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Huddle. Militi (Fox): "Nella 'Golden Age del contenuto' vantaggi per investitori, consumatori e content creators"
Alessandro Militi, vice president Marketing & Sales di Fox, è intervenuto ad 'Huddle', l'evento organizzato da Mindshare ieri, 22 novembre, a Milano, per parlare di contenuti (leggi news). Anzi, della Golden Age del contenuto, dal momento che oggi più che mai nello scenario mediale i contenuti acquistano un'importanza strategica.
"Molti Premi Oscar negli ultimi anni hanno cominciato a lavorare in alcune serie televisive di successo - ha spiegato Militi - . Grandi attori, grandi registi e grandi scenaggiatori oggi firmano prodotti televisivi di altissima qualità. Questo significa che il contenuto televisivo è stato sdoganato e ora ha la stessa dignità del contenuto cinematografico e/o letterario. Pensiamo ad esempio al caso di 'Romanzo Criminale': la serie non è per nulla inferiore al film e al libro da cui è tratta".
Fondamentale dunque diventa il ruolo dello sceneggiatore: è proprio la sceneggiatura a fare da discriminante relativamente alla qualità di un contenuto televisivo.
Le serie tv rappresentano un fenomeno in crescita esponenziale: nel 2000 negli Stati Uniti sono state prodotte 136 serie televisive, mentre nel 2015 il numero è salito a oltre 400 e ogni serie è costata circa il doppio rispetto a quelle prodotte negli anni precedenti.
In Italia, se dal 2007 al 2009 le serie hanno raggiunto 25 milioni di contatti, dal 2013 al 2015 i contatti sono saliti a quota 43 milioni.
Ma perché proprio ora i contenuti televisivi stanno ottenendo un così grande successo?
Secondo Militi, questo avviene in primis perché l'alta qualità del prodotto televisivo ora attrae anche il pubblico che in precedenza non guardava la tv, in secondo luogo perché la tecnologia ha creato l'opportunità di digitalizzare i contenuti, spingendo le major ha puntare sulla qualità.
"Se negli anni Ottanta i canali televisivi erano soltanto sette, ora sono più di duecento - ha detto Militi - . Si è sbagliato chi annunciava la morte della tv: al contrario la digitalizzazione e la tecnologia hanno fatto crescere la televisione e il suo pubblico".
"Quello a cui assistiamo oggi è il passaggio dallo schermo condiviso al personal screen - ha detto il manager - . E bisogna anche tenere conto del fatto la tv sempre più spesso si guarda dedicandosi anche ad altro: ben il 40% delle persone dichiara di guardarla con un altro schermo tra le mani".
Nel panorama dei produttori di contenuti si sono affacciati anche anche nuovi player, come ad esempio Netflix, che hanno iniziato a produrre essi stessi contenuti per OTT, anche in questo caso tenendo alta l'asticella della qualità.
Tutta questa produzione di contenuti origina una competizione senza precedenti tra i vari operatori che porta vantaggi non indifferenti a consumatori, investitori pubblicitari e content creator.
"I consumatori hanno un'ampissima scelta di livello top - ha detto Militi - : se infatti, come emerge da una ricerca effettuata negli Stati Uniti, solo il 5% delle serie sopravvive, non si può prescindere dal realizzare un prodotto di altissimo livello".
"Ai content creators, ovvero registi, produttori e sceneggiatori, le serie consentono di dare vita a personaggi con molte più sfaccettature - ha aggiunto Militi - , infine per gli investitori pubblicitari tutto questo significa poter pianificare all'interno di ottimi prodotti televisivi, raggiungendo un'ampia audience. Non dimentichiamo che, soprattutto in Italia, la tv catalizza ancora oltre il 50% degli investimenti pubblicitari ed è il mezzo che garantisce più degli altri risultati di branding e ricadute positive sulle vendite".
Il fatto che il video sia uno strumento efficace per l'advertising è dimostrato anche dal fatto che persino gli operatori digitali si stanno orientando in questa direzione: attualmente, come risulta dai dati IAB, un quarto del totale degli investimenti pubblicitari sul digitale viene destinato al video advertising.
"D'altra parte, se il contenuto prima o poi muore, i 'castelli' che si creano insieme ai brand possono durare per sempre", ha sottolineato Militi.
Serena Piazzi