Inchieste

Ronaldo VS Coca-Cola. Sassoli (UPA): "Il gesto di un influencer resiste per una settimana, le grandi marche durano secoli"

Contattato da ADVexpress, il presidente dell'Associazione, in merito a quanto fatto dal calciatore in conferenza stampa a Uefa Euro 2020, commenta: "Quella di Ronaldo è un'azione individuale che si confronta con un valore storico e intrinseco di una grande marca che ha oltre 100 anni di vita. Non si scalfisce la credibilità con un gesto di qualcuno che ha una storia effimera che dura quanto il suo successo".

E' al centro di una grande attenzione mediatica il gesto di Ronaldo che il 14 giugno, in conferenza stampa, alla vigilia della partita Portogallo-Ungheria di Uefa Euro 2020, come pubblicato ieri anche da ADVexpress (leggi news), ha scostato dall'inquadratura due bottiglie della Coca-Cola, tra gli sponsor dell'evento, invitando a bere acqua. Un'azione che, ricordiamo, ha determinato un crollo in Borsa del titolo della nota bevanda con una perdita di 4 miliardi di valore.

Abbiamo chiesto un parere su questa vicenda a Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell'UPA, l'Associazione che riunisce le principali aziende top spender del mercato, domandandogli se influencer e ambassador come Ronaldo rischiano di diventare punti di riferimento ancora più autorevoli dei grandi marchi.

"Quello di Ronaldo è un gesto individuale che si confronta con un valore storico e intrinseco di una grande marca che ha oltre 100 anni di vita. Sono quindi due elementi non paragonabili. Il gesto di un influencer resiste per una settimana, le grandi marche durano secoli. Insomma,  non si scalfisce la credibilità con un'azione di qualcuno che ha una storia effimera che dura quanto il suo successo"  commenta Sassoli.

"In questo caso specifico, come in quello che ha chiamato in causa Heineken, credo non ci sarà un senso di emulazione, l'effetto in Borsa è legato a una dinamica emotiva e a uno scenario dominato dai social, ma sarà temporaneo perchè credo che i consumatori abituali  non si sposteranno di una virgola dalle loro consuetudini" aggiunge il presidente dell'UPA. 

Come Coca-Cola ed eventualmente altre aziende, potrebbero tutelarsi da situazioni di questo tipo?

"L'unica strada percorribile è quella attuata da anni dalla stessa company di Atlanta, ovvero la costruzione dei valori di marca attraverso tutti i mezzi di comunicazione disponibili" risponde il manager. "Oltretutto c'è una contraddizione: gli Europei sono sostenuti dalle marche e il gesto di questo tipo nei confronti di uno sponsor da parte di un atleta che partecipa all'evento è deplorevole. Questa azione si inserisce nella logica dei social, per la quale più crescono i follower di un influencer più aumenta il suo valore di mercato. E' un circolo vizioso che obbliga le aziende a porre grande attenzione alla comunicazione sui social e alle iniziative legate agli influencer".

 

EC