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NC 105 | Arduini (UNA): "Prevediamo un 2024 positivo, ma serve fare sistema per essere più forti e competitivi”
Uno sguardo al 2023 che si è appena concluso. Quali sono stati i momenti salienti che ne hanno influenzato l’andamento? Cosa aspettarci dal 2024? Lo abbiamo chiesto a Davide Arduini, presidente UNA - Aziende della Comunicazione Unite (in foto), che ci ha raccontato anche le novità e i progetti in essere dell’associazione.
Facciamo il punto insieme sul 2023 appena concluso. Può fornirci qualche dato?
L’anno appena trascorso ha mostrato una vulnerabilità in termini macroeconomici sia a livello globale sia locale, con un Pil in positivo ma contenuto e un’inflazione in calo, sebbene non al livello sperato. In Italia i consumatori sembrano mantenere una certa serenità. In questo contesto, come è emerso nella ricerca del Centro Studi UNA e UNA Media Hub presentata a Comunicare Domani lo scorso novembre, il settore è rimasto solido, raggiungendo un valore di 8.903 milioni, con una crescita del 3%. Secondo i risultati, il mercato pubblicitario della comunicazione ha raggiunto un valore complessivo di quasi 13 miliardi di euro, di cui 8,9 miliardi (70%) sono generati dai media classici e 3,7 miliardi (30%) gene- rati dall’Experiential Market, ovvero tutte quelle attività non convenzionali quali sponsorizzazioni, eventi, branded content e influencer marketing.
Questa è uno spettro in numeri di quello che è stato il 2023, in particolare in termini pubblicitari. Anche per l’associazione è stato un anno molto intenso, ricco di novità, ma soprattutto di iniziative efficaci, volte al miglioramento della industry della comunicazione. Per citare alcuni punti che hanno segnato lo scorso anno, basti pensare all’importante tavolo di lavoro con Upa, per la costruzione di una total audience, attività su cui numerose realtà stanno focalizzando i propri sforzi. Molto soddisfacente è stata, anche, la possibilità di lavorare sempre più a stretto contatto con altre associazioni: è molto importante creare connessione e collaborazione tra enti diversi, per realizzare progetti efficaci, come United4Respect, lanciato dai rappresentanti del tavolo interassociativo formato da Adci, Una, Obe e Iab, un cambiamento mirato a garantire lo sviluppo di ambienti di lavoro sempre più inclusivi, rispettosi, che permettano a tutte e tutti di esprimere la propria identità, il proprio talento e siano in grado di prevenire e scoraggiare qualsiasi comportamento lesivo della dignità delle persone.

Cosa aspettarci dal 2024?
Nel 2024 si navigherà a vista. Ci sono diversi segnali positivi per immaginare un mercato in crescita, stimato tra un +2,5% e un +2,9%. L’anno appena iniziato, infatti, sarà caratterizzato dagli Eventi sportivi, come gli Europei di calcio in Germania, le Olimpiadi in Francia, oltre al ritorno di investimenti derivanti da settori storici, tra i quali l’Automotive, l’fmcg, il Turismo e il mercato media/editoria, portando con sé tutta una serie di attività che vanno a legarsi a questi macro-eventi.
Si tratta dunque di dati positivi, mercato che comunque vede una ripresa dopo quel periodo post pandemico, dove era evidente uno stallo da parte dei brand nell’investimento nella comunicazione. Quello che manca, però, è una vera e propria programmazione. Questo è dovuto a una chiara situazione macroeconomica che ne impedisce la messa a terra. Nonostante ciò, sono piuttosto positivo e ottimista nel credere in una crescita del mercato, grazie anche alla diminuzione dell’inflazione.

