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OMG presenta i nuovi tool per la valutazione dell’attention, cresce del +8% nel 2023 e punta al +12% nel 2024. Girelli: “Lavoriamo per cogliere le opportunità irripetibili del digitale integrandole nelle unit. Le gare al ribasso non generano qualità”
Omnicom Media Group prosegue il percorso intrapreso con i partner Ipsos, Ainem e Nielsen per offrire al mercato un nuovo approccio per qualificare il tema dell’attenzione agli stimoli pubblicitari, attraverso i risultati dello studio Beyond Visual Attention.
Sono state presentate infatti stamane alla stampa i nuovi strumenti che l'azienda, a partire dal mese di ottobre, metterà a disposizione dei propri clienti e del mercato per la pianificazione strategica e media di dataset contenenti kpi per ottimizzare l'attenzione (leggi la news).
Gli strumenti si strutturano anche in base ai dati della ricerca Beyond Visual Attention che verrà presentata il prossimo 5 ottobre alle 10:30 presso Fondazione Feltrinelli a Milano.
Come confermato ai nostri microfoni da Marco Girelli, CEO di Omnicom Media Group, il 2023 è per la company un anno positivo, nonostante le difficoltà dovute all'inflazione e alla permanenza delle questioni geopolitiche, che ha visto una crescita del business del +8% (una crescita 4 volte superiore a quella del mercato, circa il 2%), l'acquisizione di importanti nuovi clienti come Armani, Beiersdorf, Satispay, tutto l'automotiv di Jaguar, con più del 50% del fatturato realizzato con servizi che vanno al di là del "media tradizionale", basti vedere il raggiungimento dei 100 milioni di euro di fatturato ottenuto da Hearts & Science."
Forte di questi risultati e dei nuovi clienti in portfolio, il manager prevede per il 2024 una crescita tra il 10 e 12%. "Vedo ottenere ottime performance dalle molte iniziative che abbiamo messo a disposizione del mercato, e questo ci fa essere positivi per il futuro. OMG continua a spingere per la differenziazione lungo varie linee di business tutte integrate tra loro, vedi TRKKN, società specializzata su Google. Non solo le agenzie vanno bene, ma tutta la filiera dell'offerta del Gruppo sta portando ottimi risultati."
Per quanto riguarda i nuovi strumenti disponibili da ottobre, l’implementazione dei tool concerne la piattaforma internazionale proprietaria OMNI per il planning strategico e gli strumenti di mercato Kubik per il planning televisivo e Nielsen Media Impact. La ricerca, che ha come obiettivo la comprensione dei meccanismi attenzionali e della sua misurazione, è stata tradotta - con l'aiuto di Nielsen - in indicatori granulari che lavorano a livello di target, mezzo e canale, mentre in televisione è possibile arrivare a livello di singola rubrica pubblicitaria per compiere scelte più efficaci sulle campagne di comunicazione.
“Con questo studio approfondito e questa implementazione diretta nel nostro lavoro quotidiano siamo in grado di aggiungere ulteriore valore alla nostra consulenza, promuovendo al tempo stesso una nuova leva di crescita per il mercato adv. – ha sottolineato Marco Girelli, CEO di Omnicom Media Group – Attraverso questo approccio l’attenzione delle persone viene rispettata e i brand sono in grado di ridurre al minimo il loro impatto sull’overload informativo, raggiungendo comunque i propri obiettivi di business”.
Sul fronte gare il manager richiama l'attenzione circa la tendenza al ribasso per la scelta dell'agenzia nelle gare: " Osservo questa dinamica con un pò di preoccupazione. Vedo una tendenza ad avviluppare le partecipazioni basate sul puro buyng, che rischia di creare nel tempo situazioni talmente estreme che mineranno la qualità del servizio offerto, andando a danneggiare gli stessi clienti. Una dinamica di confronto basata sul puro prezzo, e non sulla capacità di generare efficacia e strutturazione del servizio, rischia di creare un danno a tutto il sistema, anche all'offerta stessa. Dovrebbe invece vincere nel confronto la qualità dei contenuti e dell'esperienza che gli utenti fanno con il media."
La visione di business di OMG si sposa anche con un approccio sostenibile della comunicazione, che parte a monte del processo decisionale, che fa della capacità di valutare l'attenzione dell'utente l'elemento di rilevanza del messaggio, che ne aumenta la qualità creativa e al contempo limita il disagio del fruitore nel dover lottare con adv irrilevanti, fuori luogo, senza componenti memorabili, ma inquinanti l'attenzione e l'ambiente per via dell'immissione di CO2 che ogni comunicazione digitale genera. Quantità ingenti, che vanno ben oltre il percepito comune e che la Company vuole abbassare puntanto sulla qualità delle comunicazioni, amplificate sul media adeguato secondo gli interessi dell'utente.