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Vincenzo Tumminello nuovo presidente di Sicilia Convention Bureau
Il nuovo presidente, in carica dal 6 marzo scorso, sostituisce Edoardo Massaglia, sotto la guida del quale ha preso avvia il CB. Nel solco di continuità e ascolto delle esigenze di operatori e territorio le intenzioni di Tumminello per il nuovo mandato.
Passaggio di consegne al Sicilia Convention Bureau. Il nuovo presidente entrato in
carica il 6 marzo è Vincenzo Tumminello, deputy regional manager di UniCredit,
insediatosi al posto di Edoardo Massaglia che ha guidato il CB fin dalla sua costituzione.

Palermitano, Tumminello, 57 anni, ha una lunga esperienza lavorativa iniziata nella
seconda metà degli anni '70 al Banco di Sicilia di Milano, banca presso cui ha svolto
quasi tutta la sua carriera occupandosi fra l’altro di attività internazionale e di rapporti
con aziende, soprattutto sulle piazze di Roma e Milano.

Dal 1998 al 2006 è stato
direttore finanziario (CFO) della Banca. Nel 2007 diventa responsabile Private del
Banco di Sicilia e, nel 2010, assume la carica di responsabile del network Private
Sicilia, uno dei sette network in cui è divisa la Divisione Private di UniCredit in Italia.
Attualmente è responsabile del Settore Pubblico e dello Sviluppo del Territorio per la
Regione Sicilia, con il ruolo di Deputy Regional Manager e adesso anche presidente del Sicilia Convention Bureau.
Presentato agli affiliati durante la Master Class 2013, il nuovo Presidente ha raccontato il progetto di Sicilia Convention Bureau nel suo percorso. Riportiamo le sue parole.
Come ha accolto la notizia di diventare presidente del Sicilia Convention Bureau?
Come si accoglie una sfida in un campo completamente nuovo: curiosità, un po’ di
apprensione, ma anche molta voglia di apprendere e di provare a dare un contributo.
In questo senso, spero che lo svolgere contemporaneamente un ruolo di prima
responsabilità in Sicilia nell’ambito della Banca tradizionale possa contribuire a
migliorare la cooperazione fra il SCB e la banca stessa.
Cosa vuol dire, nel quotidiano, entrare in un progetto come Sicilia Convention
Bureau e quali sono le sue idee per lo sviluppo futuro?
Nel quotidiano vuol dire
migliorare la capacità di saper dividere l’agenda, il tempo e anche la testa fra tante
cose, a volte profondamente diverse fra loro, ma tutte ugualmente importanti e
delicate.
Circa il futuro credo che, prima di lanciarsi in nuovi progetti sia indispensabile saper
ascoltare, osservare, capire. Diversamente, sarebbe irrispettoso per chi mi ha
preceduto e per chi lavora ancora oggi nella struttura. Verrà il momento poi per nuove
idee, da trovare insieme, e per un piano di crescita che dovrà essere realista ma
ambizioso.
Come crede che un grande gruppo come UniCredit possa aggiungere valore al turismo
in Sicilia?
Siamo in 22 Paesi, con decine di milioni di clienti e oltre 160.000
dipendenti. Certamente la forza per propagandare la Sicilia l’abbiamo; bisogna saper
trovare un modo non invasivo ma efficace.
Infine due parole sulla collaborazione tra privato e pubblico...
Devo premettere che non credo che tutto quello che è privato sia efficiente e tutto il
pubblico non lo sia. Ciò premesso, SCB svolge un ruolo di stimolo all’attività turistica
regionale che certamente è molto affine agli Enti Pubblici del nostro Territorio. Trovare
il giusto equilibrio e la corretta collaborazione fra questi due mondi è, probabilmente,
la sfida più complessa, ma proprio per questo la più affascinante che mi attende.