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Campo Dall'Orto (Rai): 'Un accordo con il Politecnico per adv e contenuti crossmediali'
La Rai e il Politecnico di Milano insieme per collaborare su specifiche aree. L'accordo, come anticipato da ADVexpress (leggi news), è stato firmato ufficialmente oggi, 11 luglio, da Antonio Campo Dall'Orto, direttore generale Rai, e da Giovanni Azzone, Rettore del Politecnico di Milano, presso il Centro Produzione Rai di Milano.
Si tratta di una collaborazione scientifica triennale finalizzata a sviluppare progetti di ricerca e sviluppo sulle potenzialità innovative dei servizi audiovisivi, nell'ottica di offrire contenuti maggiormente appetibili al pubblico e di affermare il servizio pubblico radio televisivo come soggetto capofila dell'innovazione italiana nell'ambito del settore audiovisivo.
Come ha spiegato Campo Dall'Orto ai microfoni di ADVexpressTv, sono cinque le aree sulle quali si concretizza l'accordo, che coinvolgono tutti i differenti 'ambiti' dell'azienda:
- lo studio dei processi produttivi nativi digitali (l'owner è il Centro di Produzione Televisiva Rai)
- lo sviluppo di contenuti in ambito crossmediale (Area Marketing)
- lo sviluppo di nuove interfacce per le tv connesse (Area Digital)
- lo studio delle potenzialità dal punto di vista dell'advertising nei nuovi ambiti crossmediali (Rai Pubblicità)
- lo studio di iniziative a supporto della Digital Inclusion (Team del Dg)
L'obiettivo è accrescere l'utilizzo di format e contenuti pensati e prodotti per i nuovi media, offrendo capacità di partecipazione interattiva al pubblico dei media digitali, nel rispetto della qualità dell'informazione e del pluralismo.
Sul fronte dell'advertising, come ha spiegato il manager ai nostri microfoni, verranno prese in esame in particolare le nuove opportunità che un soggetto come Rai può cogliere dai media digitali. D'altra parte, nonostante si parli sempre più di pubblicità targettizzata e basata sugli interessi, può risultare ancora complicato per un editore tv staccarsi dalla tradizionale logica della diffusione dei messaggi all'interno del flusso televisivo.
In un Paese come l'Italia, dove persiste il digital divide (basti pensare che 24 milioni di italiani non accedono a Internet), ma dove allo stesso tempo è forte il legame tra gli individui e la tv, proprio lo schermo televisivo può diventare lo strumento attraverso cui avvicinare le persone e far comprendere loro l'importanza di essere 'connessi'. Non solo. Proprio le nuove 'Smart Tv', ovvero tutti i televisori in vendita da gennaio 2016, possono costituire un ulteriore elemento utile a stimolare l'audience all'utilizzo della rete.
La mission della Rai, d'altra parte, come si legge nella convenzione, è "fornire servizi audiovisivi anche sulle nuove piattaforme di distribuzione, promuovendo l'evoluzione tecnica e lo sviluppo industriale del Paese, l'offerta digitale, la diffusione dei vantaggi generati dalle nuove tecnologie e la relativa estensione alla collettività, in un contesto innovativo e concorrenziale".
Una sfida impegnativa, alla quale è possibile rispondere in modo efficace soltanto facendo sistema con altri soggetti. Come il Politecnico di Milano, appunto, che da sempre collabora con le maggiori realtà produttive del Paese e che può fornire alla Rai non solo le competenze, ma anche i nuovi professionisti necessari a cavalcare l'onda del cambiamento e a far compiere all'azienda la trasformazione definitiva in Media Company multicanale.
"Per servire il Paese al meglio bisogna innanzitutto comprenderne i bisogni e le aspirazioni e l'unico modo per fare ricerca oggi è analizzare i comportamenti - ha detto in conferenza stampa Campo Dall'Orto -. Grazie al Politecnico di Milano potremo essere anche più efficienti in questo senso".
Le attività di ricerca previste sono il frutto della convergenza di competenze ingegneristiche, manageriali, di bio-marketing e di design. Ad essere coinvolte saranno in particolare le Facoltà di Ingegneria Biomedica, Ingegneria Gestionale e Ingegneria Informatica.
