: non un singolo evento dunque, ma una serie di attività integrate. Quali messaggi vuole comunicare il vostro marchio attraverso gli eventi? La gioia del divertimento responsabile, il valore e la bellezza di un’esperienza condivisa, l’importanza di esprimersi in modo libero, non convenzionale, la cultura come partecipazione. 
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(Fondazione Smemoranda e Lella Costa insieme per Emergency)Parliamo ora di Csr...  Di responsabilità sociale Smemo si occupa dagli anni Settanta, considerato che l’impegno politico del gruppo fondatore e tuttora dirigente era una pacifica militanza democratica orientata a progetti di integrazione, coesione sociale, difesa dei diritti civili, e una volontà di confronto allargato e di partecipazione. Questa attitudine si è via via ampliata, includendo progetti di sensibilizzazione, raccolta fondi, charity, a sostegno di comunità disagiate e piccole Onlus locali così come progetti internazionali, come quelli realizzati da Emergency, Ong che Smemo sostiene fin dalla sua fondazione. Poco dopo il Duemila, Smemoranda ha poi avviato un progetto di tutela ambientale, uno tra i primi in Italia e il primo nell’ambito dell’editoria scolastica che ha consentito la compensazione delle emissioni di CO2 attraverso la riforestazione di ampie aree boschive in Lombardia. La nascita della Fondazione Smemoranda ha infine consentito di orientare le risorse e strutturare le attività in modo sistematico, garantendo una partecipazione solida e continuativa a progetti di rilievo, come il Programma Italia di Emergency. Quale valore aggiunto dà occuparsi di eventi e comunicazione?  Sul piano umano, intellettuale e relazionale, è un’esperienza tanto impegnativa quanto proficua. Sul piano del riscontro professionale, è un’attività frustrante come poche: sul piano strategico, poca meritocrazia; sul piano creativo, le buone idee sono trattate come nate sotto la doccia; quanto poi al lavoro di gestione, pazzesco anche quando ben organizzato, come fosse ordinaria amministrazione. Non sempre, ovvio… Cosa c’è nel futuro degli eventi per il vostro marchio? Eventi di creatività urbana, di musica e spettacolo, arte, street art, scrittura, sport, danza, poesia. Ma anche contest online ed eventi itineranti di informazione e sensibilizzazione su tematiche calde come il divertimento responsabile e sicuro e il sesso consapevole e protetto…