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Tavolo Editori Radio: nominati i 16 membri del Comitato Tecnico. Nel 2017 la nuova indagine

A poco più di una decina di giorni dalla costituzione (il 1° aprile) della Società ‘Tavolo Editori Radio srl’ (leggi news), i 17 membri del Consiglio di Amministrazione, che dureranno in carica per tre esercizi fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2018, si sono riuniti per la prima volta presso la sede milanese della Rai in Corso Sempione. 

Questa la sua composizione: Nicola Sinisi, Antonio Marano eGiuseppe Pasciucco (Rai), Marco Rossignoli e Alessia Caricato (Aeranti Corallo), Antonio Niespolo (Kiss Kiss), Francesco Dini e Carlo Ottino (Elemedia), Ivan Ranza (Sole 24 Ore), Alberto Mazzocco e Marco Montrone (FRT), Federico Di Chio (Rti - Radio 101), Mario Volanti (Radio Italia), Lorenzo Suraci (Rtl102,5), Claudio Fabbri ed Elisa Todescato (Finelco), Massimiliano Montefusco (Rds). 

Rappresentare gli interessi del comparto della radiofonia e promuovere le attività radiofoniche sul territorio italiano, tra i principaliobiettivi della società.

All'ordine del giorno della seduta odierna una serie di adempimenti tecnici tra cui l'elezione dell'Ing. Nicola Sinisi, Direttore di Radio Rai, alla presidenza della società e la nomina dei 16 componenti del Comitato Tecnico che, come spiegato ai nostri microfoni da Sinisi, "avanzerà proposte rispetto alle linee strategiche che detta il CdA". 

Per la Rai sono stati nominati Michele Gulinucci e Marco Catena; per Aer Anticorallo Fabrizio Berrini e Gianni Prandi; per FRT Stefano Ghezzi e Carlo Momigliano; per FinelcoMaurizio Sina e Rosanna Viggiano; per Elemedia Elisabetta Tamagni e Gianni Barbieri; per RTL 102.5 Stefania Niccolai; per RDS Giovanni Riepolo; per Radio Italia Marco Pontini; per Radio 24 Barbara Leonesio; per Radio Kiss Kiss Angelo Tomaselli e per RTI (Mediaset) Francesco Ottoveggio.

Il Presidente ha sottolineato l'importanza di questa iniziativa per la radiofonia italiana, perché ha seduto allo stesso tavolo tante realtà "considerate da qualcuno" incompatibili tra loro. "Il Tavolo Editori Radio rappresenta in maniera unitaria e fattiva il più antico mezzo di comunicazione di massa, che è al tempo stesso quello che ogni giorno contatta su tutte le piattaforme oggi disponibili (Dab, Hub, web, Digitale terrestre, Satellitare) oltre 36 milioni di utenti (dai 14 anni in su)" ha commentato Sinisi, precisando che intendono  "essere partner, non solo specchio, e motore nel processo di modernizzazione del nostro Paese tenendo conto del meglio delle esperienze fatte senza ripetere il passato. Per noi Audiradio è il passato."

Il Tavolo Editori Radio vanta un capitale sociale di 110mila euro, ripartito per il 70% tra le entità nazionali e per il 30 tra quelle locali (leggi news), e rappresenta un ulteriore segnale di vitalità riferito ad un mezzo in continua espansione sia in termini di bacino di utenza sia di raccolta pubblicitaria, che nel nostro Paese si aggira sui 360 milioni di euro.

Elementi che richiedono al più presto la realizzazione di un sistema di ricerche finalizzato a misurare l’ascolto del mezzo radiofonico in qualsiasi tecnologica e su tutte le piattaforme trasmissive in maniera oggettiva ed imparziale. Su questo fronte il 'Tavolo' si è posto l'obiettivo di arrivare nel 2017 a disporre di una indagine proprietaria realizzata da uno o più soggetti e caratterizzata da una metodologia di rilevazione "il più completa ed efficace possibile dal punto di vista editoriale e di rappresentanza dell'universo radiofonico. Questo comporta necessariamente un confronto con Agcom e altri soggetti che operano in mercati paralleli e a noi vicini" ha affermato Sinisi. A tale proposito, ha aggiunto relativamente alla rinuncia da parte di UPA di aderire al Tavolo: "abbiamo intenzione di incontrarci per ragionare su una eventuale collaborazione, perché di fondamentale importanza per il funzionamento della nostra società".

Su questo argomento Mario Volanti, presidente di Radio Italia, ha precisato: "Abbiamo parlato con UPA, ma non avendo trovato un punto d'incontro e avendo la necessità di disporre dei dati di ascolto, abbiamo deciso di procedere con la costituzione della società per trovare nel più breve tempo possibile una formula adeguata per l'indagine."

Ricordiamo che tra le motivazioni addotte dall'associazione di cui è presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi relativamente alla loro non adesione, il fatto che: "le aziende investitrici ritengono irrinunciabile dotarsi di una metodologia attuale", con riferimento alla preferenza di utilizzo di misurazioni passive (leggi news).

Un limite ad oggi per la radiofonia italiana, visti gli enormi costi che dovrebbe sostenere se adottasse tanti meter quanti quelli necessari a costruire un campione realmente rappresentativo dell'universo degli ascolti. Come conclude infatti Volanti: "Ad oggi l'unico mercato che rileva gli ascolti radiofonici attraverso il solo utilizzo dei meter è la Svizzera, che ne impiega 26 mila. Non so come facciano. Io credo che l'indagine debba costare il giusto", proporzionalmente al valore del mercato di riferimento. 

Maria Ferrucci