"Il Politecnico di Milano è nato 153 anni fa con l'obiettivo di garantire lo sviluppo economico del Paese ed è impossibile riuscirci se non ci si adatta alla variabilità delle situazioni e dei comportamenti - ha esordito Azzone - . Il Politecnico è un'Università internazionale ma fortemente radicata nella cultura italiana, caratterizzata da un'alta capacità di innovazione e da una forte creatività. Sono convinto che collaborare con altri soggetti sia fondamentale: il Politecnico non può restare chiuso dentro le proprie mura ma deve contribuire allo sviluppo del Paese".
Nel promuovere lo sviluppo e il trasferimento delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, il Politecnico di Milano potrà a sua volta sviluppare le proprie azioni di formazione nel settore multimediale con il supporto delle strutture della Rai.
Già in passato il Politecnico di Milano e Rai avevano collaborato su singole iniziative, ma ora, grazie al nuovo accordo, la collaborazione diventerà strategica. Un Comitato misto di gestione composto da membri delle due istituzioni sarà incaricato di favorire e verificare le attività di ricerca concordate.
La presentazione dell'accordo è stata anche l'occasione per chiedere al dg Rai un commento in merito alla performance televisiva degli Europei, che si sono conclusi ieri sera, 11 luglio, con la vittoria del Portogallo sulla Francia (leggi news). Come ha dichiarato il manager ai microfoni di ADVexpressTv, televisivamente parlando, gli Europei sono stati un successo: ascolti senza precedenti e un'offerta multipiattaforma che, a parere di Campo Dall'Orto, è stata in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi fascia di pubblico.
Ora non resta che attendere l'autunno, quando per la Rai, come anticipato in occasione della presentazione dei palinsesti (leggi news) sfodererà due assi nella manica: il rinnovamento della programmazione (ben il 33% dei programmi sarà rinnovato, ndr.) e Rai Play, che punta a fornire al pubblico contenuti on demand, da vedere su più dispositivi, anche in un’ottica di personalizzazione del servizio.
Una nuova piattaforma alla quale in azienda si sta già lavorando alacremente, tanto che, come ha affermato Campo Dall'Orto ai nostri microfoni, nessuno può permettersi di pensare ancora alle vacanze.
Serena Piazzi
Si tratta di una collaborazione scientifica triennale finalizzata a sviluppare progetti di ricerca e sviluppo sulle potenzialità innovative dei servizi audiovisivi, nell'ottica di offrire contenuti maggiormente appetibili al pubblico e di affermare il servizio pubblico radio televisivo come soggetto capofila dell'innovazione italiana nell'ambito del settore audiovisivo.
Come ha spiegato Campo Dall'Orto ai microfoni di ADVexpressTv, sono cinque le aree sulle quali si concretizza l'accordo, che coinvolgono tutti i differenti 'ambiti' dell'azienda:
- lo studio dei processi produttivi nativi digitali (l'owner è il Centro di Produzione Televisiva Rai)
- lo sviluppo di contenuti in ambito crossmediale (Area Marketing)
- lo sviluppo di nuove interfacce per le tv connesse (Area Digital)
- lo studio delle potenzialità dal punto di vista dell'advertising nei nuovi ambiti crossmediali (Rai Pubblicità)
- lo studio di iniziative a supporto della Digital Inclusion (Team del Dg)
L'obiettivo è accrescere l'utilizzo di format e contenuti pensati e prodotti per i nuovi media, offrendo capacità di partecipazione interattiva al pubblico dei media digitali, nel rispetto della qualità dell'informazione e del pluralismo.
Sul fronte dell'advertising, come ha spiegato il manager ai nostri microfoni, verranno prese in esame in particolare le nuove opportunità che un soggetto come Rai può cogliere dai media digitali. D'altra parte, nonostante si parli sempre più di pubblicità targettizzata e basata sugli interessi, può risultare ancora complicato per un editore tv staccarsi dalla tradizionale logica della diffusione dei messaggi all'interno del flusso televisivo.