Parliamo di UNA. Come è stato il vostro anno? Quali progetti vi hanno dato maggiore soddisfazione?
Il 2023 per Una è stato caratterizzato da tante nuove iniziative, oltre agli eventi che Una porta sempre avanti per promuovere le relazioni tra associate, istituzioni e addetti ai lavori. Basti pensare ai numerosi premi, che detengono un certo prestigio all’interno della nostra industry e che crescono in termini di rilevanza, quali gli Effie Awards, in partecipazione con Upa, L’Italia Che Comunica, The PRize, unico riconoscimento italiano dedicato al settore PR in tutte le sue diverse peculiarità.
Diversi sono stati gli studi promossi da Una e grazie al contributo delle università, come la ricerca dell’Osservatorio Aziende della Comunicazione, sviluppata in collaborazione con l’Università di Pavia, e la presentazione del rapporto sul mercato del lavoro nel settore della comunicazione italiana, frutto del lavoro condotto in collaborazione con il Master in Digital Communications Specialist di Almed di Università Cattolica del Sacro Cuore. Risultato importante è stato riuscire a organizzare la ‘Festa delle Territoriali’ a Palermo, un territorio dove oggi, grazie all’intraprendenza di un buon numero di associate, l’importanza strategica della comunicazione sta diventando un punto di riferimento per aziende e istituzioni. Il prossimo incontro si terrà a Palazzo Vecchio a Firenze il 29 giugno. Un notevole successo lo abbiamo riscontrato anche per la seconda edizione di ‘Rete!’, evento di networking, in cui le agenzie prendono parte a incontri in cui conoscersi e favorire nuove partnership. In termini di temi relativi alla diversità, equità e inclusione, Una si è impegnata, aderendo al secondo censimento globale Dei, promosso da una coalizione di dieci organizzazioni globali di marketing e pubblicità guidate dalla Wfa ed Eaca, volto a osservare il cambiamento legato a queste tematiche. Grazie a questo censimento siamo stati in grado di fotografare lo stato dell’arte e ispirare un cambiamento importante in tutto il comparto. Un lavoro che Una ha sostenuto grazie a un primo tavolo di lavoro guidato da Simona Maggini, VP Una, con Roberto D’Incau e che verrà portato avanti nel corso del 2024 attraverso diverse attività già schedulate dedicate a queste tematiche.

Una domanda provocatoria relativa al titolo della nostra inchiesta (Italians Do It Better): gli Italiani lo fanno realmente meglio?
Noi italiani abbiamo un modo tutto nostro di comunicare, che non prescinde, però, da un’unica modalità di farlo. Non siamo i migliori a comunicare, ma sappiamo farlo bene: basti pensare che tanti esperti della comunicazione a livello mondiale sono italiani. Questo grazie a una caratteristica tutta nostrana, ovvero quella della creatività, peculiarità su cui noi italiani sappiamo toglierci tante soddisfazioni.
Ciò che manca, però, in Italia è fare sistema, capacità che dovremmo imparare ad attuare se vogliamo essere sempre più forti e competitivi nel mercato internazionale.
Cosa bolle in pentola per il 2024?
In un 2024 che si prospetta di crescita, ricco di novità e stimoli, Una vuole essere un faro per i naviganti, tracciare una rotta definita sulla mappa del mondo della comunicazione: la messa a terra della programmazione è possibile. Per questo UNA proseguirà la politica di crescita, con l’allargamento della compagine associativa, puntando a rafforzarne l’efficacia, nel comunicare e nel trasmettere alle varie realtà associate i valori che rappresentano l’Associazione, in un’ottica di integrazione e complementarità delle nuove tecnologie che ormai fanno parte della vita quotidiana degli addetti ai lavori. Sebbene gli occhi siano rivolti al futuro, rimane centrale la voglia di continuità di tutto ciò che di ottimo è stato fatto nel 2023. Una vuole rappresentare il punto di contatto tra il passato e il futuro nel mondo della comunicazione.
Per finire, un consiglio alle agenzie per affrontare il 2024 con il ‘piede giusto’...
Iscrivetevi a UNA, perché troverete tanti colleghi con la quale condividere preoccupazioni, forza e idee. Una fucina di creatività, dove la professionalità viene valorizzata. Un luogo dove crescere insieme fare squadra, in un’ottica di lavoro programmatica, fondamentale per affrontare al meglio le sfide del futuro.
Obiettivo dell’associazione è rappresentare una nuova, innovativa e unica realtà in grado di rispondere alle ultime esigenze di un mercato della comunicazione, nel segno del rispetto dei principi etici e di trasparenza verso tutti gli stakeholder.
