Inchieste

Italia fuori dai Mondiali. Quale impatto sul mercato dell'adv? Dal Sasso (Nielsen): "L'evento vale 60 milioni di raccolta. Ci saranno perdite, ma anche buone opportunità per gli investitori"

Come spiega l'AIS Managing Director di Nielsen ad ADVexpress "I Mondiali di calcio continueranno a rappresentare una buona occasione di visibilità per le aziende investitrici. Innanzitutto si giocheranno in Europa, quindi in un fuso orario interessante per i pubblicitari. Senza dimenticare che, con l’Italia fuori dai giochi, si potranno liberare anche budget inizialmente diretti verso le sponsorizzazioni."

In merito alle ripercussioni sulla raccolta pubblicitaria derivanti dalla mancata partecipazione dell’Italia ai Mondiali di Calcio nel 2018, Alberto Dal Sasso, AIS Managing Director di Nielsen, contattato da ADVexpress, ha dichiarato:

“La stima dell’apporto economico in termini di raccolta pubblicitaria per un evento mediatico come i Mondiali di calcio è intorno ai 60 milioni. Ciò non significa che andranno completamente persi a seguito della mancata qualificazione dell’Italia, perché sussistono ugualmente alcuni fattori positivi nonostante l’esito negativo della partita di ieri. I Mondiali di calcio, infatti, continueranno a rappresentare una buona occasione di visibilità per le aziende investitrici, per una serie di fattori che possono attenuare questa fase iniziale di catastrofismo". 

"Ad esempio, nel 2010 e nel 2014 l’Italia ha giocato solo le tre partite del girone eliminatorio: le audience di massa (circa 14 milioni di telespettatori di media per i 3 match degli Azzurri) si sono esaurite subito. Di conseguenza, un confronto con la situazione attuale non è così impari. Si aggiunga inoltre che i Mondiali si giocheranno in Europa, quindi in un fuso orario interessante per i pubblicitari. Senza dimenticare che, con l’Italia fuori dai giochi, si potranno liberare anche budget inizialmente diretti verso le sponsorizzazioni.", ha aggiunto il manager. 

"Bisognerà quindi vedere se le aziende riterranno l’evento ugualmente favorevole per i propri obiettivi di comunicazione o se prevarranno le valutazioni negative. La perdita sicura – spiega Dal Sasso - sarà per la Federcalcio che non potrà beneficiare delle già citate sponsorizzazioni, ma anche del merchandising, dei premi FIFA e di altre iniziative in grado di promuovere l’immagine del Paese all’estero. Ma questo è un tema più generale, estraneo alla pubblicità tradizionale e su cui Nielsen non ha elementi di valutazione".

"Per concludere, è innegabile che l’interesse sia minore rispetto a un Mondiale con l’Italia tra i protagonisti, tant’è che i grandi brand multinazionali potrebbero anche dirottare altrove i budget inizialmente previsti per la comunicazione in Italia. Adesso è prematuro fare stime, ma non dimentichiamo che i Mondiali rimarranno comunque un volano per il mercato pubblicitario del 2018, seppur di ridotto 'appeal' rispetto alle edizioni con l’Italia in campo”, ha concluso il manager.

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