In un Paese come l'Italia, dove persiste il digital divide (basti pensare che 24 milioni di italiani non accedono a Internet), ma dove allo stesso tempo è forte il legame tra gli individui e la tv, proprio lo schermo televisivo può diventare lo strumento attraverso cui avvicinare le persone e far comprendere loro l'importanza di essere 'connessi'. Non solo. Proprio le nuove 'Smart Tv', ovvero tutti i televisori in vendita da gennaio 2016, possono costituire un ulteriore elemento utile a stimolare l'audience all'utilizzo della rete.
La mission della Rai, d'altra parte, come si legge nella convenzione, è "fornire servizi audiovisivi anche sulle nuove piattaforme di distribuzione, promuovendo l'evoluzione tecnica e lo sviluppo industriale del Paese, l'offerta digitale, la diffusione dei vantaggi generati dalle nuove tecnologie e la relativa estensione alla collettività, in un contesto innovativo e concorrenziale".
Una sfida impegnativa, alla quale è possibile rispondere in modo efficace soltanto facendo sistema con altri soggetti. Come il Politecnico di Milano, appunto, che da sempre collabora con le maggiori realtà produttive del Paese e che può fornire alla Rai non solo le competenze, ma anche i nuovi professionisti necessari a cavalcare l'onda del cambiamento e a far compiere all'azienda la trasformazione definitiva in Media Company multicanale.
"Per servire il Paese al meglio bisogna innanzitutto comprenderne i bisogni e le aspirazioni e l'unico modo per fare ricerca oggi è analizzare i comportamenti - ha detto in conferenza stampa Campo Dall'Orto -. Grazie al Politecnico di Milano potremo essere anche più efficienti in questo senso".
Le attività di ricerca previste sono il frutto della convergenza di competenze ingegneristiche, manageriali, di bio-marketing e di design. Ad essere coinvolte saranno in particolare le Facoltà di Ingegneria Biomedica, Ingegneria Gestionale e Ingegneria Informatica.
"Il Politecnico di Milano è nato 153 anni fa con l'obiettivo di garantire lo sviluppo economico del Paese ed è impossibile riuscirci se non ci si adatta alla variabilità delle situazioni e dei comportamenti - ha esordito Azzone - . Il Politecnico è un'Università internazionale ma fortemente radicata nella cultura italiana, caratterizzata da un'alta capacità di innovazione e da una forte creatività. Sono convinto che collaborare con altri soggetti sia fondamentale: il Politecnico non può restare chiuso dentro le proprie mura ma deve contribuire allo sviluppo del Paese".
Nel promuovere lo sviluppo e il trasferimento delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, il Politecnico di Milano potrà a sua volta sviluppare le proprie azioni di formazione nel settore multimediale con il supporto delle strutture della Rai.
Già in passato il Politecnico di Milano e Rai avevano collaborato su singole iniziative, ma ora, grazie al nuovo accordo, la collaborazione diventerà strategica. Un Comitato misto di gestione composto da membri delle due istituzioni sarà incaricato di favorire e verificare le attività di ricerca concordate.
La presentazione dell'accordo è stata anche l'occasione per chiedere al dg Rai un commento in merito alla performance televisiva degli Europei, che si sono conclusi ieri sera, 11 luglio, con la vittoria del Portogallo sulla Francia (leggi news). Come ha dichiarato il manager ai microfoni di ADVexpressTv, televisivamente parlando, gli Europei sono stati un successo: ascolti senza precedenti e un'offerta multipiattaforma che, a parere di Campo Dall'Orto, è stata in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi fascia di pubblico.
Ora non resta che attendere l'autunno, quando per la Rai, come anticipato in occasione della presentazione dei palinsesti (leggi news) sfodererà due assi nella manica: il rinnovamento della programmazione (ben il 33% dei programmi sarà rinnovato, ndr.) e Rai Play, che punta a fornire al pubblico contenuti on demand, da vedere su più dispositivi, anche in un’ottica di personalizzazione del servizio.
Una nuova piattaforma alla quale in azienda si sta già lavorando alacremente, tanto che, come ha affermato Campo Dall'Orto ai nostri microfoni, nessuno può permettersi di pensare ancora alle vacanze.
Inoltre, Campo Dall’Orto ha annunciato a margine dell'incontro che dal prossimo autunno in casa Rai il servizio Qualitel inizierà a produrre dati ed elaborazioni mensili che potranno diventare uno strumento di riferimento nelle scelte editoriali del management e dei direttori.
Serena Piazzi