Inchieste
FullSix: via libera all'opa di Benatti. Da lunedì 27 partono le adesioni
Dopo l'annuncio dell'opa lanciata da Blugroup, che fa capo a Marco Benatti, su FullSix, e l'acquisizione di un ulteriore pacchetto di azioni da parte della holding finanziaria, che ha portato così la sua quota al 43,93%, è giunta ieri la notizia che il consiglio di amministrazione di FullSix ha avvallato l'opa a maggioranza, con l'astensione di 5 dei 12 consiglieri. Il cda, anche sulla base della fairness opinion rilasciata da Rasfin Sim, coinvolta in qualità di advisor finanziario, ha giudicato "congruo" il prezzo offerto da Blugroup Holding che, ricordiamo, è fissato a 8,14 euro.
"Il Consiglio di Amministrazione – si legge nella nota diffusa dalla società di cui è amministratore delegato Marco Tinelli - ha ritenuto che il raggiungimento delle prospettive di sviluppo industriali perseguite da Blugroup Holding con riferimento a FullSix possano ragionevolmente determinare un'ulteriore creazione di valore per la società".
Il comunicato, trasmesso alla Consob perché venga esaminato, sarà poi integralmente reso noto al mercato e messo a disposizione del pubblico sul sito internet della società entro il 27 febbraio 2006. In tale data infatti prenderà il via il periodo di adesione all'offerta pubblica di acquisto promossa da Blugroup Holding.
Come noto, le vicende di FullSix vengono seguite con molta attenzione dagli osservatori, in quanto la società di marketing relazionale è apparsa da subito terreno di elezione dello scontro tra il ceo di Wpp Martin Sorrell e il suo ex country manager per l'Italia: scontro che, secondo quanto riporta oggi il quotidiano La Stampa, registra una nuova offensiva di Benatti. Il manager ha infatti risposto alla richiesta di risarcimento di Wpp (che secondo rumors mai confermati potrebbe raggiungere i 25 milioni di sterline, quasi 40 milioni di euro) citando il gruppo britannico presso il tribunale di Verona (dove risiede) e chiedendo almeno 5 milioni di euro di risarcimento. Il quotidiano riporta un ampio stralcio dell'atto di citazione in cui si legge che il credito è da quantificarsi "in almeno 1,4 milioni di euro a titolo di differenze retributive (ferie non godute, tfr, mensilità aggiuntive e indennità sostitutiva del preavviso), in 1,5 milioni a titolo di indennità supplementare e in 2 milioni a titolo di risarcimento danni all'immagine e reputazione professionale, o secondo la diversa quantificazione, anche maggiore, che emergerà all'esito dell'istruttoria e/o risulterà di giustizia".