Digital

E-commerce 2008, “una crescita con il freno a mano”

In Italia, nel 2007, sono stati fatturati 4,868 miliardi di euro con una crescita del 42,2% rispetto al 2006. A trascinare il mercato è il settore del turismo con un aumento di fatturato di circa 800 milioni di euro rispetto al 2006. In Europa il fatturato e-commerce 2007 è stato pari a circa 210 miliardi di euro.

Gianroberto Casaleggio (foto in basso a destra), presidente di Casaleggio Associati, società di consulenza strategica, ha presentato quest'oggi presso la Sala Consiglio della Camera di Commercio di Milano, i risultati di una ricerca sul mercato dell'e-commerce. Lo studio è stato commissionato da Expedia , società di e-commerce attiva nel settore del turismo e dei viaggi che attualmente sta vivendo una fase di forte crescita: solo in Italia, nel 2007, ha fatturato 450 milioni di euro, registrando un incremento del 70% rispetto all'anno precedente. Adriano Meloni (foto in alto a sinistra), amministratore delegato di Expedia Italia , nel corso del suo intervento di questa mattina, ha sottolineato che circa 85 milioni di utenti unici visitano ogni mese i siti del gruppo in tutto il mondo, quasi tre milioni solo in Italia.

Tra i relatori del convegno sull'e-commerce, oltre a Casaleggio e Meloni, erano presenti anche Fernando Mantovani, responsabile internet Feltrinelli; Giuseppe Cunetta, head of new media Ferrari; Gaspare Cimini, Trenitalia; Andrea Moretti, general manager Yoox services; Edoardo Giorgetti, responsabile e-commerce Banzai-ePrice; ed Enrico Sassoon, direttore responsabile Harvard Business Review Italia , nel ruolo di 'mediatore' della discussione.

Ciascun relatore ha spiegato le strategie messe in campo dalla propria azienda nel settore del commercio on line. Dagli interventi sono emersi alcuni concetti chiave che risultano indispensabili per proporre agli utenti un sito di e-commerce affidabile e sicuro che dunque abbia più possibilità di essere scelto dai consumatori per i loro acquisti on line. Innanzitutto la trasparenza sui prezzi, l'assenza di improvvisi costi aggiuntivi e la necessità di effettuare rimborsi immediati. E ancora, la fruibilità del sito, ossia la possibilità di portare a compimento l'acquisto on line in pochi click. Gaspare Cimini li ha ridotti a cinque sul sito di Trenitalia e presto vuole arrivare a tre click, prima ne erano necessari quattordici. Fattori come questi hanno, per esempio, permesso a Trenitalia di aumentare le proprie vendite on line del 120% in due anni, dal 2005 al 2007. Interessante anche l'approccio di Feltrinelli che punta a "catturare lo spirito del punti vendita e metterlo nel sito e-commerce", fornendo un servizio quanto più possibile completo e affidabile.

Ma se le analisi dei relatori che si sono succeduti al microfono questa mattina sono fondamentalmente positive verrebbe da chiedersi perchè il titolo del convegno sottolinei in realtà per l'e-commerce "una crescita con il freno a mano". La spiegazione la fornisce Gianroberto Casaleggio, responsabile della ricerca.

L'e-commerce è in crescita ma ci sono almeno tre freni che influiscono negativamente sul suo sviluppo. E questi freni in Italia sono forse più forti che in altre parti d'Europa. Il primo è un problema di 'connettività', "in un terzo dei comuni d'Italia non si può ancora utilizzare la banda larga", afferma Casaleggio, e questo limita l'e-commerce da un punto di vista strutturale. In secondo luogo c'è un problema di 'logistica' perchè i prodotti acquistati on line devono in molti casi essere consegnati a domicilio e questo comporta spese aggiuntive per il consumatore. Terzo, secondo Casaleggio, esiste un problema di 'investimenti limitati' da parte delle società venditrici che "tendono a vedere Internet come accessorio al modello di business esistente, senza puntarci davvero investendo nell'innovazione".

"In particolare - dichiara Casaleggio - il rallentamento è evidente nella vendita di beni fisici, tanto che per la prima volta un settore dell'e-commerce in Italia, l'alimentare, ha subito una contrazione. I beni digitali stanno invece crescendo oltre il 50% annuo, a dimostrazione che il mercato è ricettivo".

Mario Garaffa