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Guglielmi (Cosmit): Salone vs. FuoriSalone. "Nessuna competizione, ma in principio fu la fiera"

Non sono in concorrenza, ma il FuoriSalone esiste e cresce solo grazie al Salone del Mobile, la manifestazione fieristica che ogni anno porta a Milano il meglio del design internazionale. Le fiere sono portavoce di un’istanza culturale prima che industriale e questa è la mission di Cosmit. L’intervento di Guglielmi al 'Forum internazionale sul settore fieristico'.

guglielmi.jpg“Il FuoriSalone esiste perché al Salone non c’è più spazio”. Esordendo con ironia, Carlo Guglielmi (nella foto), presidente e amministratore delegato Cosmit, a poco più di venti giorni dall’edizione 2012 del Salone Internazionale del Mobile, ha partecipato all’incontro organizzato da Fondazione Fiera Milano ('Le fiere negli anni 2.0 - Forum internazionale sul settore fieristico') parlando di fiere a tutto campo.

Come rappresentante di una delle manifestazioni più internazionali, case study emblematica anche per il fenomeno FuoriSalone che ogni anno porta al di fuori dei padiglioni fieristici iniziative e attività in nome di un concetto di ‘fiera allargata’, Guglielmi è intervenuto dopo la Lecture della docente Bocconi Francesca Golfetto (vedi notizia correlata).

Come ha ricordato Golfetto, questo è un momento in cui anche le fiere guardano all’experience come modello per proporre ai visitatori un contenitore che vada al di là della mera esposizione di prodotto.
“La fiera è un momento in cui i prodotti divengono espressione della cultura del Paese prima ancora che del sistema industriale - ha proseguito Guglielmi -. La fiera, anche per noi organizzatori, è un’occasione per promuovere la cultura e il territorio. Lo faremo anche quest’anno con una manifestazione all’interno della Biblioteca Ambrosiana, una vera e propria istituzione milanese, patrimonio della cultura che pochi cittadini conoscono davvero”.
 
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E a proposito di experience, il riferimento al FuoriSalone era pressoché inevitabile. Esiste concorrenza tra la fiera e il fenomeno che ogni anno, in misura sempre più massiccia e strutturata, invade la città?
“I visitatori del FuoriSalone sono diversi da quelli del Salone - ha risposto Guglielmi -. Circa il 60% di coloro che frequentano il circuito cittadino non vengono poi nei padiglioni fieristici e viceversa. Il FuoriSalone è un bene, ma, è bene ribadirlo, se non ci fosse il Salone non ci sarebbe il FuoriSalone e questo dovrebbero ricordarselo bene anche le istituzioni, che dovrebbero supportare esposizioni internazionali di questo calibro in modo molto forte”.

E sul sistema fieristico in generale, Guglielmi è spontaneamente intervenuto dichiarando la necessità di razionalizzare il sistema stesso: “Non è più necessario che in Italia vi siano così tanti poli fieristici. Ne abbiamo bisogno pochi ma di grande qualità, con respiro internazionale. Il discorso vale anche per l’Europa: una fiera per ogni settore è davvero sufficiente e andrebbero incentivate le aziende che partecipano alle varie esposizioni fuori dall’Europa. Incentivate ma anche aiutate a conoscere il Paese in cui vanno, e infine difese dai rischi della contraffazione”.

Chiara Pozzoli