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Italians do it better | Semeraro (Retex): “Puntiamo a internazionalizzare il martech Made In Italy”
‘Italians do it better’. Correva l’anno 1987 e Madonna si dichiarava apertamente a favore delle qualità amatorie degli Italiani, indossando un’esplicita t-shirt nel video di ‘Papa, don’t preach’. Ma è così anche nel settore creativo e produttivo? “L’Italia ha sempre portato in alto il proprio talento, genio e creatività, ma oggi rischia di involversi, se non esce da un’ottica di campanilismo. Chissà che Retex non riesca a tener fede a quest’affermazione nel settore della tecnologia!”.

Sorride, mentre lo raggiungiamo in videocall, Francesco Semeraro, cmo Retex (in foto), azienda MarTech attiva nel Retail che promuove e accelera le connessioni tra brand e stakeholder con soluzioni tecnologiche all’avanguardia. “L’italianità è tutta una questione di stile e modo di ideare e fare le cose, e si respira forte nel design, nel lusso, nella moda... A noi piacerebbe sviluppare uno stile italiano anche nella tecnologia!”. Esordisce così il manager all'interno dell'intervista presente nello speciale dedicato al valore competitivo dell’indipendenza e alla managerialità italiana, tratto dal numero di novembre, dicembre e gennaio 2025 di NC - Nuova Comunicazione.
Partiamo dalla vostra società: quali servizi offrite ai brand?
Ci occupiamo di affiancare i brand che vogliono innovare la relazione con i propri clienti, integrando competenze e talenti, e contribuendo a definire un nuovo significato del termine Retail, anche attraverso soluzioni tech per i punti vendita. È questo il caso di ‘CX Commerce eXperience’, la nostra piattaforma proprietaria di headless commerce progettata per risolvere le esigenze omnicanale dei brand del Fashion, Luxury & Design, o Smart Cart, il carrello intelligente, che sfrutta la computer vision per offrire una modalità di spesa autonoma e veloce. Puntiamo a rendere indipendenti i brand, soprattutto quelli piccoli, offrendo la formazione per i sales assistant e un servizio di comunicazione e marketing good practices a 360 gradi, curandone anche l’aspetto digital. Infine, offriamo assistenza su qualsiasi servizio, per fare in modo che funzioni.
Come interpretate e portate avanti la vostra italianità e la vostra indipendenza? Quali strategie state approntando per essere realmente competitivi?
Tre sono i fattori per noi imprescindibili per portare valore in quest’epoca post-digitale, sempre più caratterizzata da tecnologie pervasive e integrate: la tecnologia, la creatività e i dati. Utilizziamo questi tre ‘ingredienti’ in modo olistico: conosciamo da vicino l’esperienza del cliente, raccogliendo i dati; li analizziamo e li interpretiamo, generando, grazie all’apporto della creatività, messaggi nuovi e originali; infine, tramite la tecnologia, studiamo strumenti innovativi per arrivare su ogni canale possibile. Il tutto integrato con i valori del ‘made in Italy’.
Quanto comunicazione e creatività sono centrali per far crescere concretamente il business delle aziende? Qual è oggi la chiave di volta per coinvolgere i diversi target con successo?
La comunicazione è la chiave di volta: puoi anche avere degli ottimi servizi, ma se non li sai comunicare, non vai da nessuna parte. Noi ci avvaliamo di ottimi professionisti (il team di Connexia, il brand di marketing e comunicazione di Retex, acquisita nel 2021, ndr) e creiamo insieme le esperienze per i clienti: dall’ideazione alla produzione, tutto viene fatto in stretta sinergia e in modo integrato, per arrivare con un progetto consistente sul tavolo di lavoro. Stiamo, per esempio, affiancando Barilla Italia nel reinventare le proprie modalità comunicative, contemplando anche un avvicinamento progressivo al B2C. Da qualche tempo, infatti, abbiamo agganciato il mercato di Amazon, prima snobbato dal settore alimentare, oggi imprescindibile per le vendite, e lo seguiamo tramite ‘Studio’, la piattaforma proprietaria di Business Intelligence Insights di Retex alimentata da Intelligenza Artificiale e pensata per supportare i brand attivi su Amazon nel mercato locale e globale attraverso insights puntuali che consentano di comprendere i trend di consumo e pianificare efficacemente le vendite.

Intelligenza Artificiale, sostenibilità e uguaglianza di genere. Come vi ponete in merito? Sono al centro del vostro modus operandi?
Gli Esg sono parte integrante del nostro dna. Siamo diventati una Benefit Corporation perché crediamo che la sostenibilità sia un valore fondamentale per immaginare un futuro veramente innovativo. E, forti dell’esperienza diretta, ci proponiamo anche come partner in questo settore, soprattutto in quello delle certificazioni e della reportistica: una specie di ‘bussola’, per guidare i nostri clienti nel percorso verso una maggiore consapevolezza, adottando modelli di business sostenibili, integrando i valori ambientali, sociali e di governance in piani strategici e attività concrete quotidiane, e valutando insieme le opzioni migliori rispetto al loro business e al mercato di riferimento. Intelligenza Artificiale, sostenibilità e uguaglianza di genere vanno viste come opportunità di crescita, e non come un’incombenza da risolvere o una problematica.
Un bilancio del 2024: quali risultati avete ottenuto, in termini di fatturato, new business, organico? Quali invece le aspettative per il 2025 e quali novità bollono in pentola?
Stiamo lavorando per ampliare le dimensioni del nostro operato e portare sempre più in alto l’impronta italiana che ci contraddistingue, affiancando ad una crescita organica graduale e costante un’ambiziosa strategia di M&A, sostenuti ulteriormente, dallo scorso maggio, nel nostro percorso di sviluppo dall’ingresso nella compagine azionaria di Fsi, il maggiore fondo di capitale per la crescita dedicato all’Italia. Siamo già un punto di riferimento in Italia per i brand che stanno ridefinendo la propria relazione con i clienti su tutti i canali; ora vogliamo diventare un riferimento anche nel panorama internazionale.
FRANCESCA FAVOTTO