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AEFI: il sistema fieristico italiano vale 60 miliardi di euro. Nel 2015, 959 manifestazioni e 22 milioni di visitatori
L'Associazione Esposizioni e Fiere Italiane ha presentato a Roma dati e attività del comparto alla comunità internazionale delle Ambasciate, delle rappresentanze diplomatiche e degli operatori. Le fiere sono uno strumento di valorizzazione del made in Italy nel mondo e l'unico strumento a disposizione delle Pmi per farsi conoscere all'estero. L’internazionalizzazione è dunque un driver vincente per accompagnare lo sviluppo del business delle aziende.
' Le Fiere Italiane tra Settori e Territori' è il titolo dell’incontro che si è svolto a Roma, organizzato da AEFI - Associazione Esposizioni e Fiere Italiane, per presentare alla comunità internazionale delle Ambasciate e delle rappresentanze diplomatiche di tutto il mondo e agli operatori, i dati e le attività del comparto fieristico italiano e le iniziative previste per il prossimo anno.
Ettore Riello, presidente di AEFI, ha ricordato come proprio dalle fiere si origini il 50% dell’export delle nostre aziende. “Per il 75% delle PMI italiane, lo strumento ‘fiera’ rappresenta l’unico mezzo di promozione oltreconfine. Grazie a progetti e iniziative nuove, e all’ampliamento dei servizi offerti, le manifestazioni fieristiche si sono evolute e sono sempre meno spazi fisici in cui esporre e sempre più partner e consulenti per il business delle aziende, in grado di accompagnarle nella definizione di strategie tailor made”.
L’internazionalizzazione e la valorizzazione dell’intero comparto sono alcuni dei temi principali dell’attività di AEFI.
I numeri del settore parlano da soli: nei quartieri espositivi italiani (che occupano una superfice complessiva di 4 milioni e 200 mila metri quadrati) nel 2015 sono state programmate 959 manifestazioni, 190 delle quali a carattere internazionale (queste ultime dedicate per il 18% al settore tessile; per il 13% a sport, hobby, intrattenimento e arte; per il 10% al Food&Beverage e ospitalità e per il 10% alla meccanica).
Ettore Riello, presidente di AEFI, ha ricordato come proprio dalle fiere si origini il 50% dell’export delle nostre aziende. “Per il 75% delle PMI italiane, lo strumento ‘fiera’ rappresenta l’unico mezzo di promozione oltreconfine. Grazie a progetti e iniziative nuove, e all’ampliamento dei servizi offerti, le manifestazioni fieristiche si sono evolute e sono sempre meno spazi fisici in cui esporre e sempre più partner e consulenti per il business delle aziende, in grado di accompagnarle nella definizione di strategie tailor made”.
L’internazionalizzazione e la valorizzazione dell’intero comparto sono alcuni dei temi principali dell’attività di AEFI.
Per anni l’Associazione ha portato avanti una campagna per il necessario supporto al settore e per un corretto riconoscimento del ruolo delle fiere, riconoscimento che quest’anno è arrivato grazie anche alla sensibilità del viceministro Calenda, che ha inserito le fiere nel Piano di promozione straordinaria per il Made in Italy, rimarcandone il ruolo di leva strategica per la crescita del Paese.
Altro aspetto attuale su cui si è soffermato Riello è quello della necessità di una corretta tassazione in riferimento all’applicazione dell’Imu ai padiglioni fieristici.
Altro aspetto attuale su cui si è soffermato Riello è quello della necessità di una corretta tassazione in riferimento all’applicazione dell’Imu ai padiglioni fieristici.
I numeri del settore parlano da soli: nei quartieri espositivi italiani (che occupano una superfice complessiva di 4 milioni e 200 mila metri quadrati) nel 2015 sono state programmate 959 manifestazioni, 190 delle quali a carattere internazionale (queste ultime dedicate per il 18% al settore tessile; per il 13% a sport, hobby, intrattenimento e arte; per il 10% al Food&Beverage e ospitalità e per il 10% alla meccanica).
Complessivamente, le 959 fiere hanno movimentato 22 milioni di visitatori; 13 milioni di loro – di cui il 10% provenienti dall’estero – sono stati attirati dalle manifestazioni internazionali. Complessivamente, il giro d’affari generato durante le fiere, è stato di 60 miliardi di euro.
Le Fiere italiane, inoltre, nel corso del 2015 hanno organizzato ben 89 manifestazioni all’estero e ciò evidenzia il ruolo attivo a sostegno delle nostre esportazioni.
Le Fiere italiane, inoltre, nel corso del 2015 hanno organizzato ben 89 manifestazioni all’estero e ciò evidenzia il ruolo attivo a sostegno delle nostre esportazioni.
“Sempre per supportare il processo di internazionalizzazione del comparto, come AEFI abbiamo avviato una serie attività con la collaborazione del Ministero degli Affari Esteri. Abbiamo inoltre siglato due Memorandum of Understanding, con l’Iran-International Exhibitions Company e con TECA-Taiwan Exhibition and Convention Association, che mirano a contribuire alla crescita economica mettendo a fattor comune, da un lato, l’esperienza specifica dei nostri associati nell’organizzazione di eventi dedicati a comparti specifici e, dall’altro, il crescente interesse e le opportunità di business offerte dal tessuto economico dei due Paesi. Nel 2016 continueremo a lavorare allo sviluppo del progetto di internazionalizzazione", ha concluso Riello.
Parlando di collaborazione sui nuovi mercati, Pietro Piccinetti, coordinatore della Commissione Internazionalizzazione di AEFI e amministratore delegato di Pordenone Fiere, ha ribadito come il sistema fieristico italiano sia uno dei più importanti a livello internazionale, al secondo posto in Europa, dopo la Germania per dimensione e capacità di attrazione, e quarto a livello mondiale e le fiere, oggi, hanno sempre più il ruolo di partner e consulenti per il business delle aziende, in grado di accompagnarle nella definizione di strategie e di supportarle concretamente nel presidio di mercati internazionali strategici. Per questo è fondamentale riuscire a sviluppare partnership e collaborazioni con i mercati emergenti.
Parlando di collaborazione sui nuovi mercati, Pietro Piccinetti, coordinatore della Commissione Internazionalizzazione di AEFI e amministratore delegato di Pordenone Fiere, ha ribadito come il sistema fieristico italiano sia uno dei più importanti a livello internazionale, al secondo posto in Europa, dopo la Germania per dimensione e capacità di attrazione, e quarto a livello mondiale e le fiere, oggi, hanno sempre più il ruolo di partner e consulenti per il business delle aziende, in grado di accompagnarle nella definizione di strategie e di supportarle concretamente nel presidio di mercati internazionali strategici. Per questo è fondamentale riuscire a sviluppare partnership e collaborazioni con i mercati emergenti.