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Chiude il portale turistico Italia.it: spesi ad oggi 7 mln di euro

Il sito istituzionale nato per promuovere nel mondo l'offerta artistica e culturale italiana, ha chiuso i battenti a neanche un anno dalla nascita, per la quale erano stati stanizati 45 mln di euro. Ancora tutto da vedere il futuro del portale.

Un qualunque turista straniero che si trovasse a digitare in internet Italia.it per cercare notizie e informazioni sul Belpaese, si troverebbe di fronte una schermata vuota animata dal solo messaggio di errore. Il sito istituzionale nato per promuovere nel mondo l'offerta artistica e culturale italiana, ha infatti chiuso i battenti a neanche un anno dalla nascita, che venne annunciata dal ministro dei Beni Culturali Rutelli (nella foto) durante la BIT dello scorso febbraio.

Un progetto, questo che fin dai primi passi ha raccolto innumerevoli critiche e accuse, legate per lo più al sospetto di un forte spreco di denaro pubblico: 45 milioni di euro è la cifra stanziata, di cui 7 spesi fino a oggi. La notizia si legge su Repubblica.it, che ha raccolto il parere del capo dipartimento per l'Innovazione Tecnologica Ciro Esposito: "A ottobre il ministro per i Beni Culturali con delega al Turismo Francesco Rutelli disse che il portale non era più funzionale. Noi di conseguenza abbiamo deciso di procedere ad un momento di ripensamento. Il contratto che era stato siglato con una società di cui l'Ibm era la capofila, era valido fino al 31 dicembre. Dal 1 gennaio abbiamo attivato le procedure di chiusura".

Il futuro del portale è ancora tutto da vedere. Esposito spiega che le risorse sono sufficienti per riattivarlo, ma "bisognerà decidere con quali attori, se indire un nuovo bando do gara o no e individuare il nuovo gestore". Segni di debolezza del sito sono stati più volte rimarcati da Rutelli che durante un'audizione in commissione Industria al Senato, ha ammesso che le responsabilità sono da attribuirsi si allo Stato che alle Regioni. Il Codacons, intanto, ha annunciato la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti.