Inchieste

Benatti cita in giudizio Wpp e Martin Sorrell

L’ex country manager coinvolge la sede italiana, la capogruppo inglese e lo stesso Sorrell per diffamazione. Civile, lavoro e societario i contenuti dell’azione. Da quantificare il danno economico e di immagine.

Dopo l'esposto del 7 febbraio scorso al Commissariato di Polizia, in merito ai presunti "accessi non autorizzati" negli uffici WPP di via Carducci 14, Marco Benatti torna alla carica con il primo, sostanziale passo legale in questa vicenda ormai sotto i riflettori della stampa italiana e internazionale. In una nota diffusa pochi minuti fa da Bonaparte 48 si apprende che Marco Benatti ha avviato un'azione civile nei confronti sia di Wpp Italia che la capogruppo inglese con la riserva di estendere l'azione legale allo stesso Sorrell "per gli ingenti danni provocati con ripetute dichiarazioni diffamatorie".

I contenuti dell'azione interessano elementi sia di diritto civile, del lavoro e societario, e prendono l'avvio dalla modalità del licenziamento, nonostante l'operato e il successo apportato dal manager veronese alla causa Wpp. Benatti, infine, si riserva di quantificare il danno economico e di immagine.

Per maggiore chiarezza riportiamo il testo integrale della dichiarazione:

"Marco Benatti ha avviato un'azione civile nei confronti del gruppo anglosassone Wpp. I legali di Benatti, Prof. Avv. Claudio Consolo e Avv. Franco Toffoletto, nei giorni scorsi hanno citato in giudizio sia la italiana Wpp Holdings (Italy), che pure vorrebbe far svolgere il processo a Londra, sia la capogruppo inglese guidata da Sir Martin Sorrell, con riserva di estendere l'azione a quest'ultimo come persona fisica per gli ingenti danni da lui personalmente provocati con ripetute dichiarazioni diffamatorie. Oggetto del processo è innanzitutto la regolarità del rapporto di lavoro che Benatti aveva con il gruppo inglese Wpp, di cui era "country manager" per l'Italia e la forma dell'atto di licenziamento, attuato direttamente da Martin Sorrell il 9 gennaio scorso, con forme lesive dei diritti di qualsivoglia lavoratore e senza precisi addebiti.

Benatti attraverso l'atto di citazione, contenente una completa serie di domande, riepiloga tutta la storia del rapporto operativo con Wpp dal 2002 fino al gennaio di quest'anno; e ciò al di là degli evidenti successi conseguiti dalla sua gestione, che hanno visto in quattro anni crescere in modo considerevole il fatturato consolidato del gruppo in Italia e, parallelamente, hanno registrato un notevole incremento sotto il profilo occupazionale.

Benatti ricostruisce e rivendica la storia del successo manageriale realizzato per conto del gruppo Wpp e, di fronte alla rottura improvvisa e priva di addebiti minimamente specifici del rapporto con la proprietà inglese, porta davanti ai giudici una causa che interessa complessivamente elementi sia di diritto civile, sia di diritto del lavoro sia di diritto societario, collegati all'articolata attività svolta dal manager, onde infine quantificare il danno economico e di immagine scaturito dalla vicenda, davvero ingente e imputabile, più che alla WPP Italy, alla WPP mondiale con sede a Londra e al suo "Chief Executive Officer".