Inchiesta Crowdsourcing ADV. Cappellini (Userfarm) a Concato: "il crowdsourcing non cura le malattie, ma è come una buona palestra per il brand"

Continua su ADVexpress l'inchiesta sul Crowdsourcing ADV con questo intervento, inviatoci da Anna Cappellini, Head of Strategy di Userfarm, in risposta all'intervento di Andrea Concato (leggi news).

Al centro delle riflessioni della manager, il  progetto di crowdsourcing per Eni Racing, appena concluso, nel quale Userfarm è stata coinvolta da TBWA e Dnsee  "in una collaborazione proficua e di valore per il brand" sottolinea la manager. 

"In Userfarm siamo spesso a fianco delle agenzie per valorizzare la strategia di brand e dare seguito agli spot, anche istituzionali, con una content creation pertinente, tempestiva e che affianchi alla qualità un sempre crescente bisogno di quantità di video" dichiara Anna Cappellini e racconta il caso di Eni Racing.

"Si trattava di raccogliere nuovi punti di vista sulla passione a 2 ruote, che fossero il più possibile vari per rappresentare i target più diversi. Un passo per avvicinare il brand dal mondo degli appassionati delle corse motociclistiche, anche a un target più allargato di amanti del motociclismo tout-court. La call to action "Your ride, your passion", pensata con TBWA e lanciata sulla piattaforma Userfarm e su una FB app dedicata, ha generato in totale ben 87 video, molti realizzati dai professionisti della nostra crowd, altri da motociclisti appassionati, con 3 vincitori. Un primo passo per per dare inizio a un nuovo format di comunicazione che alimenterà il sito web e i profili social Eni Racing (https://www.userfarm.com/it/call/eni-racing-your-bike-your-passion/430/content). Userfarm ha creato un team dedicato proprio a rafforzare le collaborazioni con i partner, siano essi agenzie di comunicazione o editori, per generare contenuti in grado di trarre il meglio dagli insight dell’adv classico e trasformarli in ganci editoriali e di engagement dei fan, che avvicinano sempre più il brand alle persone".

Concludendo, Cappellini dichiara: "Questo e molti altri casi dimostrano che non solo il video crowdsourcing non si sovrappone al lavoro dei colleghi dell’adv, ma diventa un amplificatore del posizionamento di marca, generato dai brand insieme alle agenzie. Per seguire la metafora del medico, emersa nel corso del dibattito su ADV e crowdsourcing…. il crowdsourcing è come una buona palestra per il brand, non cura le malattie ma migliora la tua salute, ti porta a confrontarti con gli altri e, con una buona base di partenza, ti mantiene flessibile e fit".